Ancora una brillante operazione degli investigatori dell’Arma guidati dal Comandante la Compagnia di Quartu S.E., Magg. Alfredo Saviano.
Infatti, nella giornata di ieri, a conclusione di complesse ed articolate indagini finalizzate al contrasto dello spaccio ed alla coltivazione di sostanza stupefacente, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Quartu Sant’Elena, al termine di numerosi servizi di osservazione, hanno recuperato 155 piante di cannabis indica fiorente alte circa 4,00 mt cadauna, 21 piante di cannabis indica già essiccate alte circa 2,5 mt, 3,00 kg. di fogliame della medesima sostanza stupefacente già essiccata e pronta per la triturazione, per essere successivamente distribuita e materiale vario per la coltivazione e l’essicazione delle piante di cannabis indica.
Nella circostanza, è stato denunciato in stato di arresto Marco Camba, di 49 anni, nato a Cagliari ma domiciliato in Quartu Sant’Elena, nullafacente, pregiudicato.
L’operazione, condotta dal Mar. A s UPS Ignazio Cabras, Comandante dell’aliquota Radiomobile, è scattata nelle prime ore del pomeriggio, dando corso ad una serie di perquisizioni all’interno di una casa sita in località “Flumini di Quartu”, dove in un giardino annesso all’abitazione è stata rinvenuta la piantagione della marijuana. Le 155 piante, che erano state poco prima recise dal Camba, erano state posizionate a terra all’interno di un locale per la successiva lavorazione, unitamente alle 21 piante già essiccate. Nel giardino sono state rinvenute 5 buste di fogliame di sostanza già essiccata e pronta per la lavorazione, per complessivi 3,00 chili.
I militari, al termine dell’operazione, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il Camba è stato accompagnato presso la sua abitazione e sottoposto in regime degli arresti domiciliari, da dove nella mattinata odierna è stato accompagnato presso il Tribunale di Cagliari per la celebrazione del rito direttissimo durante il quale poi, il giudice unico ha concesso il patteggiamento e condannato l’uomo a 4 anni e sei mesi di reclusione e a pagare un’ammenda di 18.000,00 €.