"Lo scioglimento anticipato delle Camere mette a rischio le riforme. Gia' a livello nazionale le province stanno tirando un sospiro di sollievo, e anche in Sardegna i conservatori dell'esistente si stanno organizzando per bloccare la soppressione.
Considerato che è probabile il voto a febbraio, a questo punto è estremamente difficile anche che venga approvato in via definitiva il taglio dei consiglieri regionali della Sardegna". Lo dice il vice presidente del Consiglio regionale e coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.
"I tempi sono estremamente stretti - spiega Cossa - e sembra difficile che a Parlamento sciolto, la Camera approvi in seconda lettura la riforma prima del voto anticipato. Un'occasione persa per rendere il parlamento dei sardi un organo più snello e funzionale".
Cossa ricorda che sul taglio dei costi della politica i sardi si sono espressi con determinazione portando al successo i referendum del 6 maggio. "Referendum - dice ancora il vice presidente del Consiglio regionale - che sono stati davvero un momento rivoluzionario, che sarebbe impensabile vanificare senza devastanti contraccolpi sulla credibilità delle istituzioni. Prevedendo l'abrogazione delle Province, l'eliminazione dei Cda degli enti e delle aziende regionali, l'istituzione dell'Assemblea Costituente per la riforma dello Statuto, il taglio delle indennità e, per l'appunto, la riduzione del numero dei consiglieri regionali i sardi hanno chiesto alla politica di uscire dalle secche dell'immobilismo per adottare misure precise e concrete di riforma".
Sarebbe davvero una beffa se, a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, si tornasse al voto in Sardegna con lo stesso numero di consiglieri regionali che abbiamo avuto sino a oggi".