Sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo si è aperta questo pomeriggio la seduta del Consiglio regionale. All’ordine del giorno l’esame della parte seconda del Dl 222 (Collegato alla Manovra finanziaria 2011-2013). Dopo una breve sospensione per verificare alcuni aspetti relativi alla copertura finanziaria della legge la presidente ha dato la parola a Adriano Salis, capogruppo Idv, che ha voluto ricordare il diciannovesimo anniversario della strage di Palermo in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino con la sua scorta: “In quella strage, che ha segnato la storia d’Italia, morì anche la nostra concittadina Emanuela Loi. La presidente Lombardo, condividendo l’attenzione di Salis e ricordando di aver previsto per l’anno prossimo una cerimonia di commemorazione, in occasione dei vent’anni dalla strage, ha chiesto all’Aula un minuto di silenzio.
La parte seconda del disegno di legge 222, collegato alla Manovra finanziaria, è stata illustrata dal relatore di maggioranza Angelo Stochino, Pdl , che ha descritto le norme contenute nei ventuno articoli del testo, sottolineando la necessità di norme correttive in alcuni settori. In particolare Stochino si è soffermato sull’articolo 17 che contiene disposizioni in materia di opere idrauliche e sull’articolo 18 in materia di edilizia residenziale. Su quest’ultimo Stochino ha spiegato l’esigenza di dare ad Area la possibilità di operare sul mercato anche mediante l’acquisto di immobili da destinare all’edilizia residenziale pubblica. Dopo l’illustrazione dei seguenti articoli da parte del relatore di maggioranza, ha preso la parola Luigi Lotto, Pd, per la relazione di minoranza. “All’articolo 17 si parla di un tema che ha preoccupato molto i titolari di aziende agricole in materia di norme di sicurezza sulle opere idrauliche esistenti sulle loro – ha esordito Lotto - è il caso di precisare meglio su quali tipi di invasi e opere idrauliche si debba intervenire per evitare eccessivi aggravi di costi in un periodo in cui la situazione economica è disastrata. Ci sono alcuni aspetti che vanno rivisti”. Per Lotto si dovrebbero creare le condizioni perché i proprietari siano messi in condizione di poter adempiere alla legge in materia serena. Qualche dubbio è stato espresso dal consigliere dei Democratici sulle funzioni di controllo e rilascio delle autorizzazioni dati in carico alle Province. Sull’articolo 18 (disposizioni in materia di edilizia residenziale) e in riferimento alla possibilità per Area di acquisire immobili da destinare a edilizia residenziale pubblica le perplessità riguardano le stime richieste per il prezzo di compravendita che devono essere affidate all’agenzia del territorio di competenza. Per Lotto “i tecnici di Area sono competenti non solo a progettare edifici ma anche a stimarli”. L’on. Lotto ha poi annunciato la presentazione di un emendamento che vuole tentare di risolvere un problema “che sta angustiando le amministrazioni che dispongono di case popolari: oggi il limite di reddito per restare assegnatario di un alloggio è pari al limite doppio necessario per l’assegnazione iniziale. Questo è un problema serio perché molte famiglie vengono mandate a casa e non sono in grado di trovare alloggi ai prezzi di mercato. Il consigliere ha anche espresso alcuni dubbi relativamente alla copertura finanziaria in particolare riguardo alla concessione di finanziamenti relativi alle opere pubbliche e infrastrutture di interesse degli enti locali.
Per il Pd Cesare Moriconi ha affermato che il disegno di legge contiene “alcune disposizioni condivisibili ed altri aspetti che meritano di essere approfonditi e corretti”. Su tutto, però, “resta la forte perplessità sulla copertura finanziaria, una incertezza che accompagna la parte più importante del provvedimento, sul quale peraltro pesa anche il mancato parere della commissione bilancio”. A suo giudizio, tale contesto evidenzia ancora una volta “l’inadeguatezza dell’azione politica della maggioranza: la stessa confusione sulla parte finanziaria, se accertata, farebbe cadere nel nulla la stessa legge. Entrando nel merito del provvedimento, Moriconi ha manifestato apprezzamento per alcune parti dell’art. 17 che consente agli operatori agricoli la prosecuzione dell’esercizio degli invasi presenti sui loro terreni, pur sottolineando che, in ogni caso, “si tratta di materia di competenza del consiglio e non della giunta, come si legge invece nel disegno di legge. Positivo, secondo Moriconi, anche l’art. 18 che consente ad Area di operare sul mercato, anche se permangono dubbi sulla modalità di determinazione dei prezzi. Avviandosi alla conclusione, l’esponente del Pd ha però paventato il rischio che, senza risorse, “del disegno di legge restino in piedi solo norme procedurali, per colpa della giunta che ancora una volta ha fatto male i conti. Il risultato finale sarebbe quello di avere piccoli aggiustamenti anziché piccola boccata di ossigeno per il sistema Sardegna.
