Colpevoli. Per la prima
"E' una decisione storica che e' anche un messaggio al mondo", affermano il ministro Renato Balduzzi e tanti altri dietro di lui. "Un sogno di giustizia che diventa' realta"', aggiunge
"Se passa il principio che il capo di una multinazionale e' responsabile di tutto cio' che accade in tutti gli stabilimenti periferici, allora investire in Italia, da adesso, sara' molto difficile". I condannati sono un magnate svizzero, Stephan Schmidheiny, 65 anni, e un barone belga, Louis De Cartier De Marchienne. La sentenza
I due sono colpevoli di rimozione volontaria di cautele ma solo per i danni avvenuti dopo il 13 agosto 1999; De Cartier e' colpevole di disastro ambientale doloso a partire dal 27 giugno 1966, e Schmidheiny dal 18 settembre 1974. Quattro erano gli stabilimenti di Eternit Italia di cui si e' occupato il processo: Casale Monferrato (Alessandria), la citta' piu' colpita dalla piaga dell'amianto con oltre 1.600 morti, e poi Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Napoli-Bagnoli, con piu' di 600 morti. Per gli ultimi due il reato di disastro e' stato dichiarato prescritto.
L'elenco delle parti civili e' sterminato, tanto che la lettura ha impegnato Casalbore per tre ore. All'inizio erano 6.392 fra parenti delle vittime, malati, sindacati, associazioni ed enti territoriali; durante la causa molte hanno accettato una transazione (il totale e' sceso a circa cinquemila). Oggi sono stati accordati indennizzi per un totale di ottanta milioni di euro, di cui 25 per la sola citta' di Casale (ne aveva rifiutati a furor di popolo 18 dalla Eternit) e 20 per
I familiari hanno ottenuto fra i 30 e i 35 mila euro ciascuno, e potranno anche iniziare un'altra causa per ottenere il resto. Secondo l'accusa dei pm Raffaele Guariniello, Sara Panelli e Gianfranco Colace, Eternit fece poco o nulla per risolvere il problema amianto sia nelle fabbriche, sia nei centri abitati; la societa', inoltre, minimizzava e spargeva controinformazione sui rischi legati alla lavorazione
Schmidheiny e' uno degli uomini piu' ricchi
I giudici sono stati di parere diverso. E dopo la condanna per un reato doloso il pool di Guariniello sta affilando le armi per l'inchiesta Eternit-bis: questa