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Calcio – Sintesi partite di serie A


Bologna-Chievo 2-2 Giusto pari al Dall'Ara e punto che va bene ad entrambe. La classifica sorride. Il Bologna, reduce dal successo dell'Olimpico contro la Lazio, continua il suo buon momento, il Chievo si riscatta subito dopo la sconfitta con l'Inter. La squadra di Di Carlo passa al 26' dopo una fase di equilibrio. Uno schema su punizione libera al tiro Thereau, destro che sbatte su Andreolli, la deviazione spiazza imparabilmente Gillet. Al 34' la squadra il Chievo va vicino al raddoppio: traversone di Thereau, sponda di Pellissier, Dramè va di testa a colpo sicuro ma Gillet è superbo nel togliere il pallone dalla porta. Nella ripresa Chievo vicino al raddoppio al 10': assist di Pellissier in area per Paloschi il cui sinistro di prima intenzione termina a lato. Al 14' il Bologna pareggia: sinistro di Perez dal limite, Di Vaio corregge e batte Sorrentino, regolare la posizione dell'attaccante. Al 24' Chievo nuovamente in vantaggio: Hetemaj recupera palla a metà campo e fa scattare il contropiede, servizio a destra in area per Pellissier che mette sul secondo palo dove Thereau batte Gillet. Al 35' il Bologna si scuote e trova il pari: fa tutto Diamanti, avanza palla al piede e dal limite di sinistro batte Sorrentino. Poi non succede più nulla.  

Catania-Lazio 1-0 Seconda sconfitta consecutiva per la Lazio che cade a Catania e mette a rischio il suo terzo posto. Vince con merito il Catania, tre punti che proiettano la squadra di Montella nei quartieri nobili della classifica. Con la salvezza ormai in tasca gli etnei possono sognare in grande. Reja ritrova Brocchi, in attacco Klose è l'unica punta con Mauri, Hernanes e Candreva alle spalle. L'inizio è tutto dei padroni di casa. Al 12' Gomez si mangia il gol del vantaggio: il suo colpo di testa sul secondo palo su cross di Lodi termina di un niente a lato a Marchetti ormai battuto. Insiste il Catania sfruttando soprattutto le due corsie, la Lazio soffre ma al 26' sfiora il gol: lancio lungo di Ledesma a pescare Mauri al limite, sinistro al volo e palla a lato. Al 35' ancora Catania ad un passo dalla rete: Barrientos verticalizza per Almiron, l'ex Bari anzichè battere a rete preferisce aggirare Marchetti allungandosi però troppo il pallone. Nei secondi finali del primo tempo si fa vedere la Lazio: punizione di Ledesma, colpo di testa di Dias e mezzo miracolo di Carrizo che toglie la palla dalla porta. Il Catania parte forte anche nella ripresa ma è la Lazio a sfiorare il vantaggio al 13': Klose solo in area perde il tempo della battuta, si salva la difesa etnea. Al 35' il Catania la sblocca: angolo di Lodi da sinistra, Legrottaglie è il più lesto e di destro batte Marchetti. Per l'ex difensore della Juve è il quarto centro in campionato. Reja inserisce Rocchi e Kozak, il Catania si chiude bene rischiando grosso al 44' quando Lodi di testa colpisce il palo della sua porta. Saltano i nervi a Reja, espulso per proteste. Il triplisce fischio fa esplodere il Massimino. 

