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Il premier a Melfi: all’Italia non bastava un’aspirina ma una terapia d’urto.

Dal palco amico e seguito da pochi operai dei sindacati amici, gli altri lasciati fuori, (gran bel gesto dell’attuale premier, sapendo che quelli fuori erano la maggioranza degli operai) ha detto: "L'Italia non può dissipare i tanti sacrifici fatti dagli italiani, le riforme strutturali sono solo all'inizio e dovranno essere proseguite dal nuovo governo". Così il presidente del Consiglio Monti nel suo intervento alla presentazione del piano industriale dello stabilimento Fiat di Melfi. Monti, e l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sono stati accolti con un lungo applauso dei lavoratori di Melfi. Oggi, nello stabilimento lucano, viene presentato il piano industriale che prevede l'avvio degli investimenti per i minisuv del gruppo.

"Quando, tredici mesi fa ci è stata affidata la responsabilità di rimettere in carreggiata l'Italia - ha detto poi Monti - eravamo consapevoli che ci sarebbero stati diversi sacrifici da chiedere agli italiani. L'Italia aveva febbre alta che non si poteva curare con una semplice aspirina, aveva bisogno di una medicina che non curasse solo gli effetti esteriori o ne alleviasse solo i sintomi. Ma una medicina amara, assolutamente necessaria per andare a fondo ed estirpare la malattia. 

Per andare oltre la metafora - ha aggiunto Monti - sono proprio riforme strutturali spesso promesse e non attuate nel corso degli anni".

Il presidente del Consiglio ha precisato che l'azione del governo è solo all'inizio, "anche se l'azione di questo governo è praticamente terminata". "Penso che sarebbe irresponsabile - ha continuato - e credo che nessuno oserebbe farlo, dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti, sull'obbligo del governo, con una disponibilità che non abbiamo registrato in altri paesi europei. Gli italiani hanno capito, e credo che sarebbe davvero irresponsabile - ha rimarcato ancora una volta Monti - dissipare i sacrifici, che potrebbero essere spazzati via se si cadesse nella prospettiva del credere di ottenere consenso nel breve periodo dagli italiani, per poi farli ripiombare in uno stato nirvatico e lontano dalla realtà'"

Monti ha sottolineato che le riforme avviate dal governo hanno anche fruttato "l'attrazione di investimenti esteri e delle imprese italiane, come la Fiat. E' anche bello, importante e incoraggiante vedere - ha sottolineato Monti - come un'impresa globale come è la Fiat senta l'attrattiva ritrovata ma anche la responsabilità di concentrarsi sull'Italia". Monti ha invitato "a non scoraggiarsi" perché dopo il tempo della semina, arriva anche il tempo del raccolto". "L'Italia - ha detto il presidente del Consiglio - sta ricostruendo gli anticorpi giusti, e con questi diventerà più sana e più forte".

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, invita il paese ad "accettare le riforme anche per cogliere nuove opportunità per i lavoratori". Monti parla dalla Fiat di Melfi davanti alla compagine aziendale e ai lavoratori utilizzando "il linguaggio della vertù citato da Marchionne". "Ognuno deve cooperare, ciascuno nel suo ruolo, legati da un solo filo, quello che prepara il futuro, bisogna accettare le riforme per coglierne le opportunità, e non essere legati da una catena che inchioda al passato il rifiuto del cambiamento che ci fa restare aggrappati ad un passato che non tornerà, arroccati a forme di tutela degli interessi dei lavoratori che nel tempo hanno l'effetto opposto".

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