I voti dei deputati Radicali sono stati determinanti per il no della Camera all'arresto di Nicola Cosentino.
Se i sei parlamentari, tutti presenti, avessero infatti votato come il resto del gruppo Pd di cui fanno parte, i si sarebbero stati 304 e i no 303.
Non appena il presidente della Camera ha letto il risultato del no dell'Aula alla richiesta d'arresto, tutti i deputati del PdL sono scattati in piedi e si sono
diretti al posto di Nicola Cosentino per abbracciarlo e congratularsi con lui. Lungo e' stato l'abbraccio tra lui e Alfonso Papa. Ma saluti e strette di mano sono arrivate da tutti gli altri colleghi di partito. Silvio Berlusconi, ha commentato: "Ora affronterà il processo da uomo libero" ma è rimasto seduto al suo posto. Per Berlusconi una decisione giusta in linea con la Costituzione.
In una riunione del gruppo alla Camera dai toni accesi, la Lega ha deciso la linea della libertà di coscienza sul voto per l'arresto di Nicola Cosentino. La posizione, anticipata ieri da Umberto Bossi, viene confermata in una riunione molto animata. L'elettorato della Lega capirà? "Non lo so, io ho ricevuto molti messaggi negativi su questa posizione" ha detto Roberto Maroni lasciando l'aula della Camera dopo la votazione su Nicola Cosentino, a proposito della
posizione di votare secondo libertà di coscienza decisa dal Carroccio. Poi, aggiunge: "ho ricevuto molti messaggi di apprezzamento per la posizione di chiarezza che ho espresso. Io non ho cambiato idea".
"Molti voti a favore di Cosentino e cioè contro il suo arresto sono arrivati dall'Udc e dal Pd" ha aggiunto Maroni dopo il no della Camera all'arresto di Cosentino. "Sono pochi - prosegue - i leghisti che lo hanno salvato".
"Contro di me è stata fatta una forzatura enorme. Sono accusato solo da una parte che non mi ha nemmeno voluto interrogare per molto tempo. Vorrei essere giudicato almeno in primo grado prima di andare in carcere". Nicola Cosentino parla a Canale 5 e attacca sia il castello accusatorio della magistratura sia l'orientamento favorevole della Camera, a partire dai 'maroniani', al suo arresto.
"Sono sereno e tranquillo, consapevole di essere completamente estraneo ai fatti che mi vengono addebitati", ha detto ancora il deputato del Pdl a poche ore dal voto della Camera che dovrà esprimersi sulla richiesta di arresto formulata dai magistrati di Napoli.
"Sono tutte fantasie costruite da certa stampa. In un comune piccolo ci sono parentele tra tutti. Ma io non ho alcuna parentela diretta con nessuno. Sono sempre stato all'opposizione e non ho mai potuto favorire interessi criminali".
"Non so se c'è uno spiraglio per evitare l'arresto -ha spiegato Cosentino - confido molto nella libertà di coscienza dei deputati che alla luce della lettura degli atti si renderanno conto delle forzature che sono contenute nell'inchiesta".
"Vorrei far notare - dice ancora Cosentino - che uno dei PM che mi ha indagato oggi fa politica attiva perché è assessore nella Giunta di De Magistris".