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Sciagura nave da crocera Costa: “Quella nave non doveva essere lì”

Paolo Bausani, istruttore subacqueo e titolare del diving "Costa d'Argento" a Porto Santo Stefano, conosce metro per metro lo spicchio di mare teatro del naufragio della Costa Concordia e non riesce proprio a spiegarsi "perché una nave di quella stazza e di quella lunghezza navigasse così vicino alla costa. Fino a starci praticamente 'attaccata'".

La zona precisa del disastro - spiega Bausani - è quella della Gabbianara: "la Costa Concordia deve essere andata a picchiare contro la parte sommersa di un costone che si trova a poche centinaia di metri dal porto: tra l'altro, si tratta di un punto famoso tra i sub, il fondale è molto bello e tanti appassionati ormeggiano lì per poi scendere in immersione". 

Ma come mai non è stato possibile evitare l'impatto? "Vallo a sapere - ammette l'istruttore - nella plancia di comando non c'è mica solo il comandante, per non parlare della strumentazione di bordo, sofisticatissima. Si vocifera di un
black out al sistema elettrico, ma probabilmente non basterebbe nemmeno questo. Ripeto: il problema dei problemi
è che la nave non doveva essere lì". Per Bausani l'elemento di consolazione è uno solo: "il bilancio è tragico, ma poteva essere molto
molto pi
ù pesante, con uno squarcio così vasto e 4mila persone a bordo. E fortuna ha voluto anche che le condizioni del mare fossero ottime e che le operazioni di soccorso siano andate avanti senza problemi esterni".