«Vogliamo aiutare il “pianeta scuola” del Nord Ovest Sardegna a calarsi nella nuova realtà degli istituti comprensivi, a coglierne le potenzialità come punto di riferimento per l’istruzione e la formazione dei giovani, capace di aggregare e valorizzare competenze diverse, non solo interne alle scuole, ma in stretto rapporto con la comunità, il territorio e le istituzioni locali». È il compito che l’assessore provinciale dell’Istruzione, Rosario Musmeci, affida al progetto avviato nella scorsa primavera, al termine del primo anno in cui la presenza degli istituti comprensivi in Provincia di Sassari ha assunto un numero significativo. Una serie di incontri, per confrontarsi con altre realtà territoriali in cui questo modello di organizzazione del sistema scolastico primario, avendo messo radici già diverso tempo, ha iniziato a produrre frutti. È il caso di Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, da dove sono arrivate le testimonianze che, nel maggio scorso, hanno caratterizzato il primo appuntamento.
Il secondo step del progetto è in programma per domani – sabato 15 settembre – dalle 9 alle 13 nella scuola primaria “Fabrizio De Andrè” di via Artigilieria, a Sassari. Organizzata insieme al I Circolo didattico di Sassari e al Movimento di cooperazione educativa, la giornata di domani sarà caratterizzata da un lavoro di tutoring per gruppi tematici. A coordinare le attività sarà Paolo Calidoni, docente di Didattica generale all’Università di Sassari ed esperto dei temi legati alla cultura della formazione in ambito scolastico ed exstrascolastco, cui ha dedicato diverse pubblicazioni.
«L’istituto comprensivo non è la sommatoria di segmenti formativi di livelli e territori diversi, messi insieme solo per arrivare al numero di alunni necessario a raggiungere il minimo per avere l’autonomia, un dirigente e una segreteria», spiega Calidoni. Al contrario, «l’istituto comprensivo è, insieme, espressione e fattore del capitale sociale e territoriale, che utilizza e valorizza la rete di scuole statali e paritarie nell’arco di età compreso tra i 2 e i 14 anni, un periodo cruciale per la formazione che si svilupperà nel corso della vita», prosegue il professore, secondo il quale tuttavia, «le potenzialità degli istituti comprensivi non si sviluppano se non vengono coltivate già dall’avvio delle nuove aggregazioni di scuole, di insegnanti e di comunità».
Da qui il plauso alla Provincia di Sassari e all’assessore Musmeci, «l’unico in Sardegna a promuovere un progetto di supporto degli istituti comprensivi», conclude Calidoni. «Abbiamo avviato uno scambio di esperienze tra istituti comprensivi sardi, vecchi e nuovi, e abbiamo favorito la costituzione di una rete che ne coltiverà le potenzialità, con alcuni incontri nel corso del nuovo anno scolastico, anche attraverso il ricorso agli strumenti multimediali», racconta l’assessore Musmeci in vista dell’appuntamento di domani. «Alla fine dell’anno scolastico gli istituti si confronteranno tra loro e con l’esterno, per raccontare la loro esperienze e fare in modo che la scuola venga vissuta da tutta la comunità come un’opportunità di arricchimento collettivo». Com