Le 4000 imprese di autoriparazione della Sardegna, e i 10.000 addetti, per ora, possono tirare un sospiro di sollievo.
Infatti, anche dopo la mobilitazione di Confartigianato Imprese Sardegna nei territori e il concreto ed efficace interessamento dei Parlamentari sardi, l'articolo 29 comma 2 del decreto sulle Liberalizzazioni, la contestata norma che avrebbe limitato la libertà dei cittadini e alterato la concorrenza nel mercato delle riparazioni, penalizzando l’attività delle imprese non convenzionate con le assicurazioni, è stata prima bocciata, poi e cancellata direttamente dalla “X Commissione Industria del Senato”.
“Ma non bisogna abbassare la guardia perché potrebbe non essere finita qui” afferma con attenzione Luciano Etzi, VicePresidente Nazionale degli Autoriparatori di Confartigianato e Presidente Regionale della stessa Categoria.
“Infatti, dalle notizie che ci arrivano – riprende Etzi - apprendiamo con preoccupazione che la cancellazione di tale norma, e la sostanziale modifica del “Decreto Liberalizzazioni”, non è piaciuta a tutti”.
“Il rischio è che – conclude il Presidente Regionale della stessa Categoria – il Governo possa nuovamente riproporre l’intero Decreto facendolo approvare attraverso la “questione di fiducia”.
In ogni caso Confartigianato Imprese Sardegna e gli autoriparatori sardi, ringraziano i Parlamentari sardi per essersi adoperati fattivamente, per la cancellazione di una norma che avrebbe penalizzato i consumatori, annullando la loro libertà di decidere come quando e da chi farsi riparare un automezzo a esclusivo vantaggio delle Compagnie Assicuratrici. Com




