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Interpellanza urgente di Efisio Planetta (Psd’Az) “sull’opportunità dell’individuazione dell’impresa Syndial Spa del gruppo Eni quale unico interlocutore tecnico per l’esecuzione delle bonifiche dall’antinquinamento nell’area industriale di Porto Torres”

La Regione deve attivarsi al più presto per sostituire la Syndial Spa del gruppo Eni alla quale è stato affidato il ruolo di unico “interlocutore tecnico” per l’esecuzione delle bonifiche anti-inquinamento nell’area industriale di Porto Torres.

La richiesta è contenuta in una interpellanza che il consigliere regionale del PSd’Az Efisio Planetta ha rivolto al Presidente della Regione ed agli Assessori dell’Industria e dell’Ambiente, ricordando fra l’altro che proprio “la Syndial Spa si trova ad assumere la veste di imputato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta che la Procura della Repubblica di Sassari ha avviato fin dal 2006 ipotizzando le gravissime accuse di disastro ambientale e concorso continuato in avvelenamento di sostanze destinate all’alimentazione”. Tale azienda quindi, “almeno fino alla conclusione dell’iter processuale” non ha le carte in regola, a giudizio di Planetta, per svolgere il compito che le è stato affidato in materia di bonifiche dalla conferenza di servizi svoltasi il 2 agosto scorso presso il Ministero dell’Ambiente, cui hanno preso parte anche i rappresentanti della Regione, della Provincia di Sassari, del Comune di Porto Torres, dell’Arpas, della Capitaneria di Porto e dell’Autorità portuale del Nord Sardegna.

Inoltre, ha proseguito l’esponente sardista, va ricordato che il Tribunale di Sassari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dall’accusa anche sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio cui ha lavorato un pool di esperti della Magistratura delle Acque di Venezia e dell’Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica applicata al mare) che “configura le ipotesi di reato, continuativamente e consapevolmente portate avanti fino ai giorni nostri nel totale disprezzo della salute dei cittadini e delle norme in vigore, in maniera tale da alterare in modo permanente la flora e la fauna marina, senza alcuna possibilità di risanamento”.

Particolarmente preoccupanti, ha osservato ancora Planetta, i riscontri delle analisi effettuate nella darsena, “dove ancora non è stato risolto il problema dello sversamento di benzene nelle acque del porto di Porto Torres, dove è stata segnalata fra l’altro una presenza di alifatici clorurati 60.000 volte superiore alla soglia fissata dalla legge e di benzene in quantità 470.000 volte superiori a quanto consentito, assieme alla presenza di altri idrocarburi altamente pericolosi come arsenico e manganese.”

Rispetto a questo quadro, ha concluso il consigliere del PSD’Az, appare quanto mai necessario accertare anche se la Giunta Regionale “sia stata messa a conoscenza dello studio in oggetto e, in caso affermativo, quale ulteriore documentazione avrebbe potuto determinare la decisione di costituirsi parte civile nel procedimento in corso, al fine di tutelare e difendere più compiutamente i diritti e gli interessi del Popolo Sardo, così spregiudicatamente e palesemente calpestati”. Red