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Calcio – Sintesi partite di serie A

Dopo la sconfitta di Napoli, l'Udinese torna a correre in casa battendo il Palermo in una partita bellissima e incerta fino alla fine. Di Natale firma il suo settimo gol e dà ai bianconeri il secondo posto in solitaria a -1 dalla Juve e a +1 sul Milan. Dietro, vittoria scacciacrisi della Fiorentina sul Genoa. Goleada del Siena su un pessimo Chievo nell'anticipo delle 12,30. Il Bologna torna a vincere in casa dopo 8 mesi, 3-1 all'Atalanta. Il Cesena perde a Parma e dà il benservito a Giampaolo. 1-1 tra i fischi tra Lecce e Novara. L'Inter è quart'ultima, a un punto dalla zona retrocessione.

Bologna-Atalanta 3-1 - Denis illude l'Atalanta, poi è solo Bologna: seconda vittoria consecutiva per i rossoblù, classifica che si fa più tranquilla, e in più l'importante ritorno al gol di Di Vaio, anche se solo su rigore. Il Bologna non vinceva in casa da febbraio. Al 7' vantaggio dell'Atalanta con Denis, che controlla un assist di Peluso e dopo un primo tiro respinto, riprende e batte Gillet in diagonale. Sesto gol per l'argentino. Al 9' Di Vaio va vicino al pari con una spizzata di testa sul primo palo, ma Consigli si supera e respinge il pallone destinato al fondo del sacco. È rigore per il Bologna al 46': fallo di Capelli su Ramirez, la palla però finisce a Di Vaio che tira a lato. Lo stesso attaccante va sul dischetto e si fa immediatamente perdonare mettendo la sfera sotto la traversa e tornando a segnare dopo 8 mesi di digiuno. Raddoppia il Bologna, al 3' della ripresa con Gaston Ramirez che trova un corridoio centrale su assist di Kone e batte Consigli. Loria triplica al 23' per l'incontenibile gioia di Pioli, alla seconda vittoria consecutiva: palla tesa di Ramirez dalla sinistra, stacco perentorio del difensore, palla dentro.

Fiorentina-Genoa 1-0 - Mihajlovic salva la panchina battendo il Genoa al termine di una partita di rara bruttezza, vinta comunque meritatamente dai viola. Torna Gilardino dal 1', è tridente per Mihajlovic con Romulo e Jovetic, Cerci e Vargas in panca. Al 30' il primo brivido con Palacio che tira da pochi metri, para Boruc. Lazzari porta i viola in vantaggio al 41' chiudendo un dialogo tra Jovetic e Pasqual. Partita modestissima, senza grandi emozioni per molta parte del secondo tempo. Al 33' azione confusa sottoporta, Gamberini alla fine risolve tirando sulla traversa, poi straordinaria parata dell'ex Frey. Al 40' gran tiro di Jorquera, palla alta di un metro.

Lecce-Novara 1-1 - Pareggio tra Lecce e Novara in una partita nervosa e davvero brutta, giocata su un terreno orrendo. Vantaggio leccese al 32' con l'ex milanista Strasser, che impatta di testa a centro area su un cross dalla destra. Lecce prudentissimo nella prima mezz'ora, Novara più coraggioso ma molto leggero davanti. Al 40' straordinario gol di Meggiorini in rovesciata, ma Romeo annulla ingiustamente per inesistente fuorigioco dell'attaccante ex Bari e Bologna. Al 43' rigore per il Novara per un fallo di Mesbah su Rigoni: il centrocampista ex Juve spiazza Benassi.
Al 3' della ripresa Carrozzieri non trova il pallone sugli sviluppi di un angolo a un passo da Fontana. Bravo Muriel al 26', dribbling e tiro, Fontana respinge sul primo palo.

