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On Amalia Schirru (Pd): Il Ministro risponde all’interrogazione sul riassetto dei Servizi Veterinari

“Il Sottosegretario alla Salute Cardinale ha risposto alla mia interrogazione dello scorso Febbraio, sottoscritta dai Parlamentari sardi del PD e dagli On.li Viola e Villecco Calipari, sulla volontà di alcune Regioni di rivedere l'attuale assetto organizzativo dei Servizi Veterinari del SSN attraverso un loro ridimensionamento di funzione e un loro accorpamento presso altri servizi.

La risposta del Ministro alla nostra forte preoccupazione per la situazione in Sardegna e in altre Regioni (Umbria e Veneto), è stata soddisfacente perché ha confermato, come richiesto dagli interroganti, il ruolo centrale della 502 e del suo sistema organizzativo, sottolineando come “un eventuale accorpamento comporterebbe una riduzione della qualità dei servizi e una minor incisività dell'attività di prevenzione, con ripercussioni sulla sicurezza alimentare.” Il Ministero ha inoltre condiviso in pieno la nostra proposta di promuovere iniziative di carattere normativo allo scopo di assicurare uniformità ed omogeneità sull'intero territorio nazionale degli attuali apparati organizzativi.

Si tratta di una risposta che, oltre a confermare i nostri timori, chiarisce la posizione nettamente contraria del Ministero alle interpretazioni delle Regioni sull'attuale sistema organizzativo dei Servizi Veterinari, che deve essere salvaguardato a tutela della salute pubblica.

Decisamente importante infine, è l’assunzione da parte del Ministro di un impegno a disporre un intervento normativo da discutere in sede di Conferenza Stato-Regioni, a definitivo chiarimento di tale situazione.

La denuncia, nata dalla segnalazione dei veterinari sardi, ci spinge a continuare a vigilare perché si evitino nuove determinazioni da parte di tutte le Regioni, volte a modificare l'assetto organizzativo della 502.  Siamo convinti che la Veterinaria Pubblica rappresenti un caposaldo del Sistema di Prevenzione della salute pubblica e che una diminuzione della qualità dei servizi e che, una minore efficacia delle attività di prevenzione, non costituiscano certo un risparmio ma un inasprimento della spesa pubblica, a scapito della sicurezza alimentare e della salute del nostro paese.”

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