Inter-Atalanta 0-0 Occasione persa. L'Inter non riesce a sfruttare il fattore campo, il pari senza reti con l'Atalanta consente ai nerazzurri di rosicchiare un solo punto alla Lazio. Potevano essere tre, ma lo 0-0 finale rispecchia ampiamente quanto visto in campo. Gli orobici si difendono bene e portano a casa un pento pesantissimo. Ranieri inizia con Pazzini al fianco di Milito, senza Denis Colantuono sceglie Marilungo unica punta con Moralez a sostegno. Inizio all'insegna dell'equilibrio, per 20' succede poco o nulla. Al 22' Gava vede una trattenuta in area di Bellini su Pazzini, è calcio di rigore. Sul dischetto va Milito, destro debole, Consigli intuisce e mette in angolo. La squadra di Ranieri spinge senza però trovare lo spiraglio giusto. L'Atalanta si difende con ordine rischiando qualcosa solo nel finale di tempo su un destro di Pazzini bloccato a terra da Consigli. Nel secondo tempo l'Inter prova a stringere i tempi, al 12' ci prova Poli, il suo bolide da fuori area è respinto da Consigli. Al 18' la risposta dell'Atalanta è affidata a Gabbiadini, entrato al posto dell'infortunato Marilungo, il suo colpo di testa viene respinto da Julio Cesar. Ranieri le prova tutte, dentro Zarate e Castaignos. La spinta nerazzurra non produce occasioni pulite, l'Atalanta al 34' protesta per un fallo in area di Lucio su Gabbiadini, intervento netto sul quale Gava sorvola. Nel finale l'Inter aumenta la pressione, qualche mischia nell'area avversaria ma il risultato non si sblocca. 

Lecce-Palermo 1-1 Il Lecce doveva vincere per continuare la rincorsa salvezza, il Palermo non doveva perdere per evitare un nuvo ribaltone in panchina. Il pari finale sorride soprattutto ai rosanero che erano reduci da un doppio ko interno e si presentavano al Via del Mare con diverse defezioni (quella di Miccoli su tutte). Il Lecce continua a crederci. Parte forte la squadra di Cosmi che al 5' è già in vantaggio. Munoz abbraccia Bertolacci in area, rigore trasformato da Di Michele. Insistono i giallorossi, Bertolacci (11') si mangia il raddoppio tirando addosso a Viviano. Il Palermo rischia ma al 14' trova il pari: angolo di Ilicic, Benassi sbaglia l'uscita e Munuz insacca di testa. Al 17' altro episodio importante: Hernandez va via a Oddo che lo stende al limite, fallo da ultimo uomo e cartellino rosso. La punizione di Ilicic è alzata in angolo da Benassi. Al 40' Bertolo la combina grossa rifilando una testata a Delvecchio, anche per lui scatta l'espulsione. Nella ripresa parte meglio la squadra di Mutti. Al 3' occasione per Ilicic, soffia palla a Miglionico, si invola verso la porta ma anziché servire il liberissimo Hernandez va al tiro, respinge Benassi. La risposta del Lecce è affidata a Muriel che sfonda a destra, vince una serie di rimpalli in area e serve Delvecchio, decisiva la chiusura di Munoz. Altra occasione Lecce al 24', Miglionico calcia al volo in area sugli sviluppi di una punizione, si salva Viviano. Due minuti più tardi è Ilicic a sfiorare il gol, pallonetto morbido da posizione defilata smanacciato da Benassi. Si fa sentire la stanchezza, aumentano gli errori. Due le occasioni, una per parte, negli ultimi dieci minuti: Viviano chiude bene su Giacomazzi, Benassi è superbo su un destro di Zahavi. 

Siena-Novara 0-2 La cura Tesser funziona. Due vittorie consecutive e Novara che continua a crederci. Il colpaccio a Siena consente ai piemontesi di accorciare le distanze dal quart'ultimo posto, ora lontano otto punti. L'impresa resta difficile, non impossibile. Il Siena inciampa di brutto nel giorno che doveva regalare i tre punti serenità. La squadra di Sannino fa la partita fin dalle prime battute ma è poco concreta sotto porta. Le occasioni migliori capitano a Brienza e Gonzalez, entrambe le conclusioni terminano a lato. La palla gol più nitida la costruisce il Novara al 33' con Mascara, il suo destro nell'area piccola è troppo molle e favorisce l'intervento di Pegolo. Novara che nella ripresa sfiora subito il vantaggio: al 7' su azione d'angolo Jeda controlla e batte di destro, palla sulla traversa, Lisuzzo va di etsta ma alza sulla traversa. Al 21' ancora Novara, il destro di Rigoni su punizione dai 25 metri termina di poco a lato. La partita si sblocca al 27': lancio in area, sponda di Caracciolo per Rigoni, controllo e destro di prima intenzione che non lascia scampo a Pegolo. Il Siena accusa il colpo e al 36' incassa il raddoppio: sponda di petto di Caracciolo per l'accorrente Porcari che in corsa dal limite scarica un destro che batte Pegolo. 