Ancora a nome del Pd, Gavino Manca ha sottolineato in apertura la totale assenza della maggioranza dal dibattito, su un provvedimento che pure dovrebbe sostenere e difendere. “La prima considerazione - ha affermato - è che oggi siamo di nuovo qui, dopo 8 mesi, a parlare di un collegato alla finanziaria. In questa legislatura non si produce nient’altro che finanziarie, collegati e piani casa, senza affrontare i veri problemi dei sardi. Soffermandosi sulle tante priorità della regione ignorate dalla maggioranza, Manca ha lamentato l’assenza dell’esecutivo da temi come “la riforma sanitaria, la riforma istituzionale, il servizio idrico integrato dove si respira un clima di impunità per manager inefficienti, di si parla invece in modo sbagliato sta ritirando il piano casa in attesa di cambiare il piano paesistico, mentre non si reagisce all’andamento disastroso della vertenza entrate che calpesta l’autonomia della Sardegna. Sui contenuti della legge, Manca ha criticato la parte dell’art. 17 che ha definito una sanatoria mascherata che “danneggerebbe chi ha rispettato le norme vigenti. Valutazione positiva, invece, per l’edilizia residenziale a favore delle giovani coppie, una proposta del Pd che però la maggioranza aveva bocciato nel collegato alla finanziaria”. Manca ha infine definito “esiguo” lo stanziamento di 5 milioni per viabilità di interesse provinciale, anche perché privo di una ricognizione sulle esigenze dei diversi territori, ed ha espresso il suo assenso gli interventi per comuni sotto i 5000 abitanti, purché non vengano “scippati come accaduto nelle precedenti finanziarie.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giuseppe Luigi Cucca (Pd), ha chiesto la verifica del numero legale. La seduta è quindi proseguita con l’intervento di Giorgio Cugusi (Sel - Comunisti - Indipendentistas) che ha esordito sottolineando come il suo gruppo politico di appartenenza sia molto attento ai temi della precarietà. In primis del lavoro, e in questo caso dell’abitare. Una precarietà ha spiegato Cugusi – rintracciabile non solo nelle carenze dell’edilizia pubblica, o nell’esigua applicazione dei canoni concordati, ma anche nel fenomeno della cosiddetta “edilizia spontanea. In Sardegna – ha dichiarato – esistono circa un centinaio di questi nuclei, che oggi vivono una condizione di totale disagio per la carenza di servizi”. Per Cugusi si tratta di problemi che possono essere risolti con l’applicazione della l.r n.23/1985 (Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico - edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative). Perché la “precarietà – ha spiegato - spesso deriva dall’infrazione di norme e leggi, e da una burocrazia borbonica che governa l’urbanistica in Sardegna. Franco Meloni (Riformatori sardi – Liberaldemocratici) ha richiesto qualche minuto di sospensione. Alla ripresa dei lavori è intervenuto Attilio Dedoni (Riformatori sardi - Liberaldemocratici). Che ha sostenuto la necessità di dare alcune indicazioni, fornendo “nuove linfe, così le ha definite, alla proposta di legge, attraverso alcuni emendamenti. Secondo Dedoni il dibattito in Aula non può prescindere dal considerare la condizione finanziaria, non certo favorevole, in cui si opera. “Questa norma, come altre, ha poi aggiunto – sconta inoltre una carenza assoluta: l’assenza di un quadro normativo e istituzionale ben preciso a cui fare riferimento”. Una mancanza a cui si potrà porre rimedio, per l’esponente dei Riformatori, solo con l’approvazione di uno Statuto di autonomia degno di questo nome.
Chicco Porcu, Pd, ha concentrato l’attenzione sul provvedimento nella sua interezza e sulla “assenza di una linea seria di governo da parte della giunta. Continuiamo ad approvare provvedimenti vuoti e insulsi ha attaccato Porcu si tratta di pezzi di norme messi insieme e rattoppati che certamente non affrontano compiutamente le materie dell’edilizia popolare, delle infrastrutture e via dicendo. Porcu ha annunciato che la minoranza presenterà sì proposte migliorative del testo “per dare un senso a questo nostro stare in aula, ma ciò non potrà nascondere le responsabilità della maggioranza e il suo totale immobilismo. Per il consigliere dei Democratici dal testo presentato dalla giunta è privo di contenuto e non affronta i temi in maniera programmatica e compiuta.
Anche Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, ha affondato sullo stesso tema. Per Salis si tratta “di un disegno di legge senza ambizioni: dove si parla di opere pubbliche non si tiene conto della drastica riduzione dei finanziamenti disponibili nella nostra Regione. Non ci sono risorse e ci vengono sottratte anche quelle che per legge dovrebbero spettarci ha affermato il consigliere con questo tipo di disegni di legge si tenta di dare in apparenza la sensazione di un’attività che invece è insufficiente e spesso inutile. Sul Piano casa Salis ha sottolineato l’inutilità di norme che riguardano casi specifici e che sono destinate a chi desidera ampliare la propria villa al mare e non a chi della casa ha bisogno davvero”.
