Alessandra Giudici, Presidente della Provincia di Sassari, Gianfranco Ganau, Sindaco di Sassari, Marco Tedde, Sindaco di Alghero, Beniamino Scarpa, Sindaco di Porto Torres, Massimiliano Muretti, Filctem Cgil, Giovanni Leoni, Filctem Cgil, Marco Riu, Filctem Cgil, Mario Marras, Flaei Cisl, Marco Dessì, Flaei Cisl, Salvatore Martinez, Flaei Cisl, Marcello Peralta, Flaei Cisl, Giovanni Tavera, Uilcem Uil, Franco Peana, Uilcem Uil, e Mario Delrio, Uilcem Uil, in relazione all'incontro, svoltosi questa mattina nella sala Campus del palazzo della Provincia si Sassari, circa la situazione venutasi a creare tra la multinazionale E.On e gli attori istituzionali e sociali del territorio rispetto alle problematiche relative agli impianti di Fiume Santo, hanno lanciato un appello al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci.
“Anzitutto, - hanno reso noto - si lamenta l’assoluta impossibilità di individuare in E.On un interlocutore preciso e con poteri decisionali, con la conseguenza che – anche in seguito alle rare occasioni di confronto – restano sempre poco chiare per tutti le reali intenzioni della società rispetto al destino di Fiume Santo. Fatta tale dovuta premessa, resta prioritario per il territorio che E.On dica una volta per tutte che intende mantenere gli impegni assunti attraverso gli accordi che ha siglato nel corso degli anni e che ha confermato anche di recente. In particolare, si ribadisce la necessità assoluta di procedere alla realizzazione del nuovo impianto (gruppo 7) a ciclo superipercritico da 450 megawatt alimentato a carbone. La suddetta costruzione è resa ulteriormente urgente dall’impegno aziendale di dismettere i gruppi 1 e 2 alimentati a olio combustibile il cui utilizzo è reso possibile da ormai diverso tempo da un regime di deroga non più sostenibile. Ogni ritardo nella costruzione del nuovo gruppo procura pertanto un danno non solo economico ma anche ambientale per il territorio”
“Si richiede – hanno dichiarato rivolgendosi al Governatore sardo - che, come conseguenza del rispetto di tali prioritari impegni, si proceda alla prevista restituzione delle aree che attualmente ospitano i gruppi 1 e 2 e di quelle prospicienti. Fermo restando il favore di questo territorio per l’intenzione di E.On di implementare il sistema di approvvigionamento di energia attraverso un sempre più massiccio utilizzo di fonti energetiche rispettose dei principi di sostenibilità e compatibilità ambientale, si ribadisce la necessità – rispetto al progetto in atto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico – che la Regione Sardegna compia un’attenta valutazione degli impegni legati alle autorizzazioni. In conclusione si ritiene inaccettabile il persistere della situazione attuale che, oltre a costituire il palese mancato rispetto degli accordi che E.On ha assunto con il territorio, garantisce un evidente vantaggio economico per la stessa società, ma per contro costituisce un grave danno ambientale per l’area interessata”. Red.