Questa mattina, a Cagliari, nella sala stampa della Curia Diocesana, è stata presentata la XXV Marcia della Pace che si terrà il 29 dicembre a Villacidro, nella Zona Industriale, con partenza alle ore 15.00 dalla chiesa dedicata a Sant’Ignazio da Laconi.
Alla conferenza stampa di presentazione della Marcia, promossa dalla Diocesi di Ales – Terralba, in particolare dalla Caritas e dall’Ufficio Pastorale e Sociale del Lavoro, della Giustizia, della Pace e della Salvaguardia del creato, dal Csv Sardegna Solidale e dal sindaco di Villacidro, erano presenti il Vescovo di Ales Terralba Mons. Giovanni Dettori, il prof. Giampiero Farru, presidente del Csv Sardegna Solidale, don Angelo Pittau, presidente del comitato promotore, i componenti del Direttivo Caritas di Ales Terralba, Efisio Lasio, segretario territoriale della Cgil del Medio Campidano, Michele Cuccui Assessore Politiche Giovanili della provincia del Medio Campidano e Fulvio Tocco, presidente della provincia del Medio Campidano.
Il tema sarà quello dato dal Papa Benedetto XVI alla Giornata Mondiale della Pace del primo Gennaio 2012: "Educare i giovani alla pace". "Vogliamo dare – ha spiegato Don Angelo Pittau - un messaggio di speranza ai giovani. Il nostro territorio oggi è un cimitero di industrie: senza non c’è sviluppo e non c’è progresso. Tutti possono partecipare al progresso e allo sviluppo della Sardegna. Il lavoro è segno di speranza, vogliamo il lavoro per la terra del non-lavoro. Prima la nostra era la terra della cassa integrazione. Il lavoro è il futuro dei nostri giovani: è la risposta al sogno che i giovani hanno per il futuro. I giovani sono la risorsa più grande per la Sardegna e vogliamo che lavorino per loro, per la loro famiglia. La marcia mette al primo posto i giovani". La marcia vuole dare ai giovani il coraggio per essere costruttori di pace come ha sottolineato il vescovo della diocesi di Ales-Terralba Monsignor Giovanni Dettori: "Chiamerei tutti quelli che parteciperanno alla marcia silenziosi perché non grideremo. Saranno silenziosi costruttori di pace, il fondamento è nei grandi ideali di vita cristiana. Ci auguriamo che i giovani diventino costruttori di pace. Se la marcia della pace ha un senso è questo: educare i giovani alla giustizia e alla pace. I giovani hanno bisogno di essere presi per mano dagli adulti. La Nostra Italia per proseguire hanno bisogno di grandi ideali: i soldi da soli creano competitività e atteggiamenti di lotta e grandi guerre. I più uniti in questo contesto diventeranno sempre più poveri".
Efisio Lasio, segretario territoriale del Medio Campidano della Cgil, ha aggiunto: "Parlo a nome di Cgil, Cisl e Uil: siamo convinti dell’utilità della marcia. Per noi non può essere una solita manifestazione di protesta: iveri poveri della Sardegna sono i giovani, quelli che non si sono mai affacciati al mondo del lavoro: il 45 per cento di essi sono disoccupati, percentuale che arriva al 60 per cento per le donne. Dobbiamo fare in modo che si creino tutte le opportunità per dare lavoro". Michele Cuccui, assessore provinciale alle politiche giovanili e consigliere comunale di Villacidro, ha precisato: "Porto il saluto del sindaco Teresa Pani: ci deve essere comunione di intenti affinché questo sviluppo sia un beneficio per le generazioni future. I giovani devono avere la possibilità di realizzare i propri sogni perché una società che non sogna più è destinata al declino. Dobbiamo farlo in maniera unita: solidarietà e unità devono essere alla base di tutte le forze politiche e sociali".
In prima linea il mondo del volontariato come evidenzia Giampiero Farru, presidente del Csv Sardegna Solidale: "Ci siamo dati appuntamento il 29 a Villacidro perché insieme agli altri vogliamo costruire pace, costruendo lavoro. Ciò significa farsi compagni di viaggio dei nostri giovani. Per costruire pace bisogna impegnarsi come il lavoro richiede impegno. Forse anche nella zona di Villacidro noi abbiamo terreni confiscati ad organizzazioni mafiose e servitù militari. In Sardegna abbiamo risorse che possono essere messe in campo. Parlando di educazione dicono che il lavoro si fa con fatica e con sudore. In termini educativi vorremo giocarci questa opportunità. Ci sarà tutto il mondo del volontariato. Rilanceremo l’appello per la liberazione di Rossella Urru, anche se speriamo che sia con noi a Villacidro". Com.





