«Occorre superare la fase di commissariamento per il parco Geomineraio Storico Ambientale della Sardegna addivenendo alla sottoscrizione definitiva dell’intesa fra la regione sarda e il Ministero dell’ambiente».
Lo sostiene Giorgio Locci, consigliere regionale del PdL che ha presentato una dettagliata interrogazione al presidente della Regione affinché si attivi per superare l’attuale fase di precarietà in cui sta operando l’Ente Parco Geominerario e si possa procedere alla nomina degli organi collegiali di gestione e all’approvazione della pianta organica.
Il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, è stato riconosciuto dall’Unesco nel 1998, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente con decreto nel 2001 e commissariato nel febbraio 2007 dopo sei anni di totale immobilismo a causa di numerosi vincoli di carattere burocratico, organizzativo e gestionale.
«Il commissariamento del febbraio del 2007 ad opera del Ministero dell’Ambiente d’intesa con la Regione Sarda – si legge nell’interrogazione - venne predisposto al fine di poter provvedere con “tempestività” al suo riordino con la rimozione dei vincoli che ne avevano impedito il regolare funzionamento».
«Fin dal mese di luglio del 2007, dopo avere ottenuto l’approvazione unanime della Comunità del Parco, è stata presentata al Presidente della Regione Sarda e al Ministro dell’Ambiente una proposta di riordino dell’Ente Parco da attuarsi attraverso la modifica del Decreto Istitutivo e dello Statuto, previa intesa da stipulare tra lo stesso Presidente della Regione Sarda e il Ministro dell’Ambiente».
«Il perdurare di tale situazione di stallo – precisa Giorgio Locci - espone il Parco Geominerario al rischio di pesanti provvedimenti da parte dell’Unesco che ha recentemente effettuato la verifica di validazione quadriennale rivolta ad accertare il rispetto delle prescrizioni indispensabili per mantenerne l’inserimento nella rete europea e mondiale Geoparks. Questa verifica di validazione, il Comitato di Coordinamento dell’UNESCO, a causa del rilievo di criticità riscontrate, ha dato una conferma per soli due anni anziché quattro, come sarebbe dovuto avvenire».
«Per questo motivo – prosegue - è indispensabile sottoscrivere l’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e il Presidente della Regione Sarda per dare attuazione alla proposta di riordino del Consorzio del Parco perché, solo attraverso tale procedura si potrà finalmente rendere operativo lo strumento che il Parlamento e il Governo, d’intesa con la Regione Sarda, hanno individuato, nel rispetto degli impegni assunti con l’UNESCO, per promuovere lo sviluppo e la rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna come è avvenuto e sta avvenendo con eccellenti risultati nei vecchi bacini minerari europei».
Giorgio Locci, inoltre, precisa come il Parco Geominerario, durante la gestione commissariale, ha preso provvedimenti quantomeno discutibili come la soppressione delle sedi distaccate d’area con la relativa perdita di indubbie professionalità e, nonostante questa situazione di precarietà, l’ente presenta un avanzo di bilancio di circa 12 milioni di euro.
«Per questo motivo – conclude Giorgio Locci – chiedo di conoscere se esisterebbe un’intesa tra la Regione Sardegna ed il Governo sul riordino del consorzio del Parco Geominerario, che avrebbe portato all’approvazione di uno schema preliminare da parte del consiglio dei Ministri nell’Ottobre 2009 e notificato a Dicembre 2009 e come intenda procedere la Giunta regionale per addivenire alla sottoscrizione definitiva di questa intesa». Com