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Compagnia carabinieri di Siniscola: risolto dagli investigatori dell’Arma il mistero dello yacht sparito a nettuno e ricomparso a Budoni, denunciato romano in stato di libertà per il reato di furto aggravato

Sono stati individuati e denunciati i responsabili della misteriosa sparizione dello yacht chiamato “Airam” (anagramma del nome Maria) dal porto di Nettuno, vicino Roma, e ritrovato lo scorso febbraio dai carabinieri della stazione di Budoni nel porticciolo di Ottiolu.

L’indagine, lunga e complessa, è iniziata subito dopo il rinvenimento ed il sequestro di “Airam” (il cui vero nome, a differenza di ciò che è scritto sullo scafo, è “La Dolce Vita 3”). Solo pochi giorni dopo, grazie alla preziosa collaborazione del pastore tedesco Heky, “effettivo” al nucleo cinofili dei carabinieri di Abbasanta, si scoprirono sull’imbarcazione numerose tracce di stupefacenti.

Le successive indagini, che hanno visto intrecciarsi metodologie investigative vecchie e nuove, dall’ascolto delle testimonianze fino all’utilizzo delle più moderne apparecchiature tecnologiche, hanno indirizzato i carabinieri non solo all’ipotesi di reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti ma anche al riciclaggio della costosissima imbarcazione, valutata sul mercato nautico attorno ad una cifra che supererebbe i due milioni di euro. “Airam”, infatti, se non fosse stata sequestrata, sarebbe stata con ogni probabilità destinata alle coste turche, dopo un accurato e molto professionale lavoro di ribattitura dei codici e falsificazione dei documenti di bordo, in modo non molto differente a quello usato per le automobili. Questo primo filone d’indagine ha portato i carabinieri all’individuazione e alla denuncia in stato di libertà per il reato di furto aggravato, oltre ad altri complici in fase di identificazione, di F.C., un 45enne romano che ha avuto il compito di preparare “l’attracco” dell’imbarcazione recandosi preventivamente in Sardegna per condurre le trattative di rimessaggio con l’ignaro gestore del porticciolo turistico, e di f.f., 42enne di nettuno, che materialmente ha condotto l’imbarcazione in Sardegna con la complicità di un marinaio la cui identità non è stata (ancora) scoperta.