“Ai fini della validità dell’anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato”.
Questo è quanto ha stabilito il Ministero dell’Istruzione con Circolare n. 20 del 4 marzo 2011. “Un ulteriore motivo di preoccupazione che si aggiunge alla già drammatica situazione che vivono gli studenti dell’Istituto Carmelo Floris di Gavoi, in attesa che vengano attivate le classi soppresse – ha dichiarato l’assessore all’Istruzione della Provincia di Nuoro Gianfranca Logias che chiede conto di tutte le ore di assenze che i ragazzi stanno maturando per cause che non dipendono da loro – E’ infatti iniziata la quinta settimana di scuola e l’Ufficio Scolastico Regionale continua a non rispondere.
Il primo mese dall’inizio del nuovo anno scolastico è dunque già trascorso nella più grande incertezza di ragazzi e delle loro famiglie – ha ribadito l’Assessore Logias - In ventisei giorni effettivi di scuola gli studenti dell'Istituto di Gavoi hanno già maturato numerose ore di assenza che, di questo passo, aumenteranno ulteriormente, con il rischio sempre maggiore di non riuscire a recuperarle. La situazione è altrettanto rischiosa poi per gli studenti che, iscritti in altri istituti, sono ancora in attesa del nulla osta per il trasferimento. Nulla osta che – ha sottolineato Gianfranca Logias – non potrà essere concesso fino a quando le classi non saranno ufficialmente attivate.
La situazione è drammatica. Ogni giorno che passa rende sempre più concreta la possibilità che il totale di ore di frequenza richieste dal Ministero non venga raggiunto, con conseguenti danni che potrebbero compromettere l'esito dello stesso anno scolastico.
È assolutamente necessario e improrogabile – ribadisce ancora l’assessore Logias – che si proceda immediatamente all’attivazione delle classi in questione proprio per evitare il rischio di annullare lo sforzo di questi ragazzi che, con impegno e determinazione e grazie alla disponibilità del corpo docente, hanno continuato a svolgere le lezioni, con la speranza che venga riconosciuto loro il diritto a frequentare la scuola che hanno scelto nel territorio in cui sono nati e nel quale hanno scelto di continuare a vivere”. Red-com