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Il premier: ora si parte con la seconda fase

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, torna a parlare della fase due del governo e assicura, da Reggio Emilia, dove ha partecipato alle celebrazioni per il 215esimo anniversario della nascita del Tricolore, che "le liberalizzazioni saranno equilibrate e pragmatiche ma non timide".

"E' inammissibile che una porzione importante di reddito sfugga ad ogni tassazione a fronte dei pesanti sacrifici dei lavoratori". Monti dal palco del teatro di Reggio Emilia dove celebra il Tricolore mette il dito in una piaga molto italiana, quella dell'evasione fiscale. 

A proposito dei provvedimenti di rigore del governo, una manovra che ha aumentato il carico fiscale, Monti dice: "L'espressione 'mettere le mani nelle tasche degli italiani' non mi ha mai persuaso e comunque e' incompleta" perché a metterle "nelle tasche dei contribuenti onesti" sono "gli italiani che evadono" e quei "privilegi e rendite" che sono "un inciampo al gioco della concorrenza e del mercato". 

"E' necessario, lo so bene anch'io -ha aggiunto Monti- evitare una pressione fiscale eccessiva". Quanto agli accertamenti fiscali, "devono essere rispettosi dei diritti individuali: su questo vigilo e vigilerò, ma a uomini e a donne della
Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate -ha sottolineato il premier- voglio dire il mio grazie e assicurare il mio appoggio".

Monti poi parla del legame dell'Italia con l'Europa e dell'interesse a che l'Europa abbia i conti in ordine: "Nessun paese europeo è tanto forte da poter andare avanti da solo ad affrontare le economie globali" ha detto il presidente del consiglio che ha concluso la sua visita con un Viva l'Italia Viva l'Europa Viva il tricolore.

"Il governo crede che l'Italia di domani debba esser una grande economia industriale con imprese più grandi, capitalizzate e internazionalizzzate. Il dialogo che avvieremo sul lavoro dovrà favorire investimenti e occupazione anche con azioni fiscali giàavviate, come la detrazione dall'Irap della quota lavoro e il bonus fiscale per le assunzioni di giovani, in particolare al Sud".

Ma Monti sottolinea anche l'arretratezza del nostro capitale umano rispetto alla media dei paesi sviluppati. "Il 54% della popolazione ha un titolo di diploma nel nostro Paese, contro una media Ocse del 73%. E' troppo poco. Dobbiamo studiare di più. Se Italia cresce meno di altri Paesi europei dobbiamo migliorare nostro capitale umano".

"Questa per me è la prima visita in una città italiana. E' giusto iniziare da qui". Il programma non lo prevede ma il premier Mario Monti prende la parola durante le cerimonie di consegna del Tricolore presso il municipio di Reggio Emilia e rende onore alla cittadina emiliana dove è nata la bandiera italiana. "E' giusto iniziare da qui", spiega il capo del Governo che sottolinea il senso delle parole "Comuni e comunità su cui spiritualmente l'Italia si è fondata".

"Lo sguardo ai giovani è l'orientamento necessario alla nostra azione, ma è anche la chiave di ispirazione nelle misure che il nostro governo con una certa rapidità ed incisività si è trovato a prendere nello scorso mese e prenderà ancora per qualche tempo". Lo afferma il premier. "Questa unione tra Reggio Emilia e Salerno è simbolo di come vedere l'Italia, di come unirci perché l'Italia unita è sempre più forte e rispettata nel mondo e in Europa". Prima dell'arrivo del presidente del Consiglio un gruppo di circa 200 esponenti della Lega Nord ha gridato "buffoni" a una ventina di sindaci che stava andando alla cerimonia. Tra i manifestanti anche il segretario della Lega Nord dell'Emilia-Romagna, il parlamentare Angelo Alessandri. "Noi siamo qui a dimostrare che quello che il Premier va a dire in Europa sono frottole".

C'è anche Romano Prodi in prima fila al teatro Valli a Reggio Emilia dove il premier Mario Monti prende parte alle celebrazioni per il 215/o anniversario del Tricolore. Il Presidente del Consiglio è accompagnato dalla moglie, la signora Elsa. In platea ad ascoltare Monti molti rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali.

Nella tensione verso una maggiore e più matura coesione sociale vanno anche oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficoltà della situazione presente, assolvendo ai gravosi impegni che sono di fronte al nostro paese con rigore ed equità. Così si conclude il messaggio del capo dello stato, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni del 215.o anniversario del Primo Tricolore, nel quale il presidente ricorda anche il ritrovato orgoglio nazionale in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Alle celebrazioni sarà presente oggi il presidente del Consiglio Monti.

Napolitano: "Coesione sociale per affrontare le difficoltà"

Nella tensione verso una maggiore e più matura coesione sociale vanno anche oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficoltà della situazione presente, assolvendo ai gravosi impegni che sono di fronte al nostro paese con rigore ed equità. 

Così si conclude il messaggio del capo dello stato, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni del 215.o anniversario del Primo Ticolore, nel quale il presidente ricorda anche il ritrovato orgoglio nazionale in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Alle celebrazioni sarà presente oggi il presidente del Consiglio Monti.

"Lo sguardo ai giovani è l'orientamento necessario alla nostra azione, ma è anche la chiave di ispirazione nelle misure che il nostro governo con una certa rapidità ed incisività si è trovato a prendere nello scorso mese e prenderà ancora per qualche tempo". Lo afferma il premier Mario Monti a Reggio Emilia. 

"Questa unione tra Reggio Emilia e Salerno è simbolo di come vedere l'Italia, di come unirci perché l'Italia unita è sempre più forte e rispettata nel mondo e in Europa" ha aggiunto il premier.

"Per me è la prima visita in una città italiana ed è giusto iniziare da qui'. Ho trovato significativi alcuni aspetti di questa semplice ma importante cerimonia", ha aggiunto il capo del Governo prendendo la parola fuori dal programma degli interventi. "Comuni e comunità sono parole su cui l'Italia si è fondata - aggiunto Monti - anche per l'Europa io preferivo la parola comunità ad unione perché diceva tutto".

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