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Cappellacci ai sindacati: “su temi concreti riprendiamo la via del dialogo”.

“Ciascuno dei temi indicati dai sindacati, al di là delle differenti opinioni, è un motivo in più per riprendere il filo del  dialogo e non per continuare ad essere distanti”. Così il presidente Cappellacci ha commentato le dichiarazioni dei leader sindacali di CGIL, CISL e UIL. “Sono tutte questioni rispetto alle quali cercare e trovare la giusta coesione è indispensabile, sia per condividere le soluzioni da porre in essere a livello regionale, sia per dare più forza alla Sardegna sulle decisioni che vengono prese a Roma e a Bruxelles.

Quella sulla vertenza entrate e sul patto di stabilità - ricorda il presidente - è una battaglia che non abbiamo iniziato ora, ma che abbiamo portato avanti da subito sia con la rivendicazione politica che con le azioni giurisdizionali, e in questo senso intendiamo proseguire con il necessario contributo di tutti. Particolare è l’impegno profuso anche per la questione-insularità, sulla quale la nostra iniziativa si è svolta sia a livello nazionale che europeo. La Giunta - prosegue il capo dell’Esecutivo - si è specificamente impegnata anche sulle politiche per il lavoro: i dati diffusi dall’ISTAT ricordano che il cammino da compiere è ancora lungo, ma allo stesso tempo rappresentano un riscontro concreto della nostra azione.

Sempre i dati evidenziano che la nostra Regione è tra le prime nel Meridione per la spesa dei fondi europei. Allo stesso modo in cui non siamo interessati a operazioni di immagine o agli spot, non ci interessano i dualismi, né interni alla politica né tra la politica e altre forme di rappresentanza della nostra società. Anzi, respingiamo ogni concetto che possa evocare l’idea di divisione o che si possa prestare al gioco della delegittimazione reciproca. Per questo l’idea di non considerare come interlocutore il sindacato non ci appartiene. Condivido il riferimento del richiamo al messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, e vorrei evidenziare due passaggi: il primo è quello relativo allo “spirito di coesione, al senso dello stare insieme di fronte alle difficoltà, dello stare insieme nella comunità nazionale come nella famiglia”; il secondo è quello ad aprirsi al nuovo anno facendone una grande occasione, un grande banco di prova per il cambiamento e il nuovo balzo in avanti di cui ha bisogno l’Italia. Se questo spirito e questa coesione prenderà corpo nel confronto costruttivo, nel dialogo su idee e progetti concreti - conclude Cappellacci - credo che ciascuno di noi farà il suo dovere nel migliore dei modi e che la nostra Isola ne trarrà beneficio”. Com