Parma-Cesena 2-0 - Torna a vincere dopo due sconfitte consecutive il Parma, Colomba salva il posto e condanna all'esonero il collega Giampaolo, incapace di vincere almeno una delle nove partite giocate finora da un Cesena mai pericoloso e mai in partita. Rigore per il Parma al 35' per un ingenuo fallo di Rodriguez su Giovinco: tiro orrendo dell'ex juventino, parata centrale di Antonioli. Al 41' però il Parma passa con il difensore argentino Paletta che colpisce in mischia e infila l'angolo. Non è giornata per Giovinco, che spreca da pochi passi tirando in curva al 1' del secondo tempo. Al 26' il raddoppio meritato per i ducali con Alessandro Lucarelli che trova il pallone spizzato da Zaccardo a pochi centimetri dalla porta, palla sotto la traversa.

Siena-Chievo 4-1 (ore 12,30) - Un Siena praticamente perfetto fa suo l'anticipo domenicale travolgendo il Chievo per 4-1. Trascinato dalla doppietta di Destro, dalla magia di D'Agostino su punizione e dalla rete in extremis di Calaiò, la formazione di Sannino ha dominato la gara, conquistando tre punti meritatissimi contro un Chievo alla terza sconfitta nel giro di sette giorni. Subito un'occasione con Brienza, decisivo Sorrentino che anticipa in uscita bassa Calaiò. Il Siena manovra sicuro, il Chievo però si fa pericoloso dalle parti di Brkic con Pellissier: bravo Contini in anticipo. Al 25' i toscani sbloccano il match: fa tutto Destro, che aggira Mandelli, dribbla Frey e batte Sorrentino con un bel tiro dal limite. C'è solo il Siena: numero di Brienza, Sorrentino bene in anticipo, ma al 38' serve tutta la bravura di Brkic e la deviazione della traversa per neutralizzare la gran punizione di Moscardelli dai 30 metri. Il finale è ancora bianconero, con Mannini che reclama un rigore per un contatto Con Cesar che Brighi giudica però fuori area. Dubbi. Al 12' della ripresa arriva il meritato raddoppio: azione splendida dei toscani, con D'Agostino a ispirare la mezza rovesciata di Calaiò, ci mette la mano Sorrentino che non può nulla sul tap-in a porta vuota di Destro, che realizza così la doppietta. Chievo al tappeto, Siena sul velluto. Ed è addirittura tris al 16': magnifica punizione di D'Agostino, giusto sotto l'incrocio dei pali, Sorrentino non può nulla. Di Carlo si gioca la carta Paloschi ma la partita è già decisa: Destro, scatenato, vince un rimpallo con Cesar non trovando però forza nel tiro. Alla mezz'ora Pellissier pesca Moscardelli, perfetto il diagonale dell'attaccante (alla terza rete stagionale) e nulla da fare per Brkic. Nel finale c'è spazio anche per il gol in contropiede di Calaiò.

Udinese-Palermo 1-0  - Vittoria meritata e difficile per l'Udinese al termine di novanta minuti avvincenti e incerti fino alla fine. Di Natale è capocannoniere solitario con 7 gol, bianconeri secondi a meno uno dalla Juve. Zahavi e Miccoli le scelte di Mangia, out Hernandez e Pinilla, titolari contro il Lecce. Al 10' Di Natale gira dal limite e scheggia la traversa di Tzorvas. Al 19' Asamoah anticipa i centrali palermitani e batte a colpo sicuro, para a terra ancora Tzorvas. Al 24' Basta cicca incredibilmente a tu per tu con Tzorvas. Partita apertissima e bella. Al 38' meritato vantaggio per l'Udinese con, ovviamente, Di Natale, al volo su cross teso di Basta. Al 40' ancora Di Natale sbaglia di centimetri dopo una prodezza in velocità di Armero. In apertura di ripresa gol annullato a Floro Flores per fuorigioco di Di Natale su orrendo tiro di Armero. Di Natale chiama Tzorvas alla respinta sul primo palo. Fa fatica a uscire il Palermo, Udinese martellante sugli esterni, soprattutto a sinistra, dove Armero fa a pezzi Pisano. All'11' però il Palermo si riaffaccia davanti con Miccoli, che di testa mette a lato di poco. Al 31' contropiede bianconero, Di Natale trova di tacco Armero, il colombiano centra il palo a Tzorvas ormai rassegnato. Zahavi non riesce a battere Handanovic al 35' con un tiro molto sporco ma da ottima posizione. Finale convulso: Abdi e Badu falliscono da pochi passi, ma è Zahavi ad avere la chance più grossa. Ancora Abdi da pochi passi, ma la palla va fuori al 48'.

