Press "Enter" to skip to content

Ieri sera via libera del Senato alla manovra, passa alla Camera. Giorgetti: “Abbiamo fatto l’impossibile”.

Roma, 24 Dic 2025 - Via libera ieri sera del Senato alla manovra, che ora passa all'esame della Camera. I sì sono stati 110, 66 i no e 2 astenuti. Approvata anche la Nota di variazione sulla legge di Bilancio. Il voto sulla Nota di variazione alla legge di Bilancio, che ha preceduto di poco la votazione finale sulla manovra, ha incassato 110 voti favorevoli, 62 voti contrari e un solo astenuto.

Infatti, il Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul maxiemendamento alla manovra: i voti favorevoli sono stati 113, i voti contrari 70, astenuti 2. Ora si terrà il Consiglio dei ministri per la Nota di variazione e successivamente l'Aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi e si terranno due votazioni elettroniche: una sulla Nota divariazione e l'altra, nei fatti definitiva, sulla legge di Bilancio. Il testo così passerà alla Camera. 

La manovra vale complessivamente "circa 22 miliardi". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti parlando con i giornalisti in Senato. L'ammontare complessivo, inizialmente pari a 18,7 miliardi, "è salito - ha spiegato il ministro - perché con l'ultimo maxi-emendamento abbiamo integrato gli stanziamenti per Transizione 5.0, la Zes e sull'adeguamento prezzi". 

"Quello che vorrei sottolineare è che siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili. La tassazione solo al 5% degli aumenti contrattuali era qualcosa che veniva chiesto da sempre dai sindacati e l'abbiamo fatto peri lavoratori dipendenti con redditi più bassi. La tassazioneall'1% dei salari di produttività credo anche che sia sintomatica della direzione verso cui si deve andare. Quindi davvero un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come tutto il governo sostiene questa linea che abbiamo impostato 3anni fa", ha detto il ministro dell'Economia.

Protesta delle opposizioni in Aula al Senato poco prima del voto sulla fiducia sulla manovra. I senatori di Pd, M5S e Avs hanno esposto dei cartelli rossi con la scritta bianca 'Voltafaccia Meloni'. "Quando ero all'opposizione anche io preparavo i contro cartelli", ha commentato il presidente La Russa mentre i commessi li facevano abbassare ai senatori. "Chi si accontenta gode", ha aggiunto.

"Questa è una legge classista che va a prendere sempre agli stessi". Lo ha detto il senatore di Avs Tino Magni, capogruppo in commissione Bilancio al Senato intervenendo in Aula al Senato nell'ambito delle dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra. "E' una legge nata male - ha aggiunto - e finita peggio. Volevate abolire la Fornero e io sono sempre stato contro la Fornero e non solo non l'avete mai cambiata ma l'avete peggiorata e anche se siete tornati indietro sul riscatto della laurea, avete comunque tolto alle persone più fragili, agli usuranti, ai precoci, anziché andare a prendere un contributo di solidarietà dei ricchi".

"Nessuno in quest'aula, presidente Gasparri compreso, può permettersi di dire che il Pd e nessuna forza di opposizione è accanto a chi spacca la faccia alle forze dell'ordine. Perché chi siede in quest'aula la faccia se l'è fatta spaccare per difendere la Repubblica, sempre e comunque". Lo ha detto il presidente dei senatori del Partito democratico, Francesco Boccia, nel suo intervento in aula a palazzo Madama per dichiarazione di voto sulla legge di bilancio.

"È aumentata la qualità dei concerti ma è diminuita la quantità del tempo dedicata alla legge di bilancio e la responsabilità è del governo". Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra citando il recente concerto di Claudio Baglioni nell'Aula di Senato.   "Giorgetti - ha proseguito - giudica prudente una manovra che è mediocre. Vi siete divisi come una cozza tra i sovranisti echi voleva l'austerity. È 'brutta senz'anima' questa legge, visto che siamo in vena di citazioni canore". Citando alcune misure contenute nella legge di bilancio, Renzi ha aggiunto: "Mezzo miliardo dai pacchi, nemmeno Stefano de Martino su Rai1 è così generoso. La tobin tax, dall'eliminarla, l'avete raddoppiata. Da Baglioni a Mike Bongiorno, 'lascia o raddoppia'".

Comments are closed.