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Il Grande Teatro dei Piccoli a Monserrato – quarta edizione, Stagione di teatro – ragazzi

Il mondo dei burattini visto attraverso la testimonianza del loro papà burattinaio, avventure di bambini coraggiosi alle prese con orchi e lupi cattivi, un viaggio a ritroso nella storia dell’Italia risorgimentale e, ancora, micro storie sulla felicità legata al rito del dono sono gli ingredienti della quarta edizione de “Il Grande Teatro dei Piccoli – Monserrato”, la stagione di teatro ragazzi in programma al MoMoTI (in via 31 marzo 1943 n 20) a Monserrato (CA) dal 15 ottobre al 29 dicembre. Per questo Grande Teatro dei Piccoli – storico progetto firmato Is Mascareddas, che in dieci anni di vita oltre alle edizioni monserratine ne vanta altre 12 organizzate a Cagliari – il MoMoTI ospita quattro compagnie. Oltre ai padroni di casa sono di scena, in dieci serate (il sabato e la domenica, sempre alle ore 18) e quattro recite del lunedì  dedicate alle scuole (alle ore 10.30), la compagnia di Villasor Fueddu e Gestu, l’attore e regista cagliaritano Senio Dattena con il suo Teatro Barbaro e i sassaresi de La Botte e Il Cilindro.

In linea di continuità con le precedenti programmazioni, gli spettacoli scelti per la stagione sono calibrati per abbracciare una ampia fascia di età, dai 3 – 5 anni in sù, e offrono al pubblico varie modalità drammaturgiche, dalle animazioni a vista di pupazzi e oggetti a classici per teste di legno, dal teatro di prosa puro, affidato alla sola interpretazione tramite la voce e il corpo dell’attore, a spettacoli realizzati con tecniche miste: attori, ombre, videoproiezioni e musica dal vivo. ùLo spettacolo scritto a sei mani dai due creatori di Is Mascareddas – Tonino Murru e Donatella Pau - insieme a Cristiano Bandini e vincitore quest’estate del XXI Premio Nazionale Ai Bravi Burattinai d’Italia,  dà lo spunto alla compagnia, e in particolare a Tonino Murru, suo protagonista come attore – burattinaio, per riflettere su un lungo percorso artistico consacrato al teatro d’animazione, attraverso personaggi storici, uno su tutti il burattino Areste Paganòs, e varie new entries create apposta per la nuova piéce da Donatella Pau (con costumi realizzati da Anna Sedda e scenografie di Stefano Dallari e Tonino Murru). Oltre a compiere un viaggio artistico all’indietro, “Anima e coru” indaga su quale contributo può dare il teatro d’animazione nell’interpretazione della realtà, sul ruolo della burattineria nel panorama espressivo delle arti sceniche, con la sua straordinaria capacità di emozionare lo spettatore e di esprimere una vasta gamma di situazioni e sentimenti.

Ottobre si chiude sabato 29, domenica 30 (e lunedì 31 per le scuole) con Teatro Barbaro e il one man show “Cappuccetto rosso”, scritto, diretto e interpretato da Senio Dattena. Lo spettacolo si gioca sul rapporto attore-spettatore e sul continuo coinvolgimento di quest’ultimo che, chiamato in causa, è l’altro vero protagonista della pièce.

L’interprete non indossa alcun costume di scena e non agisce all’interno di nessuna scenografia, ma molti sono i “travestimenti” della voce e  del corpo che conducono il pubblico in un percorso narrativo ritmato da continui colpi di scena.

Il prologo è già spettacolo e quindi gioco. Si parla di gioco perché al centro di questa narrazione vi è la possibilità di essere divinamente “Sciocchi”. Le trasformazioni della voce e del corpo dell’attore, le sue acrobazie mimiche e vocali, generano impressionanti moltiplicazioni di storie dentro la storia e personaggi.

