"In America è diventato un gioco di società parlare dei 'Super Mario Brothers'. L'Italia ha ritrovato una credibilità che non conosceva da decenni". Lo afferma Moises Nam, esperto del Ceip, intervistato da Repubblica insieme ad altri quattro economisti, sull'impatto della visita del presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, negli Stati Uniti.
"Purtroppo la recessione è partita dall'Italia - aggiunge Paul de Grauwe, consulente per la Ue - . Per questo è importante il riequilibrio. Monti è riuscito a portare di nuovo in Europa il concetto di solidarieta"'.
"L'Italia è importante per Obama a fini elettorali", precisa Robert Engle, premio Nobel per l'Economia nel 2003 e si dice convinto che la tenuta dell'Europa potrebbe essere possibile anche se ne uscisse la Grecia o il Portogallo grazie "alla ritrovata stabilità italiana".
Quanto alla situazione europea, per l'economista francese Jean Paul Fitoussi, si sta vivendo una fase di "stallo". "Bisogna che si faccia passo avanti - precisa Fitoussi - tipo gli eurobonds perché si torni alla crescita".
La sintonia registrata tra il presidente americano Obama e il premier Monti non avrà il potere necessario per contrapporsi alla Germania. "Convincere la Merkel a cambiare registro - sottolinea Mario Sarcinelli, presidente di Dexia Crediop - non mi sembra possibile. Solo una recessione, qualora dovesse colpire pesantemente la Germania potrebbe convincere i tedeschi a cambiare idea".
Monti: penso di aver convinto Wall Street
Monti ha detto di aver riscontrato tra gli investitori di Wall Street , dove si è fermato per un paio d'ore, "un atteggiamento positivo verso tutto ciò che è italiano, compresi i titoli di Stato". Parlando al termine dell'incontro presso il gruppo Bloomberg, Monti ha sottolineato che "a giudicare dall'andamento del mercato, qualcuno deve avere già investito".
Secondo il presidente del Consiglio, l'opinione degli investitori nei confronti dell'Italia è positiva: "I mercati, così come le autorità degli altri governi, si stanno formando un'opinine positiva della serietà con cui l'Italia sta affrontando i suoi probemi" e questo non può che far aumentare l'atteggiamento positivo verso il Paese.
I mercati ci chiedono di "continuare quello che abbiamo cominciato", che viene molto apprezzato, anche se non lo facciamo per loro ma per gli italiani che, a loro volta, lo apprezzano esattamente come i mercati. Cosi' il premier Mario Monti al termine dell'incontro con il gotha degli investitori newyorchesi.
"Non credo ci sara' un default della Grecia", ne' una sua uscita dall'euro, ha detto stasera a New York il premier Mario Monti che allo stesso tempo, escludendo qualsiasi legame tra Roma e Atene, ha liquidato l'ipotesi ancora piu' remota di un'Italia fuori dalla zona euro semplicemente come una "thrilling fiction".
Per quel che riguarda il declassamento da parte di Standard and Poor's di 34 istituti di credito italiani il premier ha dichiarato: "E' in gran parte un effetto atteso di precedenti decisioni".
"Le banche nei Paesi che sono altamente indebitati sono piu' vulnerabili, ma le banche italiane sono state meno colpite di altre" dagli effetti della crisi. Lo ha detto il premier Mario Monti ai microfoni del canale finanziarfio Usa Cnbc.
"Quello che abbiamo ottenuto finora sono misure che riportano il budget italiano a un equlibrio che arrivera' entro il 2013, cioe' - ha rimarcato Monti - due anni prima di molti Stati appartenenti all'Unionre europea. E otterremo i risultati nonostante le stime pessimistiche sui tassi e sulla crescita".
Monti ha quindi ricordato le misure di liberalizzazione e di semplificazione. Cosa rimane da fare? "Qualcosa su cui non poissamo agire velocemente, manca cioe' la riforma del mercato del lavoro e vorremmo arrivare a una conclusione entro marzo per renderlo piu flessibile, moderno e meno discriminatorio - ha aggiunto - rispetto ai giovani e a chi sta fuori".