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Nato: in Libia fino al 31. Cnt: entro 8 mesi elezioni

Le elezioni per un nuovo congresso nazionale dovrebbero tenersi entro 8 mesi. Lo ha detto il premier del Consiglio Nazionale di transizione libico, Mahmud Jibril.

Il corpo di Gheddafi non sara' sottoposto ad autopsia. Lo ha ha reso noto il consiglio militare del cnt. "Non ci sarà autopsia, ne' oggi, ne' in un altro giorno. Nessuno aprira' il corpo" di Gheddafi, ha detto un portavoce dei militari del Consiglio di Misurata, Fathi Bachagha.

La moglie e la figlia di Muammar Gheddafi, Saifa e Aisha, sarebbero diretti in un Paese del Golfo. E' quanto scrive il quotidiano algerino Echorouk online. Il giornale riferisce che un Paese del Golfo e l'Algeria, dove le due si erano rifugiate, avevano raggiunto un accordo prima dell'uccisione del rais avvenuta giovedi' a Sirte. 

Unified Protector, la missione militare della Nato in Libia, chiudera' il 31 ottobre. Fino ad allora continuera' a monitorare la situazione, "pronta ad intervenire se necessario", dopo si ritirera': una fine netta. 

E' la "decisione preliminare" cui gli ambasciatori del Consiglio Atlantico sono arrivati dopo una riunione-fiume di cinque ore nel quartier generale di Bruxelles.

La "comunicazione formale" della fine delle operazioni aereo-navali sara' presa "all'inizio della settimana prossima", ha detto il segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, che nel frattempo si consultera' "con Nazioni Unite e Cnt".

Missione "di straordinario successo", l'ha definita Rasmussen che nella conferenza stampa tenuta in tarda serata ha parlato di "orgoglio" di "dovere compiuto" e rivendicato quanto Unified Protector, la prima operazione a guida piu' europea che americana, sia stata "veloce, flessibile, efficace e precisa". 

Non e' stato pero' facile arrivare a decidere di chiudere le operazioni militari. Perche' gli europei, divisi sulle formule per salvare l'eurozona, non erano d'accordo sui tempi e sulla modalita' della formula d'uscita. 

Prima che cominciasse il Consiglio Atlantico, l'ammiraglio americano James Stavridis, comandante supremo del teatro europeo, aveva postato su Facebook la sua opinione: chiedere la fine della missione. 

Da Parigi il presidente francese, Nicolas Sarkozy, diceva che a suo modo di vedere la fine della missione era imminente. 

Da Londra il ministro degli esteri William Hague affermava che se da una parte era vero che la morte di Gheddafi "avvicina molto" la fine delle operazioni, dall'altra il Foreign Office avrebbe voluto "essere sicuro che non ci siano ancora sacche di forze filogheddafi in grado di minacciare la popolazione civile". 

La soluzione scelta fa pensare che alla fine abbia prevalso la linea di Londra, peraltro caldeggiata anche dai militari secondo i quali "i pompieri non lasciano il luogo di un incendio prima di essere sicuri che il fuoco sia davvero spento". 

Poi Rasmussen ha risposto alle polemiche per l'esito finale della guerra contro Gheddafi, animate dal ministro degli esteri russo Serghei Lavrov che da Mosca ha chiesto di spiegare perche' i mezzi della Nato avessero attaccato il convoglio con Gheddafi, sostenendo che quel convoglio in fuga non minacciava la popolazione. 

"Erano un legittimo obiettivo militare" ha detto il segretario generale, ribadendo che "ne' Gheddafi ne' alcun altro individuo" e' mai stato nel mirino della Nato, che si e' sempre attenuta alla missione di "proteggere i civili" come indicato dalla risoluzione Onu. 

Tra dieci giorni gli aerei e le navi della Nato torneranno nelle loro basi di partenza. Ma da subito tocca al Cnt la "gestione degli affari interni" ha sottolineato Rasmussen, intendendo che saranno loro a dover individuare responsabilita' nella fine di Gheddafi. 

Ed ha ricordato che la Nato e' andata in soccorso del Cnt perche' ha promesso di garantire "democrazia e rispetto dello stato di diritto".

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