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Anche i Russi si ribellano alla dittature di Putin

Il partito del premier Vladimir Putin, Russia Unita, ha vinto le elezioni politiche russe, ma con meno del 50% dei consensi, subendo così un crollo di oltre 10 punti percentuali rispetto all'ultima consultazione del 2007. E' quanto emerge dagli exit poll dell'istituto demoscopico Vtsiom. Ad assorbire l'emorragia di voti del partito di governo, i comunisti che passano dall'11,57 al 19,8% e il partito di centro-sinistra Russia Giusta, che dal 7,7% arriva al 14,1%.

Il calo di Russia Unita, annunciato già dai sondaggi preelettorali, sarebbe diventato un vero crollo: dal 64,3% del 2007 al 48,5%. Il partito putiniano - di cui era capolista il presidente Dmitri Medvedev - perderebbe così anche la maggioranza alla Duma, la Camera basso del parlamento russo, passando da 315 a 220 seggi su 450 totali. Secondo altri exit poll diffusi dalla Fondazione per l'opinione pubblica (Fom), Russia Unita sarebbe sceso addirittura al 46% con i comunisti di Gennady Zyuganov al 21%.

Se le previsioni verranno confermate dallo scrutinio, il voto di oggi sarà uno smacco di immagine per Medvedev, che molti analisti predicono scomparirà presto dalla scena politica, ma soprattutto per Putin, candidato per Russia Unita alle presidenziali di marzo.

Gli elettori hanno consentito al partito Russia Unita di mantenere la posizione di leader nel Paese, potremo garantire lo sviluppo stabile del Paese" ha detto il premier, Vladimir Putin, commentando insieme al presidente, Dmitri Medvedev, i primi risultati del voto legislativo, nella sede del partito di cui è laeder.