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Alfano: Monti vuole smontare PdL e Pd e Camusso: da Monti ricette vecchie di 30 anni.

Mario Monti è stato "ingeneroso" nei confronti di Silvio Berlusconi. Nel suo nuovo impegno da politico c'è  "troppo livore anche sotto il profilo umano". Dalle colonne del quotidiano La Stampa, il segretario del Pdl Angelino Alfano conferma il giudizio negativo sulle parole del premier dimissionario.

"Sono stati tredici mesi di collaborazione e di rapporti personali cordiali - dice ancora Alfano - Per cui le parole del presidente del Consiglio sono state connotate a mio avviso da un eccessivo livore, soprattutto nei confronti di Berlusconi, che mai mi sarei aspettato. Anche sotto il profilo umano".

A Monti Alfano attribuisce il progetto di "voler smembrare Pdl e Pd", sostenendo che "non gli riuscirà". "Sono stato io presente e testimone - racconta - quando nel corso di una cena a Palazzo Chigi non troppo tempo fa, Berlusconi propose a Monti di essere lui il federatore dell'intera area moderata alternativa alla sinistra", il premier "certo non mi parve turbato, però ricordo che parlò di una scomposizione del bipolarismo, della necessità di smembrare il Pdl da una parte e il Pd dall'altra. Laddove ciascuno di noi, credo dal suo punto di vista lo stesso Bersani, cerca legittimamente di rafforzare la propria area".

"Non siamo noi a essere fermi al passato, è Monti che propone una ricetta vecchia di 30 anni", dice Susanna Camusso al Corriere della Sera all'indomani della conferenza stampa dell'ex presidente del consiglio. "La sua ricetta - osserva Camusso - prevede il taglio delle retribuzioni e la riduzione delle tutele nei contratti nazionali di lavoro. Una ricetta che abbiamo gia conosciuto con la Thatcher, con Reagan, con il precedente governo italiano. Un programma - aggiunge - che ha già dimostrato tutta la sua fallacia aumentando la precarietà e riducendo il valore sia del lavoro sia delle imprese. Ho la sensazione che Monti insista su questa strada liberista anche perché non è abituato a misurarsi con la concretezza dei problemi del lavoro".

"Monti poche ore fa ha inventato la sua 'quasi candidatura' - ironizza sul Corriere della Sera Giulio Tremonti - L'impressione netta è che ci prenda in giro perche' da un lato si dice contrario ai 'partiti personali', dall'altra darebbe il suo 'quasi nome' alla sua 'quasi' lista che in un delirio privo di riscontro in qualsiasi altro teatro politico europeo, lui stesso ha battezzato 'agenda Monti"'.

"L'esistenza di un'agenda 'ad personam' -aggiunge Tremonti- non è parte della soluzione, ma parte del problema politico italiano. Il governo ha fatto quello che non doveva fare, entrare in politica, e non ha fatto quello che doveva fare, cioe' migliorare l'economia. Il bilancio italiano è usato come un bancomat per ripianare i buchi delle banche tedesche e francesi. E' per questa generosità che siamo apprezzati".

Sul premier uscente, Tremonti aggiunge: "Candidarsi a vincere senza competere è poco olimpico".

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