La stagione prosegue sabato 19 e domenica 20 novembre (e lunedì 21 per le scuole) con “Bab’Orcu” di Fueddu e Gestu, scritto e diretto da Giampietro Orrù e interpretato da Rossano Orrù e Nanni Melis.

La piéce di teatro d’attore con maschere, giochi d’ombra e musiche dal vivo scritte ed eseguite da Ottavio Farci e Veronica Maccioni è una favola che prende in prestito la struttura narrativa del mito e rivela allo spettatore la forza simbolica dei “contos” appartenenti alla tradizione orale sarda, raccolti dalla compagnia di Villasor dalla viva voce degli anziani e riproposti in forma bilingue (sardo-italiano). Bab’Orcu è un orco famelico, che da tanti anni non ha più notizie su Pistirrinchinu (mignolino), il bambino furbo sempre riuscito a sfuggire al suo incolmabile appetito e al suo pentolone sempre pronto sul fuoco. Finalmente, una notte carica di ombre misteriose, Pistirrinchinu (l’uomo alla continua ricerca di sè) capita nell’immenso regno dell’orco, alla ricerca di un tesoro nascosto (su scusorgiu) e ancora una volta finisce tra le terribili grinfie del mostro, che incarna la figura mitica di Cronos, il tempo che divora l’esistenza.

Sabato 17 e domenica 18 dicembre (e in replica per le scuole lunedì 19) arriva il momento de La Botte e il Cilindro con “Garabalda Fa Farata – Il Risorgimento raccontato ai ragazzi”, il terzo della fortunata serie di spettacoli firmati e diretti da Sante Maurizi e interpretati da Daniela Cossiga, in cui l’uso il filastrocche in musica costituisce un linguaggio immediato per raccontare pezzi della dimensione culturale italiana. Come recita il sottotitolo, stavolta l’attenzione della compagnia sassarese si punta sulle vicende e sui personaggi simbolo dell’Unità d’Italia.

L’attrice conduce bambini e adulti in un gioco di associazioni tra suoni e significati. In questo modo anche i più piccoli possono “entrare nella Storia” e rivivivere gli avvenimenti che portarono alla nascita dello Stato italiano attraverso i protagonisti del momento (Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini e Verdi). Lo spettacolo interattivo si sviluppa anche grazie ad un immenso repertorio iconografico di dipinti, affreschi, nomi di piazze e vie, monumenti che abitano da 150 anni le nostre città proiettati su uno schermo gigante.

Chiude la cinquina di appuntamenti Donatella Pau de Is Mascareddas, in scena da martedì 27 a giovedì 29 dicembre, alle ore 18, nella piéce di pupazzi e oggetti animati a vista “Doni”. Scritto dalla costruttrice e animatrice di Is Mascareddas insieme a Betti Pau, lo spettacolo esprime il significato del dono come atto di valore sociale e modalità umana per rinsaldare la fiducia reciproca. Il tema è sviluppato in cinque storie, create dalle due autrici su ispirazione a racconto di Grazia Deledda, una favola dei fratelli Grimm, una fiaba di ambientazione araba e a due leggende della tradizione: una vecchia signora alle prese con una visita inaspettata, un ragazzino che scopre il dono della vita proprio nella notte di Natale, un calzolaio e sua moglie che hanno nella generosità la loro più grande ricchezza, un giovane innamorato col dono dell’invenzione e, infine, una ragazza che riceve dalla nonna il dono della tradizione.

Le marionette e i costumi sono firmati da Donatella Pau, gli oggetti scenici di Tonino Murru e Stefano Dallari. La scenografia dell’allestimento è realizzata da Sonia Carlini.

Il costo degli abbonamenti per cinque recite serali è di 20 euro. L’ingresso ad una singola rappresentazione costa 5 euro. Gli abbonamenti per quattro recite del lunedì dedicate alle scuole costano 12 euro, mentre il costo dei biglietti è di 4 euro. Infoline. Tel. 070.5839742 - Cell. 388 8463520 – e mail. ismascareddas@tiscali.it – web. www.ismascareddas.it.