E’ partito questa mattina al Pronto soccorso di Sassariil progetto “codici verdi”. Un medico, assunto con questo specifico obiettivo,per sei giorni alla settimana, dalle ore 12 alle 18,20 avrà la responsabilitàdi affiancare i medici del Pronto soccorso di viale Italia, occupandosiesclusivamente dei pazienti con codice verde. Il progetto avrà una durata didiciotto mesi.
Il monitoraggio dei tempi di attesa dei codici verdi, giàdal prossimo mese, indicherà se la soluzione ideata ha prodotto risultatiinteressanti e, in quest’ultimo caso, la fascia di attività del progettopotrebbe estendersi anche oltre le ore 18,20. Infatti gli accessi al Pronto soccorsonon conoscono momenti di pausa e sono costanti anche durante le ore notturne.Verrà inoltre valutato se questa azione possa avere delle ricadute anche suitempi di attesa dei pazienti con codici gialli.
«Siamo consapevoli di non poter risolvere tutti iproblemi con questo intervento – affermano dal Pronto soccorso di Sassari – tuttaviaanche la direzione aziendale vuol dare un immediato segnale di attenzione su unproblema, da molti giustamente segnalato, che potrà sicuramente esseremigliorato».
“La strategia a lungo termine – proseguono dallastruttura di viale Italia – dovrà necessariamente essere orientata allapromozione di un modello che sposti sul territorio la gestione di molti diquesti pazienti lasciando all’ospedale un ruolo centrato sulle tecnologie perun definito ambito di pazienti acuti, lo sviluppo di una cultura del primosoccorso tra la popolazione, lo sviluppo di una cultura orientata allapromozione della salute, lo sviluppo di una rete di assistenza nel territorioper pazienti anziani, per i pazienti oncologici e per i pazienti terminali».
Il sovraffollamento dei Pronto soccorso, spiegano gliesperti, è un problema generalizzato in tutto il mondo quale conseguenza dinumerosi fattori: un sempre maggior bisogno del cittadino di ottenere dalservizio pubblico una risposta immediata a esigenze urgenti o comunquepercepite come tali; il miglioramento delle cure con aumento della sopravvivenzain pazienti affetti da pluri-patologie che con sempre maggior frequenzanecessitano dell’intervento del sistema d’emergenza-urgenza; il ruolo di retedi sicurezza rivestito dal Pronto soccorso per categorie socialmente deboli; laconvinzione del cittadino di ottenere un inquadramento clinico terapeuticomigliore e in tempi brevi; la preminenza del modello di salute tecnologicocentrato sull’ospedale rispetto al modello preventivo-territoriale centratosulla medicina di base; tempi di attesa troppo lunghi per ottenere prestazionispecialistiche ambulatoriali ed esami diagnostici; incremento della parte dipopolazione non inserita nel Servizio sanitario nazionale e, infine, ilnotevole sviluppo del sistema organizzato di emergenza sanitaria non compensatoda una opportuna consapevolezza da parte del cittadino dei compiti ad essoaffidati.
«L’eccessivo ricorso improprio al Pronto soccorso – ricordanodal Pronto soccorso sassarese – comporta: lunghe attese per i cittadini;elevata pressione sul personale sanitario; disagi e difficoltà nellosvolgimento di attività sui pazienti a maggiore criticità che sono ireali obiettivi della missione del Pronto soccorso».
Nella struttura di viale Italia a Sassari è stato giàimplementato da anni un progetto che ha destinato all’assistenza dei pazienticon codice bianco i medici del servizio di continuità assistenziale. Questinelle ore diurne dei giorni feriali svolgono il loro ruolo. L’implementazionedi questo primo progetto ha permesso di abbattere i tempi di attesa dei codicibianchi con piena soddisfazione dei pazienti. Inoltre, ha portato al paradossoche i tempi di attesa dei pazienti con codice bianco sono, attualmente,inferiori rispetto a quelli con codice verde. Com