La Sardegna lavora per ottenere l’adeguamento del patto di stabilità alle nuove entrate riconosciute anche dalla sentenza della Corte Costituzionale. "Non ci accontenteremmo mai - sottolineano il presidente Ugo Cappellacci e il vicepresidente e assessore del Blancio, Giorgio La Spisa - dell’accordo recentemente sottoscritto dalla Regione Sicilia, che ha solo eliminato, con un provvedimento una tantum, alcuni errori precedenti. Perseguiamo un risultato più ampio, concreto e idoneo a modificare il quadro non solo per il presente, ma anche per l’avvenire”.
Peraltro l’accordo di cui hanno dato notizia i media non prevede per la Sicilia niente di più rispetto ad altre Regioni: infatti, la regola sull’esclusione di spese già indicate dalla legge come non rilevanti ai fini del patto e la non duplicazione di spese già contabilizzate nel patto è la stessa che si applica in tutte le Regioni. "Ben altro obiettivo è quello in nome del quale la Sardegna si è battuta, si è perfino rivolta ai giudici costituzionali e continua a battersi: l’effettivo innalzamento della capacità di spesa regionale, in conseguenza delle maggiori risorse spettanti all’Isola grazie alla vertenza entrate. In particolare, per l’anno 2012 la Regione - ricordano i due esponenti della Giunta - ha formalmente richiesto alla Ragioneria Generale dello Stato che il livello dei pagamenti regionali venisse innalzato a quello degli impegni".
Nei giorni scorsi il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, nel riconoscere la ragionevolezza delle pretese regionali, durante una riunione con l’assessore La Spisa, ha comunicato che già nel bilancio di assestamento statale 2012 il MEF terrà conto, non solo delle maggiori compartecipazioni spettanti alla Sardegna, ma anche dell’esigenza di rimodulare progressivamente il patto di stabilità isolano, cominciando, attraverso la rettifica dell’originaria previsione della 'cassa' nel bilancio statale, a innalzare già dall’esercizio in corso l’ammontare delle devoluzioni in favore della Regione. “La Giunta regionale non solo vigila affinché questi impegni siano tradotti in atti concreti, ma, continua ad esercitare un’azione determinata e senza sconti affinché il riconoscimento dei diritti della Sardegna sia pieno ed effettivo. Quello che stiamo inseguendo - concludono Cappellacci e La Spisa - è un risultato che riguarda tutti i Sardi. Maggiore sarà il livello di coesione, al di là delle appartenenze di partito, intorno a questo obiettivo comune, maggiori saranno le possibilità di successo”.