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Lealisti massacrano 150 prigionieri

I ribelli libici hanno denunciato un massacro di 150 prigionieri a Tripoli ad opera delle truppe ancora fedeli a Muammar Gheddafi. Secondo il capo delle operazioni militari per la liberazione della capitale, Abdel Nagib Mlegta, "nelle ore prima della caduta del regime ci sono state delle vendette. A Bab al-Aziziya c'è stato un omicidio di massa. Hanno ucciso piu' di 150 prigionieri. Le guardie li hanno uccisi facendo esplodere delle granate prima di scappare". 

I musulmani di tutto il mondo attendono Lailat-ul-Qadr, la notte del mese di Ramadan in cui il profeta Maometto ricevette per la prima volta il messaggio divino. Per tradizione è ricordata la sera precedente il 27esimo giorno di Ramadan ed e' la notte della realizzazione dei 'sogni'. I ribelli libici ne hanno espresso uno da tempo: catturare Muammar Gheddafi, sulla base del mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale, per poi processarlo. Adesso non è più solo un sogno, è un obiettivo.

Caccia-bombardieri Tornado Gr4 britannici, secondo quanto fa sapere il ministero della Difesa inglese, avrebbero attaccato "intorno alla mezzanotte scorsa" lanciando "missili di precisione 'Storm Shadow' contro un vasto complesso fortificato". La città continua a resistere. E, malgrado le disfatte subite e gli incessanti raid aerei della Nato, i lealisti non hanno esitato a contrattaccare neanche a Tripoli, ingaggiando uno scontro a fuoco con gli insorti nei pressi dell'aeroporto, che hanno poi bombardato danneggiando tra l'altro un veicolo sulla pista.

Il Consiglio Nazionale Transitorio prosegue comunque per la sua strada, e ha annunciato che da ieri la sua nuova sede non è più la 'periferica' Bengasi, ma Tripoli stessa, dove il governo-ombra ha tenuto la prima seduta. Da Istanbul, dove aveva partecipato a una riunione tecnica del Gruppo Internazionale di Contatto, il premier Mahmoud Jibril eètornato a insistere sulla necessita' di ricevere aiuti finanziari, così da garantire la stabilità del Paese mentre il nuovo corso prende piede. Jibril ha sottolineato anche l'intenzione di rifondare Forse Armate e Polizia: ma anche per questo, ha avvertito, "ci occorrono capitali".

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha respinto le indiscrezioni di stampa secondo cui si sarebbe aperta una "competizione" tra Italia e Francia per lo sfruttamento delle ricchezze libiche. "Siamo stati e saremo il primo partner economico della Libia", ha detto il capo della Farnesina. "L'Italia continuerà ad avere il ruolo che ha sempre avuto", ha assicurato. Frattini ha inoltre ribadito che l'amministratore delegato del'Eni, Paolo Scaroni, sarà a Bengasi lunedì e "sottoscriverà accordi importanti che faranno ripartire gli impianti di estrazione di gas e petrolio fortunatamente non danneggiati. Onorerà l'impegno di fornitura al Consiglio nazionale transitorio (Cnt) di gas e benzina, importati dall'Italia e anticipati a valere sulla futura estrazione in Libia".

Intanto il Telegraph ha rivelato che Abdel Basset al-Megrahi, l'ex 007 libico condannato per l'attentato di Lockerbie del 1988, e' fuggito dalla sua casa di Tripoli. A riferirlo al quotidiano britannico è stato un vicino di casa, secondo cui l'uomo è stato portato via da Muammar Gheddafi e si troverebbe ora con lui. "Dovunque sia, l'ha portato con se'. Sa troppe cose", ha affermato il vicino, Hussein Barba.

Si stringe il cerchio attorno a Gheddafi: Caccia al Rais nella "Notte del Destino"

Al calar del sole sarà la Notte del Destino. I musulmani di tutto il mondo attendono Lailat-ul-Qadr, la notte del mese di Ramadan in cui il profeta Maometto ricevette per la prima volta il messaggio divino. Per tradizione è ricordata la sera precedente il 27esimo giorno di Ramadan ed è la notte della realizzazione dei 'sogni'.

I ribelli libici ne hanno espresso uno da tempo: catturare Muammar Gheddafi, sulla base del mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale, per poi processarlo. Adesso non è più solo un sogno, è un obiettivo.

 Caccia-bombardieri Tornado Gr4 britannici, secondo quanto fa sapere il ministero della Difesa inglese, avrebbero attaccato "intorno alla mezzanotte scorsa" lanciando "missili di precisione 'Storm Shadow' contro un vasto complesso fortificato". La città continua a resistere. E, malgrado le disfatte subite e gli incessanti raid aerei della Nato, i lealisti non hanno esitato a contrattaccare neanche a Tripoli, ingaggiando uno scontro a fuoco con gli insorti nei pressi dell'aeroporto, che hanno poi bombardato
danneggiando tra l'altro un veicolo sulla pista.

 Il Consiglio Nazionale Transitorio prosegue comunque per la sua strada, e ha annunciato che da ieri la sua nuova sede non è più la 'periferica' Bengasi, ma Tripoli stessa, dove il governo-ombra ha tenuto la prima seduta. Da Istanbul, dove aveva partecipato a una riunione tecnica del Gruppo Internazionale di Contatto, il premier Mahmoud Jibril è tornato a insistere sulla necessità di ricevere aiuti finanziari, così da garantire la stabilità del Paese mentre il nuovo corso prende piede. Jibril ha sottolineato anche l'intenzione di rifondare Forse Armate e Polizia: ma anche per questo, ha avvertito, "ci occorrono capitali".

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha respinto le indiscrezioni di stampa secondo cui si sarebbe aperta una "competizione" tra Italia e Francia per lo sfruttamento delle ricchezze libiche. "Siamo stati e saremo il primo partner economico della Libia", ha detto il capo della Farnesina. "L'Italia continuerà ad avere il ruolo che ha sempre avuto", ha assicurato. Frattini ha inoltre ribadito che l'amministratore delegato del'Eni, Paolo Scaroni, sarà a Bengasi lunedì e "sottoscriverà accordi importanti che faranno ripartire gli impianti di estrazione di gas e petrolio fortunatamente non danneggiati. Onorerà l'impegno di fornitura al Consiglio nazionale transitorio (Cnt) di gas e benzina, importati dall'Italia e anticipati a valere sulla futura estrazione in Libia".

Intanto il Telegraph ha rivelato che Abdel Basset al-Megrahi, l'ex 007 libico condannato per l'attentato di Lockerbie del 1988, è fuggito dalla sua casa di Tripoli. A riferirlo al quotidiano britannico è stato un vicino di casa, secondo cui l'uomo è stato portato via da Muammar Gheddafi e si troverebbe ora con lui. "Dovunque sia, l'ha portato con se. Sa troppe cose", ha affermato il vicino, Hussein Barba.

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