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Cresce la paura di un contagio: Ue-Fmi: “rete di sicurezza” per Italia e Spagna

Un "contingency plan", una rete di sicurezza per prevenire le conseguenze di un contagio di Italia e Spagna e gli effetti globali che ne deriverebbero, nel caso in cui dovessero fallire le misure studiate finora. Ne discutono da giorni, in quelli che al momento sono soltanto "contatti informali", i vertici del Fondo monetario internazionale e quelli dell'Unione europea con le controparti a Washington e nelle capitali europee. Obiettivo: evitare l'onda d'urto globale che potrebbe innescarsi in questa fase di particolare instabilità sui mercati. 

A riferire all'Ansa dell'ipotesi allo studio, che non prevede al momento misure concrete ma è semplicemente un tema in discussione per essere pronti nell'emergenza, è una fonte internazionale bene informata e vicina al dossier, confermata a livello di banche centrali. Nessun commento, intanto, da Palazzo Chigi.

L'input a discutere una rete di sicurezza sarebbe arrivato dagli Usa. Ma l'esigenza di avere una rete di protezione, aggiuntiva rispetto alle misure decise a livello europeo, e' avvertita anche a Parigi e in particolare - fa presente una fonte - Berlino. E il tema potrebbe essere oggetto di un giro di tavolo al G20 di Cannes la prossima settimana. 

"I negoziati ufficiali in atto sono quelli sotto gli occhi di tutti", spiega la fonte riferendosi alla sequenza di vertici culminati nel rafforzamento del fondo di salvataggio 'Efsf' e nella lettera d'intenti dell'Italia alla Ue. Ma accanto allo scenario principale, che non prevede un contagio vero e proprio di Italia e Spagna e che si sta affrontando con le misure in corso, le istituzioni finanziarie internazionali starebbero ragionando su uno scenario pessimistico, in via esclusivamente preventiva, "per approntare misure d'emergenza".

Nel caso dell'ipotetico scenario 'B', un ruolo di pronto intervento lo svolgerebbero le banche centrali, in grado di convogliare ampia liquidità e tamponare emergenze nel settore bancario ricorrendo agli 'swap' già usati negli anni recenti della crisi. Anche il Fmi, che fra l'altro sarà coinvolto nel potenziamento del fondo salva-Stati deciso mercoledì al vertice di Bruxelles, sarebbe in prima linea nel caso in cui dovesse scattare il 'contingency plan'. Ma il capitale dell'istituzione di Washington potrebbe dover essere rafforzato da parte dei Paesi 'soci': "per i tre programmi relativi a Grecia, Irlanda e Portogallo non ci sono stati problemi", spiega la fonte, mentre nel caso di un allargamento ad altri beneficiari "ci sarebbe un problema di risorse".