Il Dow Jones perde il 3,19% a 11.068,27 punti. Il Nasdaq cede il 4,23% a 2.425,19 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,93% a 1.151,88 punti.
Vendite sostenute sul filo della chiusura a Piazza Affari. L'indice Ftse Mib è crollato negli ultimi minuti e ha chiuso a -2,35% a 15.639 punti. L'All Share ha ceduto il 2,43%. La seduta, caratterizzata, ancora una volta, da un'altissima volatilità, si è aperta con un rally che ha portato gli indici a guadagnare oltre il 4%, a pochi minuti dall'avvio in lieve calo, spinti dall'ottimo andamento del comparto bancario. Ma le notizie rassicuranti provenienti sia da New York e che da Bruxelles, con il G7 e la Commissione europea che hanno espresso giudizi positivi riguardo alle misure decise dal governo italiano, hanno galvanizzato per poco Piazza Affari. Il listino milanese ha azzerato i guadagni a circa due ore dall'apertura e oscillato fino ad assestarsi intorno alla parità mentre si avvicinava al giro di boa di metà' seduta. Per poi estendere le perdite con l'avvicinarsi dell'apertura di Wall Street e toccare i minimi di giornata (-3%) quando mancava mezz'ora alla chiusura. Piccolo recupero negli ultimi trenta minuti di contrattazione, seguiti da vendite sostenute sul filo della chiusura.
Sul paniere principale milanese, seduta altalenante per i bancari che chiudono contrastati. In netto calo i petroliferi, gli industriali; in picchiata Pirelli e i titoli della galassia Fiat.
La Borsa di Londra ha chiuso in forte ribasso, con l'indice Ftse-100 in calo del 3,39%.
La Borsa di Parigi ha terminato gli scambi in caduta libera, con l'indice Cac 40 che ha perso il 4,68%, a 3.125,19 punti.
La Borsa di Francoforte chiude in forte ribasso, con l'indice Dax che perde lo 5,02%, a 5.923,27
La Borsa di Madrid ha chiuso la seduta di oggi in netto ribasso, con l'indice Ibex-35 che ha ceduto il 2,44%, a 8.459,4 punti.
La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali dell'Eurosistema avrebbero comprato oltre cinque miliardi di titoli di Stato italiani e spagnoli. Lo riferisce Ciaran O'Hagan, analista responsabile della strategia dei tassi d'interesse di Societe' Generale a Parigi. O'Hagan, che parla di una "stima approssimativa", spiega che le banche centrali dovrebbero aver comprato fino a quattro miliardi di titoli italiani (su un ammontare di debito sul mercato pari a oltre 1.100 miliardi) e circa 1,5 miliardi di carta spagnola (su un totale quotato di 466 miliardi). Secondo l'analista i titoli governativi di Italia e Spagna sono in "rianimazione" e le banche centrali dell'area euro avranno bisogno di continuare a comprare sul mercato "per mesi".
Si terrà mercoledì pomeriggio alle 17 a Palazzo Chigi, il secondo incontro tra il governo e le parti sociali sulle misure per fermare le tensioni sui mercati. La settimana intanto comincia all'insegna dell'estrema volatilità delle Borse, con segnali di nervosismo in vista dell'apertura, quasi sicuramente negativa, di Wall Street.
Acquisti e venditi fanno oscillare Milano e le piazze del Vecchio Continente, ma per l'Italia arrivano buone notizie. L'Unione europea promuove le misure della Bce e gli impegni del G7 per rassicurare gli investitori sulla stabilita' dei mercati. Bruxelles sottolinea che "Italia e Spagna non hanno alcun bisogno di piani di salvataggio", aggiungendo che le misure prese dal governo Berlusconi, "sono sufficienti per rassicurare i mercati e riportare la stabilita' finanziari". "Tutti i messaggi emersi nel corso del fine settimana" dalle diverse autorita' e istituzioni sovranazionali" vanno nella stessa direzione e inviano un forte segnale di fiducia ai mercati e ai loro protagonosti", ha dichiarato il portavoce della Commissione Olivier Bailly.
La seconda buona notizia riguarda l'andamento dei titoli di Stato: lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi oscilla sopra e sotto i 300 punti base, ma comunque a livelli ben inferiori rispetto a quelli toccati la settimana scorsa. Nei fatti la Bce
ha già iniziato a comprare titoli del debito pubblico italiani e spagnoli. Il differenziale Btp/Bund, che venerdi' era volato sopra 400 punti, e' sceso stamane a un minimo di giornata di 284 punti. La forbice tra i titoli decennali spagnoli e quelli tedeschi è calata a 282 punti.
Sull'altra sponda dell'Oceano, si registra la presa di posizione dell'agenzia Moody's: non taglia il rating a tripla A sul debito sovrano Usa, ma minaccia un downgrade prima del 2013 se il bilancio e le stime economiche dovessero indebolirsi ancora. Moody's è comunque ottimista e vede un potenziale accordo sulla riduzione del deficit a Washington prima di quella scadenza. "Il rating 'AAA' resta al suo posto - spiega l'analista di Moody's, Steven Hess - Prevediamo che il rapporto debito/Pil rocchera' un picco del 75% a meta' dei prossimi 10 anni e poi inizierà a scendere a lungo termine".
L' 'Orso' si affaccia sui listini europei. L'indice Dj Stoxx 600 - l'indice maggiormente rappresentativo dell'andamento delle borse del Vecchio continente - ha ceduto il 20% dai massimi di febbraio, afferma l'agenzia Bloomberg. Un calo di questa magnitudo segnala l'ingresso delle borse in un 'bear market', cioe' una forte crisi dei listini.
L'Italia commissariato dalla Ue ma le borse reagiscono male.
Piazza Affari vira in calo dopo il rally della mattinata. A meno di due ore e mezza dall'avvio delle contrattazioni, l'indice Ftse Mib segna un - 1,21 %,
Le Borse asiatiche cedono terreno dopo il downgrade del rating Usa deciso da Standard & Poor's, sui timori che il provvedimento, primo del suo genere contro Washington, possa destabilizzare i mercati finanziari mondiali
La Borsa di Tokyo amplia le perdite con una brusca accelerata: Chiusura in netto calo oggi per la Borsa giapponese, con il Nikkei a 9.097,56 punti (-2,18%).
La Borsa di Hong Kong riduce le perdite e chiude in calo del 2,17%. In precedenza era scesa di oltre il 4%.
La Borsa di Seul si risolleva e riesce quasi a dimezzare nel finale le perdite nell'infraday che hanno superato ampiamente il 6%: l'indice Kospi si attesta a quota 1.869,45, con la pesante perdita di 74,30 punti (-3,82%) in scia al downgrade del rating Usa da parte di S&P's.
La Borsa indiana ha aperto oggi in netto ribasso confermando al sofferenza dei mercati asiatici dopo l'abbassamento d el rating del debito statunitense. Poco dopo l'apertura delle contrattazioni, Mumbai segnalava una perdita di 408,30 punti (-2,36%), con l'indice Sensex dei 30 migliori titoli che era sceso sotto la soglia psicologica dei 17.000 punti a 16.870,30.