Parma-Milan 0-2 (sabato) Non c'è storia al Tardini. Vince il Milan, per la quinta volta nelle ultime sei giornate. Il vantaggio sulla Juve resta immutato. Il Parma cade per la seconda volta consecutiva in casa, ma se la sconfitta con il Napoli aveva lasciato l'amaro in bocca per una serie di sviste arbitrali quella con il Milan non ha appigli cui aggrapparsi. I ducali allungano la striscia di partite senza vittoria, con l'ultima siamo già a quota sei. La squadra di Donadoni ha una buona partenza, Valdes sfiora il vantaggio al 13' lasciando immobile Abbiati. Il suo destro termina di un soffio a lato. Al 16' la prima svolta: botta di Emanuelson in area, Zaccardo ha il braccio troppo largo, rigore e centro (il numero 20 in campionato) di Ibrahimovic. Il Milan potrebbe raddoppiare subito. L'asse è lo stesso, il risultato è diverso. Punizione di Ibra, Mirante respinge come può e Emanuelson da due metri alza incredibilmente sopra la traversa. Il Parma ci mette un po' a reagire ma quando lo fa sono dolori. Al minuto 42' il Tardini grida al gol: colpo di testa di Zaccardo, interviene Thiago Silva e palla sulla traversa. Il primo tempo si chiude con un'altra palla gol per il Milan, Ibra ringrazia Morrone per l'assost ma si allunga troppo il pallone e consente a Mirante l'uscita. Ripresa a senso unico. Il Milan vuole chiudere il conto e lo fa al 10'. Emanuelson parte in progressione centrale, non lo ferma nessuno, aggira Mirante e mette in rete. Il resto del match è altre occasioni sprecate dal Milan e un paio di buone giocate del Parma, la migliore in pieno recupero con Floccari che colpisce la traversa. Allegri concede gli ultimi minuti a Gattuso, in campo dopo sei mesi. Applausi a scena aperta da tutto lo stadio.

Fiorentina-Juventus 0-2 (sabato) Dopo tanti pareggi (sei nelle ultime sette giornate) la Juve fa indigestione di gol rispondendo al Milan. I bianconeri dilagano al Franchi inguaiando la squadra di Rossi (quarta sconfitte nelle ultime cinque gare), contestata a fine partita dai suoi tifosi. Il risultato parla praticamente da solo. Dopo un buon inizio della Fiorentina, la Juve prende in mano la partita e non la molla più. Vucinic colpisce un palo al 6', al 15' invece fa centro: controllo al limite e destro che non lascia scampo a Boruc. I padroni di casa accusano il colpo e, come non bastassero le difficoltà, al 20' restano in dieci: Cerci colpisce con un calcetto De Ceglie, Bergonzi gli sventola il rosso. Passano 8' e la Juve raddoppia con Vidal che colpisce due volte in area, la seconda è quella vincente. La Fiorentina non riesce a reagire, lo fa solo in apertura di ripresa ma Marchisio trova il 3-0 e chiude il conto. Un palo di Lazzari è l'unico sussulto viola, a rimpinguare il bottino per Conte ci pensano Pirlo e Padoin, che fa centro un minuto dopo aver messo piede in campo.