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La Camera ha approvato il ddl anti corruzione: ora il provvedimento passa al Senato

Approvazione 'con avvertimento' dalla Camera per il ddl anticorruzione del Governo. Ben 102 sono state le astensioni, fra leghisti, responsabili e deputati di maggioranza.

Il disegno di legge regge alla prova del voto finale alla Camera, ma sono molte le defezioni rispetto alla platea potenziale dei voti dei gruppi che sostengono il governo Monti. Tra i 25 no, prevalentemente espressi dall'Italia dei valori, ci sono quelli di Santo Versace (Misto-Api) e dei deputati del Pdl Lucio Barani e Luca D'Alessandro (oltre a quelli di due esponenti di Popolo e territorio, Giancarlo Lehner e Michele Pisacane).

Su 481 presenti, 354 sono stati i si, mentre ben 102 sono stati gli astenuti. Oltre alle astensioni annunciate della Lega e dei radicali del Pd (cui si è aggiunto un altro democratico, Furio Colombo), spiccano quelle di 38 deputati del Pdl, tra i quali Renato Brunetta, Giuliano Cazzola, Guido Crosetto, Gregorio Fontana, Mario Landolfi, Alfredo Mantovano, Giancarlo Mazzuca, Giuseppe Moles, Alfonso Papa, Gaetano Pecorella, Giorgio Stracquadanio, Roberto Tortoli.

 Il gruppo del Pdl approverà, nel voto finale dell'aula della Camera, il ddl anticorruzione ma ha annunciato, nella dichiarazione di voto del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, l'intenzione di battersi per alcune modifiche nel corso della terza lettura del provvedimento al Senato che riguardano il reato di concussione e il traffico di influenza che secondo Cicchitto dà una enorme discrezionalità ai pm.

"Noi faremo di tutto in Senato - ha concluso - per cambiare in questi punti questo ddl" ha aggiunto Cicchitto. "Al Senato noi sosterremo con forza la responsabilità civile dei magistrati e diamo al ministro Severino un elemento di riflessione: non ci venga, quindi, a proporre emendamenti al testo, perché in questo caso non voteremo la fiducia su questo punto. Non vogliamo essere ulteriormente strangolati".

"Spero di essere smentito, ma dopo l'intervento dell'onorevole Cicchitto, temo che il ddl anticorruzione non sarà approvato prima della fine della legislatura". Lo ha sottolineato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono un commento sul voto al provvedimento dopo l'intervento del capogruppo del Pdl in Aula.

"Sono stupita dalla diversità di atteggiamento della Lega". Così il ministro della Giustizia, Paola Severino, risponde a chi le chiede di commentare l'accusa di 'compromesso al ribasso’ sul Ddl corruzione, arrivata oggi, alla Camera, da parte del Carroccio. Quindi spiega: "La capisco politicamente perché si può manifestare la contrarietà alla fiducia in se' ma c'era stato in Commissione un parere favorevole ai contenuti del testo. Li la Lega aveva votato a favore dell'emendamento del Governo e della struttura proposta in essa.

"La norma sul traffico di influenze illecite è stata profondamente modificata dalle forze politiche che hanno introdotto l'aggettivo 'patrimoniale' al termine interferenze. Così invito i deputati, che hanno sostenuto che segnalare o raccomandare qualcuno diventa un reato, a leggere il testo". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha aggiunto: "A loro chiederei: ma voi vi fate pagare per segnalare o raccomandare qualcuno? Se vi fate pagare è reato se no, non lo è".