Prima giornata piena, domani (mercoledì 10), per la ventiquattresima edizione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda (prov. Olbia-Tempio) e in altri centri del nord Sardegna. Un'edizione all'insegna della Terra, terza tappa (dopo Acqua e Aria) del percorso tematico quadriennale all'insegna dei quattro elementi naturali inaugurato due estati fa.
La mattinata si concentra nel verde della foresta demaniale del Monte Limbara sud, sopra Berchidda, con due concerti diversi per interpreti, contenuti musicali e location. Il primo, alle 9, sulle sponde del Laghetto Nunzia, avrà come protagonista assolutoLuciano Biondini, classe 1971, umbro di Spoleto, uno dei più apprezzati fisarmonicisti sulla scena jazzistica nazionale (e atteso al festival in altre due prossime occasioni, questo venerdì, in duo con il sassofonista argentino Javier Girotto e poi nei ranghi del quartetto Terre di Mezzo).
Dal Laghetto Nunzia la matinée di domani (mercoledì 10) si trasferisce a mezzogiorno nel vicino boschetto di Semida (dove sono collocate le opere di arte ambientale del PAV, la sezione di Time in Jazz dedicata alle arti visive) per riproporre il duo kora-violoncello di Ballaké Sissoko e Vincent Segal. Reduci dal concerto inaugurale del festival (in programma questa sera, martedì 9, alle 21, nella basilica di Saccargia), il musicista maliano e il francese rinnoveranno sulle corde dei loro strumenti l'affascinante incontro fra le rispettive culture d'origine. Maestro della kora (l'arpa della musica tradizionale africana), Ballakè Sissoko proviene da una famiglia di griot, e nel corso della sua carriera ha incrociato artisti come Taj Mahal e Ludovico Einaudi; di formazione classica, Vincent Segal ha a sua volta collaborato con artisti di ambiti assai diversi, come Cesaria Evora, Blackalicious, Sting e Marianne Faithfull. Già compagni di etichetta discografica, i due musicisti hanno dato vita a un progetto sfociato due anni fa nell'album "Chamber music", un'opera di grande sensibilità e delicatezza.
Nel pomeriggio (ore 18), il festival approda a Pattada, nella chiesa di San Giovanni, con Gaia Cuatro, una formazione nata dall'incontro tra due nomi di spicco del jazz nipponico, la violinista Ashka Kaneko e il percussionista Tomohiro Yahiro, e due argentini: il pianista Gerardo Di Giusto e il contrabbassista Carlos "el tero" Buschini. Quattro musicisti che portano all'eccellenza l'arte dell'improvvisazione, con una libertà tonale lontana dalle convenzioni stabilite, lavorando alla definizione di una musica totalmente inedita ma allo stesso tempo sorprendentemente familiare, che unisce le sonorità ardenti dell'Argentina con la raffinata tradizione musicale del Giappone
Musica e teatro si incontrano in serata (ore 21) all'ippodromo di Chilivani (Ozieri), sfondo ideale per la riproposizione di "Kohlhaas", uno dei monologhi più riusciti e noti del repertorio di un grande protagonista del teatro di narrazione italiano, Marco Baliani. Ad accompagnare l'attore e regista piemontese nel racconto delle vicende del mercante di cavalli, scritto nel 1810 da Heinrich von Kleist, sarà (come già al Time in Jazz del 2007) Paolo Fresu con la sua tromba e il suo flicorno. E a rendere più realistica la narrazione contribuirà un gruppo di cavalli e cavalieri che entreranno in scena per sottolineare con esercizi e coreografie ideate ad hoc i passi più salienti e coinvolgenti della storia. Protagonisti in sella i cavalieri del Centro Ozierese di equitazione che opera nelle strutture annesse all'ippodromo di Chilivani.
Oltre alla musica, come sempre, altri eventi scandiscono la giornata di domani (mercoledì 10) a Berchidda. Il primo appuntamento del pomeriggio, alle 16, è al Nuovo Cinema di Berchidda, con la presentazione del progetto di cooperazione internazionale"Corpi in rivoluzione. Come in arte così in terra arabo mediterranea", coordinato da Carovana S.M.I.: uno studio multidisciplinare, inserito nel più ampio progetto di cooperazione internazionale Revolutionary bodies, che indaga sul corpo come strumento di resistenza e sull'evoluzione del ruolo sociale assunto dalla danza contemporanea e dalle arti performative. Revolutionary Bodies è stato selezionato e sostenuto dalla Fondazione Europea della Cultura e dalla Fondazione EuroMediterranea Anna Lindh, rete Italiana, nell'ambito del programma di Operazione Comune. Alla presentazione seguiranno le proiezioni dei film Microphone di Ahmad Abdallah, e Laaroussa di Cecil Thuillier.
Sempre nel pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.30, nei locali della biblioteca comunale di Berchidda, prende il via "Tutti giù per terra", un laboratorio di animazione scientifica per ragazzi dai 6 agli 11 anni, incentrato sul tema della Terra: nato dalla collaborazione tra i ricercatori del progetto EcoFINDERS (Ecological Function and Biodiversity Indicators in European Soils), che hanno effettuato un monitoraggio sulla biodiversità del suolo nel territorio di Berchidda, e la compagnia teatrale La Botte e il Cilindro, il progetto vedrà affiancarsi artisti e ricercatori con l'obiettivo di avvicinare alle tematiche scientifiche anche i più piccoli attraverso l'uso di linguaggi creativi semplici e coinvolgenti (per informazioni e prenotazioni: laboratori@bottecilindro.it, tel. 340.30.05.693/328.80.52.995).
Ha già aperto i battenti, invece, il bookshop che per la terza edizione consecutiva offre al pubblico del festival occasioni di approfondimento e per documentarsi sui principali temi di Time in Jazz attraverso le proposte editoriali delle case editrici Aipsa, Il Maestrale, Ilisso, Condaghes con la collaborazione delle librerie Koinè e Max 88, e iniziative come il "bookcrossing". Novità di quest'anno, le media-partnership di un gruppo di importanti riviste di musica (jazz, ma non solo), di arti visive e magazine che hanno come tema l'ambiente, l'eco-sostenibilità, il riciclaggio. Red-com