Valerio Sanna (Pd), sul piano politico, si è chiesto “se esiste la consapevolezza dell’attacco frontale che la società in sofferenza sta lanciando ad una politica troppo lontana e se la maggioranza abbia ancora la percezione del suo diritto-dovere di governare la regione”. A tutto questo, che si inserisce in un quadro in cui la Sardegna ha un miliardo di euro in meno da spendere ed ha fatto registrare un crollo degli investimenti pubblici di circa il 60% in quattro anni, “si aggiunge la profondità e la complessità di una crisi senza precedenti di cui il disegno di legge della maggioranza è l’espressione più evidente. Ma nessuno sembra rendersi conto di quanto accade mentre la Sardegna va alla deriva; sicuramente anche su questa legge arriverà una valanga di emendamenti con i quali ciascuno cercherà di portarsi a casa qualcosa, ma a danno di tutti”. Quanto al contenuto della legge, secondo Sanna, non si va oltre “cose minime, come i piccoli bacini di sforo presenti nei terreni agricoli, e qualche errore grossolano, come quello di far valutare alla locale agenzia del territorio, perdendo come minimo sei mesi, gli immobili che Area dovrebbe acquisire sul mercato”. Sempre in tema di edilizia residenziale pubblica, l’on. Gianvalerio Sanna ha affermato che “deve essere programmata nelle aree di maggior tensione abitativa” ed ha fortemente criticato la gestione degli attuali vertici dell’agenzia regionale: “il cda di Area è la cosa più inutile della regione, sarebbe da cacciare via, per aver tenuto fermi in cassa 130 milioni di euro, destinati alle categorie più svantaggiate”. Quanto ai fondi per le opere pubbliche da realizzare nei comuni sotto i 5000 abitanti, il consigliere del Pd ha previsto che “non potranno essere spesi entro l’anno e finiranno nel mare dei residui. Anche di questo la maggioranza sarà chiamata a rispondere.”
Prendendo la parole in rappresentanza della giunta al termine della discussione generale, l’Assessore dei Lavori Pubblici Bastianino Sannittu ha affermato di poter condividere anche “alcune delle considerazioni dell’on. Gianvalerio Sanna. In effetti, in materia di lavori pubblici si è fortemente legati alla disponibilità di risorse, senza le quali è impossibile operare”. La giunta, tuttavia, sta cercando di fare il possibile in un momento che, oggettivamente, è di grande complessità. Sannittu si è quindi soffermato su alcuni temi specifici di cui si è parlato durante la discussione generale, a partire dalla Sassari – Olbia, per la quale proprio oggi “si è conclusa positivamente la conferenza di servizi relativa ai. Su ss olbia si sta procedendo, oggi chiusa conferenza su lotta 2, 3 e 4, mentre sono già stati approvati il lotto 0, l’1 e il 9, oltre all’intervento sul rio Padrongianus, all’ingresso di Olbia”. C’è anche problema di farraginosità delle procedure e di tempi eccessivamente lunghi per il rilascio delle autorizzazioni, “e su questo stiamo intervenendo con un disegno di legge specifico che porteremo quanto prima all’attenzione del consiglio”. Il collegato – ha continuato l’ Assessore Sannittu – “risponde ad alcune esigenze molto concrete che si sono manifestate nei territori; la gestione degli invasi è una di queste. I bacini di raccolta servono all’agricoltura e, purtroppo, anche alle attività antincendio, ma ci siano trovati con situazioni molto difficili di operatori privati colpiti da sanzioni pensanti per le strutture non a norma”. Sulla gestione dell’agenzia regionale per l’edilizia abitativa, l’Assessore ha contestato i dati dell’on. Gianvalerio Sanna. “Le risorse – ha detto - sono in fase di attivazione ed abbiamo registrato una quantità notevole di appalti andati a buon fine; i fondi ancora da impiegare, dunque, non sono 130 milioni fermi ma molti di meno. Quanto alla valutazione degli immobili da parte dell’agenzia del territorio, lo abbiamo fatto per superare sul nascere contenziosi innestati sulle stime fatte da tecnici di Area. Per l’accesso ai nuovi alloggi, inoltre, interverremo con una delibera di giunta innalzando i limiti di reddito e rivedendo i parametri per l’acquisto degli immobili nei centri storici”. Infine, il tema della copertura finanziaria della legge. Per l’Assessore “sostanzialmente c’è, manca solo qualcosa sull’annualità 2011 sul programma per gli enti locali; verificheremo con l’assessore e la commissione nell’ambito di una ricognizione sui 9 milioni del piano triennale. Ma questa e molte altre questioni potranno utilmente essere affrontate ed esaminate dal consiglio”.
Dopo la replica dell’Assessore la Presidente Lombardo ha sospeso i lavori per consentire lo svolgimento di una riunione della conferenza dei capigruppo. Al termine della stessa, la Presidente ha comunicato che la seduta riprenderà alle 19.45 con la votazione sul passaggio agli articoli.
Alla ripresa dei lavori l’on. del Pd Giampaolo Diana ha chiesto il voto segreto sul passaggio agli articoli. Il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli con 30 voti favorevoli, 26 contrari e 1 astenuto. I lavori dell’Aula riprenderanno domani alle ore 11. Convocata, invece, per le ore 10 la Quarta commissione (Urbanistica). Red