Mario Monti è al Quirinale per un incontro con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
"Non nego che abbiamo un enorme lavoro da fare": e in questo senso, le richieste fatte dall'Europa e dalla comunità internazionale sono ciò che "dovrebbe essere chiesto ad ogni Paese ai fini di una maggior crescita". Lo dice l'ex commissario Europeo Mario Monti, intervenuto ieri ad un convegno a Berlino, secondo quanto
riporta il Financial Times.
"La crescita necessita di riforme strutturali per togliere i privilegi di quasi tutte le categorie sociali", ha spiegato l'economista, aggiungendo che a rendere difficili le riforme politiche è il fatto che "ognuno tende naturalmente a difendere la propria circoscrizione elettorale". "Non ci sono molte divergenze su ciò che bisogna fare", ha spiegato il neo senatore a vita, secondo il quale la crescita va favorita "non prendendo in prestito più denaro, ma rimuovendo le cause che la ostacolano".
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi "ha apprezzato e valutato positivamente il comunicato del presidente della Repubblica sui tempi della crisi" e quanto alla disponibilità del Pdl a sostenere un governo Monti di larghe intese, "a me risulta che Silvio Berlusconi sia stato il Presidente del Consiglio che ha nominato Monti alla Ue ed ha controfirmato la sua nomina a senatore a vita". Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano, ospite su Raiuno a Primissima da Bruno Vespa.
I governi europei devono mostrare chiarezza politica a proposito della gestione della crisi del debito per rassicurare investitori e creditori, ha detto la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, in visita a Pechino. Secondo la Lagarde una posizione più chiara da parte della leadership europea sulla risposta alla crisi aiuterebbe a incoraggiare la stabilita finanziaria.
Nuovo record dall'introduzione dell'euro per il Btp a 5 anni, il cui rendimento sale fino al 7,80%. Tutti in rialzo i tassi dei Btp italiani, con quello a 2 anni che arriva al 7,36% e quello a 10 anni che sale al 7,39%, con uno spread di 570 punti base.
"Berlusconi si dimetterà sabato, immediatamente dopo il varo della legge di stabilità. E io andrò al Quirinale appena chiamato: tutto si concluderà fra domenica e lunedì. Non c'è da aspettare - ha detto ancora Alfano- molto tempo. Ma in queste ore noi non ci sovrapporremo alle determinazioni del presidente della Repubblica".
L'apertura al governo Monti o comunque a un esecutivo di larghe intese era nell'aria del vertice di ieri sera a palazzo Grazioli. Il Pdl si presenta come una polveriera.
L'uscita di Maurizio Lupi e quanto sostenuto nemmeno troppo riservatamente da big del calibro di Cicchitto e Frattini lasciavano pensare che Berlusconi affrontasse il bivio Monti senza preclusioni.
In giornata nel corso di una riunione fiume alla Camera, Alfano aveva dovuto registrare forti perplessità di alcuni ministri, come Gelmini, Romani e Meloni (al pari della Dc di Rotondi e di Andrea Ronchi), all'idea Monti. Favorevoli, invece, Fitto e Frattini, Lupi e altri ex socialisti.
Se dovesse spuntarla Mario Monti, potrebbe avvalersi della collaborazione di Giuliano Amato (c'è chi addirittura l'ha proposto per il ruolo di premier con Monti al Tesoro). Nella squadra, secondo rumors terzopolisti, potrebbe entrare anche Saccomanni. E per il ruolo di vicepremier Gianni Letta sarebbe in pole insieme a Franco Frattini. Due 'garanti' politici del presidente del Consiglio, che secondo i più ottimisti avrebbe già ottenuto sul futuro rassicurazioni in grado di non rendere l'uscita da Palazzo Chigi troppo traumatica.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi "ha apprezzato e valutato positivamente il comunicato del presidente della Repubblica sui tempi della crisi" e quanto alla disponibilità del Pdl a sostenere un governo Monti di larghe intese, "a me risulta che Silvio Berlusconi sia stato il Presidente del Consiglio che ha nominato Monti alla Ue ed ha controfirmato la sua nomina a senatore a vita". Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano, ospite su Raiuno a Primissima da Bruno Vespa.
"Berlusconi si dimetterà sabato, immediatamente dopo il varo della legge di stabilità. E io andrò al Quirinale appena chiamato: tutto si concluderà fra domenica e lunedì. Non c'è da aspettare - ha detto ancora Alfano- molto tempo. Ma in queste ore noi non ci sovrapporremo alle determinazioni del presidente della Repubblica".
L'apertura al governo Monti o comunque a un esecutivo di larghe intese era nell'aria del vertice di ieri sera a palazzo Grazioli. Il Pdl si presenta come una polveriera.
L'uscita di Maurizio Lupi e quanto sostenuto nemmeno troppo riservatamente da big del calibro di Cicchitto e Frattini lasciavano pensare che Berlusconi affrontasse il bivio Monti senza preclusioni.
In giornata nel corso di una riunione fiume alla Camera, Alfano aveva dovuto registrare forti perplessità di alcuni ministri, come Gelmini, Romani e Meloni (al pari della Dc di Rotondi e di Andrea Ronchi), all'idea Monti. Favorevoli, invece, Fitto e Frattini, Lupi e altri ex socialisti.
Se dovesse spuntarla Mario Monti, potrebbe avvalersi della collaborazione di Giuliano Amato (c'è chi addirittura l'ha proposto per il ruolo di premier con Monti al Tesoro). Nella squadra, secondo rumors terzopolisti, potrebbe entrare anche Saccomanni. E per il ruolo di vicepremier Gianni Letta sarebbe in pole insieme a Franco Frattini. Due 'garanti' politici del presidente del Consiglio, che secondo i più ottimisti avrebbe già ottenuto sul futuro rassicurazioni in grado di non rendere l'uscita da Palazzo Chigi troppo traumatica.
Ieri napolitano ha nominato Mario Monti senatore a vita.
"Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi senatore a vita, ai sensi dell'articolo 59, secondo comma, della Costituzione, il professor Mario Monti, che ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale. Il decreto è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi", recita la nota del Quirinale.
Il presidente Napolitano ha informato della nomina il presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani. Il capo dello Stato ha dato personalmente notizia della nomina al neo senatore Mario Monti, porgendogli i più vivi auguri", conclude la nota.
Monti, professore di economia politica e presidente della Università Bocconi di Milano e' stato membro della Commissione europea dal 1994 al 2004 ed è autorevolmente partecipe di numerose istituzioni europee e internazionali
Di fronte alla pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano, che ha oggi toccato livelli allarmanti, nella mia qualità di Capo dello Stato tengo a chiarire quanto segue, al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione. Lo afferma Giorgio Napolitano in una lunga nota.
Questo il testo integrale:
1) non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione diverrà operativa con l'approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012;
2) sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni;
3) si svolgeranno quindi immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per dare soluzione alla crisi di governo conseguente alle dimissioni dell'on. Berlusconi;
4) pertanto, entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi piu' ristretti. Sono pertanto del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza.