Anticipi
Catania-Napoli 2-1 (giocata ieri) - Altra bella prova del Catania e successo importante al Massimino contro il Napoli. Finisce 2-1 ed è un risultato che proietta gli etnei in alta classifica e vale l'aggancio allo stesso Napoli. Non basta il gol lampo di Cavani ai partenopei che poi subiscono la rimonta ad opera di Marchese e Bergessio; finisce per pesare l'inferiorità numerica dopo la prematura espulsione di Santana, ma è evidente che la Champions toglie energie mentali e il turn-over operato da Mazzarri non premia. Passano appena 32 secondi e il Napoli passa in vantaggio: cross dalla sinistra di Dessena e perfetto inserimento in anticipo sul primo palo di Edinson Cavani che interrompe così il suo digiuno in campionato. Il Catania prova a reagire e al 10' si fa vedere Lodi con uno dei suoi calci piazzati; De Sanctis è ben piazzato e la distanza è notevole. Al 13' altra magia di Cavani che si libera di Bellusci e calcia frontalmente; bravo Andujar a respingere. Il Catania si affida alle ripartenze e si rende pericoloso al 23' con un pallone pennellato da Almiron per Gomez che prova la conclusione al volo, palla alta sopra la traversa. Al 25' il Catania pareggia: tiro di Gomez respinto in area da Zuniga che si aiuta con il braccio, il rimpallo favorisce Marchese che supera De Sanctis con un potente diagonale sinistro. Il Catania cresce con il passare dei minuti e al 39' sfiora il 2-1: Bergessio controlla in area e appoggia per Almiron, conclusione di un soffio a lato. Al 40' salvataggio di Bellusci sulla linea su un tiro cross di Lavezzi. Al 43' il Napoli resta in 10 per l'espulsione di Santana, già ammonito, per un fallo su Ricchiuti. Nella ripresa passano 3' e il Catania passa in vantaggio: Ricchiuti crossa dalla sinistra e Bergessio gira di testa anticipando tutti. Al 9' Gomez lanciato in contropiede conclude in velocità sfiorando il palo alla destra del portiere. Al 15' Barrientos serve Gomez, tacco per Izco che spreca tutto sparando alto. Al 30' pericoloso il Napoli: sponda di Cannavaro per Lavezzi, palla a lato per un soffio sulla destra.

