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Borse in picchiata, Milano -4,2%

Ancora una giornata nera per le Borse europee dopo l'allarme Fed sulla recessione, la Grecia sempre più appesa a un filo e i timori che si rinnovano ogni giorno sulla tenuta della moneta unica.

A Francoforte Parigi e Madrid si sono visti scivoloni degli indici anche superiori al 4%. Milano mostra una perdita del 3,5% che include anche il taglio di rating a lungo termine di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Bnl da parte di S&P's. Unicredit ha visto confermato il rating ma virare in negativo l'outlook, le prospettive. Ma sul listino pesa più il declassamento di Fiat da parte di Moody's con il Lingotto in caduta del 5% dopo il 6,2% già lasciato sul terreno la vigilia.

La giornata è tutta in salita anche per i Btp. Il differenziale di rendimento con i titoli decennali tedeschi è schizzato in prossimità dei massimi di 413 punti poi la Bce sarebbe nuovamente intervenuta con acquisti che hanno calmierato solo relativamente il differenziale intorno a quota 398-400 . I mercati guardano alla politica italianapreoccupati per l'arrocco di Silvio Berlusconi.

Mediaset resta intanto sotto pressione. I titoli del gruppo televisivo di proprietà del presidente del Consiglio somma un calo di quasi il 10% da mercoledì anche in attesa del test sul governo con il voto alla Camera a scrutinio segreto sulla richiesta di autorizzazione all'arresto di Marco Milanese, ex braccio destro del ministro Giulio Tremonti.

La riduzione del rating da parte di Standard and Poor's per sette banche italiane «non determina gravi conseguenze, perchè avevano un giudizio abbastanza alto». Così il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari . «Poi bisognerà chiaramente leggere con attenzione il rapporto però era nelle cose possibili - ha detto il numero uno dell'Associazione bancario ricordando «un percorso iniziato come parti sociali, in particolare insieme a Confindustria, Alleanza delle cooperative e Rete Imprese Italia che ha cominciato a individuare una serie di punti indispensabili». In Piazza Affari, Intesa Sanpaolo perde il 3% Mediobanca contiene il calo all'1% mentre Unicredit è in caduta del 4% scontando forse più i timori del Fondo monetario per la capitalizzazione delle banche europee .