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Crescita e lavoro: ecco il piano

 

"In due mesi abbiamo fatto ciò che non era stato fatto in due decenni. Il cammino per una crescita strutturale è lanciato". Così il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, rivendica con Repubblica i recenti provvedimenti del governo e illustra il "grande piano per la crescita", "la nostra proposta" che "non può essere annacquata" perché l'Italia resta "in zona mortale". 

"Ci sono proteste - osserva Passera - ma sono convinto che il Paese capirà. Per questo contiamo anche sul senso di responsabilità del Parlamento". "Bisogna fare in modo che l'Italia si apra, come mercato e come società, in settori fino ad oggi rimasti chiusi: dall'energia ai servizi pubblici locali, dal commercio alle professioni. Bisogna dimostrare che questo Paese vuole sbloccare le sue tante paralisi e vuole imboccare il cammino delle riforme". 

Per quanto riguarda l'occupazione, il ministro afferma: "Va facilitato l'ingresso sul mercato del lavoro dei giovani. La Fornero troverà le formule, nessuna ipotesi sia esclusa". 

Sul tema dei rimborsi, Passera fa sapere: "Non abbiamo archiviato l'ipotesi di pagare le imprese con i Bot, ma ne valutiamo anche altre e abbiamo stanziato 5 miliardi' di lavori "che portano il totale a 20 in meno di due mesi". Ci sono poi, aggiunge, "i sei miliardi di incentivi Ace e Irap per le imprese che investono e assumono, i 20 miliardi per il fondo di garanzia dei crediti alle pmi". Sul capitolo ferrovie, il ministro afferma: "Non rinunciamo a intervenire e non escludiamo in futuro di separare la rete dei servizi. Valuteremo con la nuova Authority".