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“Formigoni indagato”, per corruzione e finanziamento illecito

Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni sarebbe indagato nell'inchiesta della Procura di Milano sui 70 milioni di euro che il polo privato della sanità Fondazione Maugeri ha pagato negli anni al consulente-mediatore Pierangelo Daccò. A dare la notizia è stato stamane il Corriere della Sera. Poi conferme sono arrivate alle agenzie da fonti vicine all'inchiesta.

Le ipotesi di reato, riporta il quotidiano, sarebbero due: corruzione per la somma dei benefit ricevuti da Daccò e finanziamento illecito per oltre mezzo milione di euro relativi alle elezioni regionali 2010.

Il finanziamento elettorale illecito, precisa il Corriere della Sera, sarebbe provenuto da un'azienda sanitaria privata, la Fondazione Maugeri, in vista della campagna di Formigoni per le Regionali lombarde. L'ipotesi di reato di corruzione farebbe invece riferimento ai molteplici benefit di ingente valore patrimoniale - vacanze, soggiorni, utilizzo di yacht, cene di pubbliche relazioni a margine del Meeting di Rimini, termini della vendita di una villa in Sardegna a un coinquilino di Formigoni nella comunità laicale dei Memores Domini - messi a disposizione del governatore dal mediatore Pierangelo Daccò.

Da quanto si è appreso, il reato di corruzione è stato ipotizzato in concorso con altre persone, in particolare con Pierangelo Daccò, il faccendiere in carcere dallo scorso novembre per il caso San Raffaele e ad aprile raggiunto da un provvedimento di arresto nell'ambito dell'inchiesta sull'ente con sede a Pavia. Daccò, che secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe svolto un ruolo di intermediario tra la Fondazione e la Regione, nell'ultima tornata di interrogatori si è visto contestare dai pm la nuova accusa.

"Non ne so nulla". E' l'unica risposta, al momento, del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, interpellato dall'Ansa, dopo la notizia, pubblicata sul Corriere della Sera, del suo coinvolgimento nell'indagine sulla Fondazione Maugeri. Formigoni sarebbe indagato per corruzione e finanziamento illecito.

"Provo serenità e tranquillità d'animo, non solo oggi ma sempre ": è quanto ha detto il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. "Non ho nessuna notizia di questa indagine, la notizia ad oggi è destituita di ogni fondamento", ha aggiunto commentando la notizia pubblicata dal Corriere della Sera a cui ha chiesto un'immediata smentita.

"Non mi dimetterei anche se l'indagine si rivelasse vera, nel futuro, sono pronto a difendermi perché queste accuse sono false". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, durante una conferenza stampa.

Dall'entourage di Formigoni si ribadisce che il presidente della Regione non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia.

Non è che quello che scrive il Corriere è falso e quello che dicono le agenzie è vero. Confermo che anche le agenzie stanno dicendo il falso". Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni ha commentato quanto scritto questa mattina dalle agenzia di stampa al termine di una conferenza convocata dallo stesso Formigoni dopo che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il governatore risulta iscritto nel registro degli indagati per finanziamento illecito e corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità lombarda portata avanti dalla Procura di Milano.
Il governatore ha poi ribadito di non aver ricevuto "alcun avviso di garanzia. Queste notizie sono del tutto false e prive di fondamento. Ho letto il Corriere stamattina e francamente mi è venuto da sorridere".

"Io - ha continuato Formigoni - non ho mai ricevuto alcun finanziamento da nessuno e neppure dalle persone di cui parla il Corriere. Sono solo informazioni risibili e ludiche. Non è la Procura che deve smentire, perché non ha inviato alcun avviso di garanzia, è il Corriere che deve smentire. Se così non sarà, metterò in atto tutti i percorsi a tutela della mia onorabilità e chiederò i danni ai giornalisti. Sono solo fantasie di romanzieri che cercano di spacciarle per verità".

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si dimetterà dal suo incarico solo se la giustizia dimostrerà che le delibere della Regione abbiano effettivamente portato dei vantaggi a Daccò. "Le notizie riportate oggi dal Corriere della Sera sono false. Se si dimostrerà che ho portate dei vantaggi a Daccò mi dimetterò. Ma deve essere dimostrato in modo inoppugnabile, perché se la notizia è scritta solo sui giornali è più probabile che sia falsa. Se qualcuno, un tribunale giudicante, dimostrasse che io ho compiuto favoritismi nei confronti di Daccò allora mi dimetterei, ma ricadiamo nel caso del periodo ipotetico dell'irrealtà", ha dichiarato Formigoni.