L'ambasciata americana in Afghanistan è stata chiusa e lo staff è rimasto bloccato al suo interno a causa delle violente manifestazioni a Kabul per protestare contro le copie del Corano bruciate ieri nella base Usa a Bagram. A Jalalabad una persona è morta e almeno 21 sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco durante le violente manifestazioni. Lo ha reso noto un medico dell'ospedale di Jalalabad, assicurando di aver visto il corpo all'ospedale. "Si tratta - ha detto - di un giovane che partecipava alla manifestazione".La polizia afghana ha smentito di aver sparato sulla folla. A Kabul vi sarebbero 11 feriti.
Un altro manifestante è stato ucciso a Jalalabad, nell'est dell'Afganistan, tre nella provincia di Parwan, nel nord.
Con un twitter l'ambasciata ha annunciato la chiusura e il fatto che "ogni viaggio è sospeso". Ed ha invitato tutti quelli che si trovano fuori dalla sede diplomatica a mettersi al sicuro.
Le proteste sono in corso da ieri, dopo la decisione presa da alcuni addetti della base aerea, che si trova a nord della capitale, di distruggere con il fuoco materiale religioso islamico, fra cui almeno quattro copie del libro sacro per i musulmani. Il generale John Allen, capo della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), ieri aveva rivolto "sentite scuse al nobile popolo afghano".