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Entrate: presidente Cappellacci, “sentenza corte costituzionale rinforza nostra rivendicazione. Proseguire percorso unitario”

“La sentenza dellaCorte Costituzionale rinforza la rivendicazione della Sardegna e conferma labontà delle scelte operate dalla Regione”. Così il presidente, Ugo Cappellacci,ritorna sulla questione aperta tra Stato e Regione. “In altre parole, adaffermare la precettività dell’art. 8 dello Statuto non sono solo ledisposizioni contenute nelle leggi finanziarie proposte dalla Giunta e approvatedal Consiglio – ha puntualizzato - ma anche una sentenza della Consulta.Dichiarando inammissibile il ricorso del Governo, la Corte ha confermato che laRegione aveva titolo a inscrivere nel bilancio di previsione le nuovi emaggiori entrate derivanti dal novellato art. 8 e ad accertarle poi, a fineesercizio, nel rendiconto generale della Regione. Nuove e maggiori entrate chesono state puntualmente previste e accertate dalla Regione fin dal 2010, ossiadal primo anno di entrata a regime del nuovo sistema finanziario regionale,prima ancora che fosse approvata la norma regionale oggi riconosciutalegittima dalla Corte Costituzionale.  La sentenza n. 99/2012 dellaCorte Costituzionale – ha evidenziato Cappellacci - arriva dopo laparificazione operata nel 2010 dalla Corte dei Conti, che rappresentaun’ulteriore dimostrazione dell'infondatezza delle polemiche sullafalsificazione dei bilanci approvati dalla Giunta regionale”.

Secondo quanto ha precisato il presidente “non corrisponde averità che si siano persi due anni e mezzo”. “Senza la complessa e laboriosaattività svolta nei tavoli tecnici – ha sottolineato Cappellacci - non sisarebbe potuto mettere a punto il meccanismo operativo-contabile attraverso ilquale estrarre ed elaborare i dati necessari alla determinazione dellecompartecipazioni regionali. Per il futuro occorre evitare strumentalizzazioniche hanno causato difficoltà aggiuntive alla Sardegna: gli uffici regionalihanno dovuto rendere conto agli analisti dell'Agenzia internazionale Ficht,venuti a Cagliari per il rating della Regione, riguardo alle notizie apparsesulla stampa locale e nazionale sui falsi bilanci regionali. In realtà,  comeconfermato anche dalla sentenza, falsa era solo la rappresentazione dellarealtà offerta da chi, per un eccesso di polemica politica, rischiava didanneggiare l’interesse della collettività”.

“Dopo la sentenza – ha concluso il presidente - ancoramaggiore deve essere la consapevolezza che su questa battaglia l’unica vittoriapossibile può essere quella di tutta la Sardegna e, non certo, di questa oquella fazione politica. Per questo occorre andare avanti con una voce unitariache rappresenti l’intera società sarda”.