Sono cinque le persone arrestate durante gli scontri di oggi: tre sono provenienti da Modena, anarco-insurrezionalisti, pluripregiudicati per reati specifici; uno da Padova e uno da Bologna, antagonisti con precedenti specifici. Lo rende noto la Questura che rileva la presenza "di circa 2000 aderenti a centri sociali, circa 800 dei quali appartengono all'antagonismo radicale e resistente, che rappresenta l'ala più dura di questo coagulo a livello europeo di professionisti della protesta, mentre circa 300 provengono dall'estero (Francia, Spagna, Austria e Germania)".
Tutti - sottolinea la Questura - sono stati oggetto delle cure sanitarie del personale medico della polizia di Stato, e del personale del 118. Uno degli arrestati, a seguito dei politraumi riscontrati (sospetta frattura del naso, contusioni al torace e al capo), sta per essere trasportato in elicottero presso un nosocomio cittadino.
Raccontano che sono stati sparati proiettili di gomma da parte delle Forze dell'ordine schierate a difesa dell'ex presidio della Maddalena, i giovani dai boschi dopo aver dato vita ad un assalto al cantiere Tav. I manifestanti raccontano di aver tentato di sfondare la recinzione del cantiere dal lato della parete della valle e di essere stati raggiunti non solo da getti di idrante ma anche da proiettili di gomma. L'assalto al cantiere è avvenuto da diversi sentieri che attraversavano i boschi ed è stato respinto con lancio di diverse decine di lacrimogeni che hanno fatto si che le centinaia di giovani scesi giù per la parete della valle fossero costretti a risalire.
Alcuni manifestanti, passando attraverso i sentieri, sono riusciti a entrare nell'area transennata e hanno sventolato bandiere No Tav. E' successo vicino alla centrale idroelettrica di Chiomonte dove lunedì scorso la ruspa delle forze dell'ordine era entrata in azione per abbattere le barricate dei manifestanti.
Contemporaneamente altri manifestanti hanno aperto una breccia nella prima delle due recinzioni davanti alla centrale. Pochi metri più in la c'à un'altra recinzione metallica dietro la quale si trova un cordone di forze dell'ordine
Frange di No Tav lo hanno infatti raggiunto da più lati obbligando le forze dell' ordine, che hanno messo in sicurezza gli operai, a disporre l'interruzione dei lavori per evitare il peggioramento della situazione. L'unico operaio che ha riportato ferite per il lancio di una pietra è stato medicato e sta bene
Un fitto lancio di sassi è partito poco fa dai boschi sopra l'ex presidio della Maddalena da parte dei giovani appartenenti ai centri sociali che si sono arrampicati nei sentieri sopra il cantiere della Tav. Gli agenti hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni che ha costretto i giovani ad indietreggiare. Molti di loro si stanno automedicando con soluzioni di acqua e maalox.
Sono 5 i feriti fra i No Tav che oggi hanno manifestato nella zona dei viadotti e si sono fatti medicare al centro di primo soccorso allestito alla baita. Altri erano stati portati via in elicottero dopo essere stati identificati dalla polizia.
Salgono a 76 i feriti tra le forze dell'ordine: 59 poliziotti, 9 carabinieri, 8 della Guardia di Finanza.
"Tra i 59 feriti della Polizia - rende noto la Questura - c'è anche il Primo Dirigente, responsabile del dispositivo di ordine pubblico presso il cantiere di Ltf, che, avvicinatosi agli antagonisti per un tentativo di mediazione, è stato da questi volutamente colpito con una grossa pietra al ginocchio".
Il dirigente è stato subito soccorso e trasportato presso un ospedale di Torino.
"La Torino-Lione è la più grande truffa del secolo -ha affermato Grillo - pensare di fare viaggiare le merci a 300 all'ora è roba da anni Settanta, il futuro è fare viaggiare meno le merci, è il regionalismo".
Grillo ha poi accusato le forze dell'ordine di usare gas lacrimogeni "che sono proibiti, armi da guerra cancerogene".
Sul cartello che indica il museo e il parco archeologico è stato scritto No Tav con la vernice rossa. Le tante bandiere del movimento classiche con la scritta rossa No Tav e la croce sul treno si mischiano con quelle di associazioni e partiti come la federazione anarchica, Prc, Sinistra Critica, Verdi, Cu, Arci, Movimento 5 Stelle, Fiom. C'è poi un tricolore italiano con la scritta No mafia.
Ai numerosi residenti nella valle si sono aggiunti gruppi di autonomi e frequentatori dei Centri sociali; alcuni manifestanti vengono da Roma, dal Veneto e anche dalla Francia. Un elicottero delle forze dell'ordine controlla dall'alto i movimenti del lungo corteo.
Con i manifestanti ci sono anche i sindaci dei 23 Comuni della valle che hanno aderito alla manifestazione.
"La Tav non si farà mai - dice Alberto Perino, leader del movimento No-Tav - perché non ci sono i soldi, perché non hanno le idee chiare e perché ci siamo noi. L'unica cosa che riescono a fare è aprire cantieri per mangiare i soldi pubblici".
Da Exilles il corteo scenderà verso Chiomonte, dove lunedì scorso è stato aperto il cantiere per lo scavo del tunnel esplorativo della Torino-Lione. Lo confluirà anche un'altra marcia in partenza da Giaglione.
"Questa manifestazione - commenta Sandro Plano, presidente della Comunità montana - è il segnale che non esiste tutto questo consenso sbandierato, nella Valle di Susa ci sono migliaia e migliaia di persone contrarie e ci sono i sindaci di 23 Comuni che hanno deliberato la loro contrarietà all'opera".