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Interpellanza del consigliere Efisio Planetta (Psd’Az) “sulla verifica delle reali motivazioni della joint-venture Eni-Novamont denominata Matrica nell’ambito della “Chimica verde” di Porto Torres”

Un’interpellanza “sulla verifica delle reali motivazioni della joint-venture Eni-Novamont denominata Matrica nell’ambito della “Chimica verde” di Porto Torres” è stata presentata dall’on. Efisio Planetta, consigliere regionale del Psd’Az. In particolare l’esponente della maggioranza chiede di interpellare il presidente della Giunta regionale per sapere “se ritenga  verosimile e degna di ulteriori approfondimenti l’ipotesi che l’intera operazione denominata “Chimica verde” non miri a procurare un tangibile vantaggio alla società Novamont, presumibilmente al fine di rimborsare le banche nascoste dietro la società Mater-Bi Spa e, nel caso dell’Eni, a riprendersi i soldi sborsati per l’acquisto di quel 20 – 25 % delle azioni Novamont; se questa  Amministrazione ravvisi le ragioni e abbia intendimento di procedere celermente alla verifica delle reali motivazioni che hanno determinato la joint- venture Eni-Novamont attraverso la costituzione solo per Porto Torres della società Matrica, ovvero se ritenga l’intera vicenda essere un fatto acquisito in termini di trasparenza e dunque anche condiviso sia per questa Amministrazione che per lo stesso Consiglio regionale e la popolazione interessata”.

Una richiesta di approfondimento della situazione, quella presentata dall’on. Planetta, visto che il 22 giugno scorso a Villa Devoto si è insediato il tavolo per l’attuazione del protocollo per la chimica verde, firmato con Eni-Novamont per la realizzazione dei nuovi impianti nel polo petrolchimico di Porto Torres. L’on. Planetta ha specificato anche che durante il tavolo Eni e Novamont hanno confermato che trasferiranno quanto prima a Porto Torres la sede legale della società Matrica, la joint-venture Eni-Novamont.

Nel dettaglio, Novamont – spiega l’esponente del Psd’Az – è titolare del brevetto del Mater-Bi, una bioplastica (biodegradabile) attualmente in uso in Italia nella sostituzione dei sacchetti tradizionali di politene. Risulterebbe poi – è scritto nel testo dell’interpellanza – che la Novamont sia posseduta nella sua totalità da una società denominata Mater-Bi spa le cui azioni sono nella quasi totalità di banche italiane con in testa Intesa San Paolo e Unicredit, mentre l’Eni è presente con una quota del 20-25%.

Tale assetto societario confermerebbe le voci – ha spiegato l’on. Planetta nell’interpellanza – che volevano la Novamont sul punto di portare i libri contabili in tribunale al inizio del 2010, perché di fatto sarebbe commissariata dalle banche creditrici. Non a caso le materie prime non sono acquistate  da Novamont, ma dalla Mater-Bi che in questo modo – è scritto – controllerebbe attentamente i flussi finanziari.

Secondo l’on. Planetta, dunque, il meccanismo messo in atto sembrerebbe finalizzato da un lato a nascondere i problemi finanziari di Novamont dall’altro a creare un vantaggio per l’Eni che chiuderebbe lo stabilimento di Porto Torres liberandosi di 800-900 addetti diretti e ridimensionando fortemente i 400 indiretti. Di contro il territorio, secondo l’esponente del Psd’Az , otterrebbe al massimo 150 addetti diretti e 300 addetti per l’indotto. Red