Press "Enter" to skip to content

Truffe ed estorsioni agli anziani a Nureci e Samugheo paesi in provincia di Oristano: inseguito e fermato ad Alghero un uomo di Caserta.

Oristano, 27 Dic 2025 – La mattina del 19 dicembre scorso, all’esito di un’articolata operazione volta al contrasto delle cosiddette truffe ai danni di persone anziane del “finto Carabiniere”, i militari della Compagnia Carabinieri di Ghilarza (OR) unitamente a quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Nuoro e della Compagnia Carabinieri di Bitti, con il supporto operativo della Compagnia di Alghero, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto per concorso in estorsione aggravata e tentata truffa aggravata con la tecnica del “Finto Carabiniere” nei confronti di un 37enne della Provincia di Caserta ritenuto il presunto responsabile di ben 2 episodi, avvenuti lo scorso 15 dicembre a Nureci (OR) e Samugheo (OR). Infatti, a Nureci (OR) i militari della Stazione di Senis (OR) erano intervenuti presso l'abitazione di un’anziana che era stata contattata telefonicamente da un finto Maresciallo dei Carabinieri, il quale riferiva che la sorella era rimasta coinvolta in un grave incidente stradale con investimento di una donna in stato di gravidanza e, sulla base delle intimazioni ricevute, al fine di evitare conseguenze penali a carico della parente, l’hanno poi costretta a preparare 16.000 euro in contanti da consegnare ad un complice che si sarebbe presentato a casa. Fortunatamente i malviventi non sono riusciti a prendere i soldi grazie al tempestivo arrivo di una pattuglia dell’Arma che li ha messi in fuga.

Invece a Samugheo (OR), i Carabinieri della Stazione del paese erano intervenuti presso l'abitazione di un anziano vittima di una estorsione/truffa che era stato contattato telefonicamente sempre da un finto Carabiniere il quale gli ha fatto credere di dover subire una perquisizione domiciliare, poiché coinvolto in una rapina compiuta nel sassarese e che, per evitare conseguenze giudiziarie, gli intimava di consegnare tutti i valori in suo possesso ad un altro finto carabiniere incaricato di procedere ad una comparazione con quelli asportati. In questo caso la vittima ha consegnato dei monili in oro e contanti per un controvalore di circa € 12.000 allo sconosciuto il quale subito dopo ha fatto perdere le proprie tracce. Ma grazie alle tempestive denunce delle vittime, il personale della Benemerita, ha fin da subito attuato un’attività investigativa accurata e tempestiva riuscendo ad identificare i presunti autori dei reati ed a rintracciarli L’operazione è scattata nel corso della notte, all’esito di un prolungato servizio di osservazione e pedinamento che ha permesso di intervenire con determinazione e sicurezza all’interno di una struttura ricettiva ad Alghero (SS) e a sottoporre al fermo un uomo che dopo essere stato accompagnato in caserma per le formalità di rito, è stato condotto e rinchiuso presso la Casa di Reclusione di Bancali. Per quest’ultimo ed un presunto complice, deferito in stato di libertà, è stata altresì avanzata la proposta per la Misura di Sicurezza del foglio di via obbligatorio.

Le pretestuose intimidazioni dei malviventi alle vittime, già riscontrate in precedenti analoghi fatti dalle forze dell’ordine, mirano a creare una soggezione psicologica e un senso di paura nei confronti di persone fragili facendole sentire colpevoli di reati inesistenti e sfruttando la credibilità dell’Arma dei Carabinieri nella popolazione per indurle a consegnare denaro contante o monili in oro per evitare consegue negative con la Giustizia.

Nonostante ciò, gli investigatori dell’Arma del Comando Provinciale di Oristano e di Nuoro, nell’ambito di un’operazione interprovinciale congiunta e coordinata di controllo capillare del territorio e monitoraggio di tutte quelle situazioni sospette riconducibili al grave fenomeno criminale, sono riusciti a bloccare il soggetto sottoponendolo a Fermo dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti e raccolto univoci e concordanti elementi di colpevolezza per i fatti criminali contestati. Anche in questo caso, risolutiva è stata la penetrante conoscenza del tessuto sociale e criminale dei Carabinieri che, grazie alle immediate attività d’indagine svolte, sono riusciti a risolvere il caso dei 2 colpi messi a segno in provincia anche in virtù dell’esperienza investigativa dei militari del Comando Provinciale di Oristano che ha consentito le operazioni e i numerosi arresti tra l’estate e l’autunno del 2024, quella dello scorso 24 ottobre a Collinas (SU) e la penultima al Porto di Cagliari dello scorso 10 novembre dove i militari dell’Arma procedevano al fermo di indiziato di delitto per “concorso in estorsione aggravata” di due uomini residenti in Campania e nel medesimo contesto di un terzo soggetto collegato ai primi due che veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di ricettazione aggravata.

L’operazione dei Carabinieri, che non conclude né le indagini sul fatto e sugli ipotizzati ulteriori legami criminali e l’esatta consistenza del gruppo che ha agito né sugli altri casi analoghi, risulta particolarmente importante in quanto la grave tipologia di truffa o, nei casi più gravi, estorsione desta grande preoccupazione per la vulnerabilità e fragilità delle vittime nonché per le modalità della condotta che denota l’esistenza di un elevato grado di organizzazione e di una meticolosa preparazione dei colpi, preparati fin nei dettagli, con uno spostamento organizzato dalla Campania e con tutti gli accorgimenti del caso, eseguiti dopo aver ricercato la vittima, acquisendo informazioni sul suo profilo e le sue abitudini, senza dubbio anche sull’assenza di familiari in casa e sui nomi dei loro affetti. Il Comando Provinciale di Oristano rinnova l’invito ai cittadini, in particolare alle persone anziane e ai loro familiari, a prestare la massima attenzione e a segnalare immediatamente al numero di emergenza 112 qualsiasi richiesta sospetta, ricordando che le forze dell’ordine non chiedono mai denaro o beni ai cittadini. Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare attuata d’iniziativa dalla Polizia Giudiziaria in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »
More from CRONACAMore posts in CRONACA »

Comments are closed.