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Piazza Affari chiude in forte calo: – 3,87%

Lunedì nero a Piazza Affari. Gli indici del listino milanese hanno archiviato la prima seduta della settimana in ribasso di quasi quattro punti percentuali attestandosi sui livelli della primavera del 2009. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni lasciando sul terreno il 3,87%, Ftse Star -1,41%. Milano,  maglia nera d'Europa, ha bruciato 14,9 miliardi di euro per un calo del 3,63% dell'indice All Share. La capitalizzazione di piazza Affari torna così al di sotto dei 400 miliardi di euro, a 396 miliardi contro i 411 miliardi di venerdì scorso.

Il listino italiano sconta anche l' incertezza politica interna . I bancari sono tornati sotto la pressione delle vendite, alcuni sono in caduta del 5% Dodici titoli del paniere principale S&P sono entrati in asta di volatilità. Si tratta di Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Ubi, Fonsai, Mps, Mediaset, A2a, Enel, Fiat, Telecom, Bpm e Finmeccanica.

Il premio sui titoli di Stato italiani a 10 anni si era ridotto in mattinata dai massimi segnati venerdì, per tornare poi a correre. Il cosiddetto spread tra Bund e Btp a 10 anni è sceso da 334 a 323 punti base poi schizzare a 352 punti, il record assoluto. Il rendimento del Btp decennale è salito al 6%

È durata poco la spinta positiva dell'accordo anti-default trovato in extremis al Congresso americano. Un'intesa che lo stesso presidente Obama ha definito "un compromesso" e che alla fine non ha convinto i mercati che continuano a temere il taglio al rating del debito d'oltreoceano. Wall Street è passata in ribasso dopo nemmeno un'ora di scambi e le Borse europee hanno accusato il colpo di una nuova ondata di vendite. Perde il 2,7% Madrid e quasi il 2% Parigi.

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