"Un addio doloroso da un Istituto in cui ho vissuto 18 anni. Una vita". Il congedo della dott.ssa Elisa Milanesi, dalla Casa Circondariale di Buoncammino, è avvenuto con una stretta di mano a tutti i collaboratori. Poche parole per ringraziare, ma troppo difficile contenere la commozione. L'Amministrazione Penitenziaria le ha assegnato la Direzione di Alghero dove ha preso servizio sabato 1 ottobre in sostituzione di Francesco Giganti, andato in pensione all'inizio del 2011. Milanesi è la terza donna che in Sardegna ha la direzione di un Istituto di Pena.
"La positiva notizia non cancella – sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme" – una condizione insostenibile per le carceri sarde. Da diversi anni l'Amministrazione Penitenziaria infatti non assume Direttori e in Sardegna cinque Istituti su 12 non hanno un titolare. Gianfranco Pala, direttore della Casa Circondariale di Cagliari, quella che ospita un quarto delle persone private della libertà in Sardegna, regge Iglesias; Pierluigi Farci, responsabile di Oristano, anche la colonia penale di "Is Arenas", la dott.ssa Gabriella Incollu oltre all'Istituto di Nuoro ha assegnato "Mamone" e Marco Porcu, titolare a Isili, deve curare Lanusei. Teresa Mascolo, oltre al "San Sebastiano" di Sassari infine dirige anche Tempio Pausania. L'assegnazione dell'incarico di Alghero alla dott.ssa Elisa Milanesi, pur essendo un segnale confortante, non risolve i problemi a livello regionale e aggrava Buoncammino rimasto senza Vice Direttore".
"E' paradossale inoltre – afferma la presidente di SDR – che non sia stata prevista alcuna nuova assunzione di Direttori considerando che nell'isola sono in costruzione quattro nuove strutture penitenziarie. La costruzione delle "cattedrali di cemento" con un numero di posti-letto che raddoppierà la presenza di persone detenute nel territorio (da circa 2.300 si passerà a quasi 4 mila) dovrà necessariamente prevedere la cessazione dello 'scavalco'. Non può più avvenire, come accade adesso, che un Direttore debba sobbarcarsi anche quattro Istituti contemporaneamente quando un collega è in ferie o ha problemi di salute. Ciò significa in pratica garantire esclusivamente l'ordinaria burocrazia, non certo un principio costituzionale quale deve essere la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti a cui concorre pienamente anche il Direttore"
"L'auspicio è che il Ministro della Giustizia – conclude Caligaris – s'impegni almeno a garantire i necessari Direttori visto che non si intravede nessun serio atto per ridurre il numero dei detenuti, per rafforzare gli educatori e gli psicologi nonché per rendere meno pesante il lavoro degli Agenti di Polizia Penitenziaria". Red-com