Inter-Juventus 1-2 (giocata ieri) - La Juve sbanca "San Siro", consolida il primato in classifica e lascia l'Inter incredibilmente a un passo dalla zona retrocessione. I nerazzurri partono bene ma prendono gol da Vucinic, poi rimediano con Maicon e vanno ancora sotto subendo il 2-1 di Marchisio. Alla lunga emerge la migliore condizione fisica dei bianconeri e all'Inter non basta la generosità. Tuttavia le due squadre onorano al meglio il derby d'Italia dando vita a un match spettacolare e imprevedibile con rapidi capovolgimenti di fronte e belle giocate. Ranieri deve rinunciare a Thiago Motta, alle prese con un affaticamento al vasto mediale della gamba destra. Obi viene preferito a Stankovic; Sneijder e ok e dà supporto alle due punte Pazzini-Zarate, Conte conferma la squadra che ha battuto la Fiorentina con l'unica eccezione costituita dal recuperato Buffon che riprende il suo posto tra i pali. Parte bene l'Inter, ma è la Juve a passare in vantaggio al 12': Matri allarga per Lichtsteiner libero sulla destra, palla in mezzo a chiusura del triangolo con lo stesso Matri, conclusione respinta da Castellazzi e palla raccolta da Vucinic che insacca. La Juve sulle ali dell'entusiasmo sfiora il raddoppio due volte con Matri: nel primo tentativo il diagonale di sinistro finisce fuori di poco e nel secondo e Castellazzi a chiuderlo in uscita. Poi l'Inter riprende a spingere e pareggia meritatamente: Sneijder allarga per Maicon, gran destro del brasiliano leggermente deviato da Bonucci tanto di quanto basta per spiazzare Buffon sul suo palo. Al 32' cross di Maicon, girata di testa di Pazzini e palla che si stampa sulla traversa. Al 33' la Juve torna in vantaggio: bell'uno-due tra Marchisio e Matri e destro vincente del centrocampista che si infila alla sinistra di Castellazzi. Il finale di tempo è della Juve che recrimina al 40' quando Pirlo verticalizza per Marchisio, controllo e destro sull'uscita di Castellazzi che però lo stende; Rizzoli lascia correre malgrado il rigore suia netto. Nella ripresa Inter in avanti. La Juve fatica di più a ripartire, ma crea un vero e proprio muro dietro. Al 15' punizione di Pirlo, la palla finisce a Vucinic che prova il destro da due passi, Castellazzi sui salva d'istinto. Al 37' è Castellazzi a salvare l'Inter opponendosi a una conclusione in area di Estigarribbia. L'ultima occasione è per Del Piero che al 42' si divora il 3-1 colpendo male.

Roma-Milan 2-3 (giocata ieri) - Doppietta di Ibra e Nesta per il Milan, Burdisso  Bojan per la Roma. E sempre di testa. La sfida scudetto, come definita da Allegri, va così ai rossoneri, che violano l'Olimpico per 3-2 contro una Roma che, soprattutto nella ripresa, ha offerto gioco ed occasioni, trovando sempre un Abbiati in grande spolvero. Luis Enrique, ancora senza Totti, inventa l'ennesima formazione con Osvaldo e Borini davanti e Pjanic trequartista. Allegri, privo di Pato, Seedorf, Gattuso, Mexes e Antonini, preferisce Robinho a Cassano come partner di Ibrahimovic. Miglior avvio della Roma, pericolosa subito con Cassetti e Borini, ma è il Milan a rompere il ghiaccio al 17' con un colpo di testa di Ibrahimovic su cross di Aquilani. La Roma reagisce e, al 28', pareggia: angolo di Pjanic, Zambrotta non frena Burdisso, che inzucca di precisione. Al 30', rossoneri ancora in vantaggio: Robinho dalla bandierina, Nesta tutto solo incorna di potenza l'1-2. I giallorossi provano il forcing ma sono i rossoneri, al 39', a sfiorare il tris con Ibra, anticipato al momento del tiro da un recupero provvidenziale di Juan. Nella ripresa la Roma prende decisamente in mano la partita trovando però un Abbiati insormontabile. Il portiere rossonero esce al 10' su Bojan, si allunga al 12' su una gran punizione di Pjanic, sventa al 13' un'inzuccata di Burdisso e, soprattutto, compie un autentico miracolo al 26' su Osvaldo. Nel frattempo era stato espulso Boateng per proteste dopo la sostituzione. Dentro anche Heinze e Cassano, l'ex barese rivitalizza il Milan che, al 33', segna ancora con Ibra, che di testa finalizza ancora un cross di Aquilani. Al 40' Nocerino, servito da Cassano, si divora la rete del 4-1, una punizione che sarebbe stata eccessiva per la Roma, che al 42' accorcia ancora con Bojan, lesto a raccogliere una respinta di Abbiati su percussione di Lamela.