Nel corso dell’indagine finalizzata alla cattura del latitante Raffaele Arzu, condotta dai Carabinieri del Ros e della Compagnia di Lanusei sino all’8 dicembre 2009, sono state rilevate specifiche responsabilità nel favoreggiamento della clandestinità del latitante nonché ulteriori reati.
Nel merito ed in relazione a due filoni dell’inchiesta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lanusei, che ha condotto l’indagine nel suo complesso congiuntamente alla Procura della Repubblica di Cagliari - Dda, il Sostituto Procuratore Daniele Rosa ed il Procuratore Capo Domenico Fiordalisi, valutando concordemente le risultanze acquisite attraverso intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni ed acquisizioni di documenti nonché escussione di testi, hanno disposto la notifica dei provvedimenti di avviso di conclusione delle indagini preliminari a S.S.C. 30 enne, M.S. 35 anni, e S.A., di 33 anni, detenuto, avendo accertato che i tre in concorso tra loro in periodo compreso tra il 2007 e l’8.12.2009, avrebbero aiutato il latitante Raffaele Arzu, ad eludere le investigazioni dell’autorità finalizzate alla sua cattura, fornendo al ricercato protezione logistica, assistenza morale e mezzi di sostentamento. All’indagato detenuto sono stati contestati l’esercizio abusivo dell’attività venatoria e la detenzione illegale ed il porto in luogo pubblico di arma da fuoco commessi in Talana tra il novembre 2008 ed il gennaio 2009 e per il reato di trasferimento fraudolento di valori in concorso nei confronti dei sopra citati e di V.M., 56enne, poiché a decorrere dal 27 luglio 2004 avrebbero attribuito fittiziamente la titolarità e la disponibilità di una villa a Talana in località “Pranu Mannu”, realizzato mediante l’impiego dei proventi delle attività criminose riconducibili all’Arzu e sequestrato il 6 maggio 2011 dal Tribunale di Lanusei, per cercare di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale e per agevolare la commissione dei reati di riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
I quattro, inoltre, sono ritenuti responsabili dei reati d’invasione di terreni o edifici e deturpamento di cose altrui perché nelle rispettive qualità di effettiva usuaria del fabbricato e di formale intestatario del medesimo, mediante la falsa dichiarazione e la successiva edificazione del fabbricato stesso, invadevano arbitrariamente area di proprietà del Comune di Talana gravata da usi civici al fine di occuparla e di trarne profitto mediante la realizzazione dell’edificio, lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio perché mediante falsa dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, edificavano il riportato fabbricato ad uso civile abitazione e, infine, esecuzione di opere su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione o in difformità da essa perché edificavano il menzionato fabbricato su area paesaggisticamente vincolata in assenza della richiesta autorizzazione dell’autorità preposta.