I gruppi di opposizione della Camera non saranno presenti in aula domani mattina quando ci saranno le comunicazioni del presidente del Consiglio e non parteciperanno al dibattito, ma venerdì saranno in aula al momento del voto di fiducia per esprimere il loro no.
"I gruppi parlamentari di opposizione non saranno presenti in aula durante le comunicazioni del presidente del Consiglio e non parteciperanno al successivo dibattito per non essere complici di una situazione che è ormai intollerabile".
Questa la decisione presa questo pomeriggio dai capigruppo di tutti i partiti di opposizione, in una riunione cui hanno partecipato Pier Ferdinando Casini, Dario Franceschini, Massimo Donadi, Benedetto Della Vedova, Giorgio La Malfa, Pino Pisicchio, Bruno Tabacci, Daniela Melchiorre e Italo Tanoni.
"I gruppi parlamentari di opposizione ritengono che questa situazione non sia più nè decorosa, nè tollerabile per l'Italia", si legge in un comunicato congiunto. "Il governo è incapace di dare risposte alle questioni economiche e istituzionali che sono aperte, dalla presentazione di provvedimenti urgenti per l'economia alla nomina del governatore della Banca d'italia", hanno sottolineato.
"La bocciatura del rendiconto dello Stato configura inoltre una inedita situazione che nella storia della Repubblica si era risolta solo con le dimissioni dei presidenti del Consiglio - hanno ricordato - di conseguenza, il voto di fiducia chiesto dal governo non risolve i problemi costituzionali e aperti ed e' soltanto un inutile tentativo di prorogare uno stato imbarazzante di incertezza e paralisi".
Tuttavia, hanno aggiunto, "il rispetto per le istituzioni repubblicane e per il Parlamento ci impone di votare la sfiducia al governo rispondendo alla chiama di venerdi' mattina".
"Il Pd non intende fare in modo che questa finzione vada in scena. Occorre ripristinare il primato delle regole e il riconoscimento dell'aderenza di ciò che accade in Aula e di ciò che vive e avverte il Paese". Lo dice la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, annunciando l'ostruzionismo "ovunque" in Aula e in commissione.
L'annuncio di una opposizione molto dura e di pratiche ostruzionistiche che le opposizioni in parte hanno già messo in atto, ad esempio in commissione Giustizia sul ddl sulla prescrizione breve, perché - ha spiegato Finocchiaro - "riteniamo che l'obbligo di dimissione da parte del presidente Berlusconi non sia ovviabile".
"Abbiamo già posto la questione in alcune commissioni, con comportamenti ostruzionistici, perché riteniamo che l'obbligo di dimissioni di Berlusconi non è ovviabile", ha detto Anna Finocchiaro. "Per quanto ci riguarda, nel rispetto delle regole, noi utilizzeremo ogni strumento consentito dal regolamento e dalla prassi parlamentare perché questa finzione non abbia luogo".