Al momento è solo una bozza di proposta di legge sugli usi civici, ma sarà la base per dare l’avvio ad un tavolo di lavoro permanente con le amministrazioni locali per acquisire pareri, esperienze, cercare di rimuoverne le criticità e offrire occasioni di sviluppo.
Angelo Stochino, consigliere regionale del PdL, ha avviato, così, un lavoro certosino per elaborare un testo unico sugli usi civici di cui la Regione, in virtù dello statuto speciale, ha potestà normativa.
«Attualmente, la normativa che regola gli usi civici è molto frastagliata – spiega il consigliere regionale – e alle tre leggi sarde (le più recenti sono la n. 12/94 e la n.18/96) vanno sommate tutte quelle modifiche apportate nel corso degli anni attraverso emendamenti alle finanziarie. Per questo occorre far ordine su una materia non certamente facile, regolata anche da usi e consuetudini che, comunque, fanno giurisprudenza».
«Ma c’è un altro aspetto che diventa urgente e che intende superare gli attuali usi per pascolo, legnatico e ghiandatico – prosegue Stochino – che è quello di programmare, nei terreni pubblici, attività capaci di creare sviluppo, lavoro e innovazione. Per questo, le amministrazioni comunali, una volta approvata la proposta di legge, saranno chiamate a programmare e dare indirizzi in merito».
«In particolare, la bozza che è quasi ultimata – annuncia – prevede la creazione, all’interno dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura, di un servizio specifico così da offrire agli enti locali una univocità interpretativa sulle norme da applicare. Inoltre, si prevede l’adozione, entro un anno dall’approvazione della legge, di un “piano regionale di pianificazione e sviluppo delle terre civiche”. Questo dovrà tenere conto dell’inventario generale che dovrà ultimare di redigere l’Assessorato dell’Agricoltura, su cui andranno inseriti gli obiettivi per le utilizzazioni delle terre sulla base della vocazione specifica dei diversi territori. Inoltre, il Piano dovrà essere dotato di una specifica disponibilità finanziaria da destinare ai comuni per la valorizzazione sia produttiva sia ambientale delle terre civiche».
«In questo modo, sarà possibile anche programmare un utilizzo innovativo delle terre che va dalle fonti rinnovabili fino alla produzione di eccellenze in agricoltura, che la Sardegna importa dall’estero».
«La bozza è pressoché ultimata – conclude Stochino – pertanto stiamo programmando una serie di incontri con le amministrazioni comunali, partendo dall’Ogliastra che il problema degli usi civici lo vive in maniera preponderante, per dare l’avvio al tavolo di confronto permanente che ci consentirà di acquisire pareri fondamentali e cercare di rimuovere gli annosi problemi al fine di redigere una legge che, finalmente, faccia chiarezza e consenta un utilizzo delle terre pubbliche efficace ed efficiente per superare la grave crisi economica e occupazionale che attanaglia l’intera Isola». Red