Kiev 16 Dic 2025 - "Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi. Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea: "Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse". In ogni caso, il viceministro ha mostrato ottimismo affermando che le parti sono "sul punto" di raggiungere una soluzione diplomatica.
Non basta costringere la Russia a un accordo. Non basta farla smettere di uccidere. Dobbiamo far accettare alla Russia che nel mondo ci sono delle regole e che non può ingannare tutti. Questa è la strada per una pace duratura". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, davanti al Parlamento dei Paesi Bassi, puntando il dito contro contro le pretese di Mosca per cui Kiev dovrebbe "rinunciare a parti del territorio che non sono nemmeno riusciti a conquistare" o di accettare "i limiti al nostro diritto di unirci all'Alleanza e alla nostra sovranità".
Ha inoltre affermato Zelensky: "Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra: non stiamo parlando di una pausa o di una soluzione temporanea e incerta, ma stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per porre fine, finalmente, a questa guerra russa contro l'Ucraina". Le risorse provenienti dagli asset russi congelati, ha proseguito, "possono e devono essere utilizzate appieno per la difesa" dell'Ucraina "dall'aggressione della Russia: è necessaria una decisione forte" da parte dell'Europa".
I leader dei paesi membri della Coalizione dei Volenterosi hanno espresso la loro disponibilità a schierare forze di sostegno in Ucraina nell'ambito delle garanzie di sicurezza dopo la fine della guerra. Lo ha dichiarato alla tv ucraina il vice capo dell'Ufficio presidenziale di Kiev, Igor Zhovkva, citato da Rbc-Ukraine. Rispondendo alla domanda se siano state definite garanzie di sicurezza o determinati strumenti che l'Europa è disposta ad adottare per stabilire una pace giusta e duratura in Ucraina, ha osservato che i leader dei paesi dell'UE hanno già elaborato un certo formato di interazione con l'Ucraina. "Senza entrare nei dettagli, dirò che sì: i leader europei che partecipano al formato della "Coalizione dei determinati" – e lì c'è il formato del cosiddetto Gruppo multifunzionale Ucraina – è proprio quello di cui stiamo parlando: il dispiegamento delle forze di sostegno", ha dichiarato Zhovkva. Secondo lui, la parte europea ha definito i dettagli. Ha anche sottolineato che la parte americana, dal canto suo, ha parlato di garanzie di sicurezza e questo è stato discusso in dettaglio durante l'incontro, il lavoro su questo tema continua. "Comprendiamo chiaramente quali paesi europei e in quali forme possono aiutare l'Ucraina a mantenere la pace. Dopo tutto, tale formato funzionerà dopo che sarà stata raggiunta la tregua sul territorio dell'Ucraina e in futuro sarà necessario evitare il ripetersi dell'aggressione russa", ha sottolineato Zhovka.
"Ogni crimine di guerra russo deve avere conseguenze per coloro che lo hanno commesso". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo alla conferenza del Consiglio d'Europa a L'Aja per il lancio della commissione internazionale sul risarcimento dei danni di guerra per l'Ucraina. Mosca, ha sottolineato lanciando un appello contro l'impunità, deve rispondere dei suoi crimini affinché "gli altri imparino a non scegliere l'aggressione". "Tutta la pressione sulla Russia deve rimanere in vigore finché continuerà l'occupazione del nostro territorio", ha evidenziato. "Finché il nostro popolo rimarrà prigioniero dei russi e finché i bambini ucraini rapiti dalla Russia non saranno riportati a casa, finché la Russia non mostrerà rispetto per la vita pacifica e per i diritti dei suoi vicini, le sanzioni dovranno limitare" l'azione del Cremlino, ha aggiunto.
La Russia non potrà sfuggire al pagamento dei danni causati dalla guerra in Ucraina, ha affermato lunedì il capo della politica estera dell'UE Kaja Kallas in occasione dell'istituzione di una Commissione internazionale per i risarcimenti all'Ucraina all'Aja. La commissione, che valuterà i danni di guerra in Ucraina che dovranno essere risarciti dalla Russia, invia un messaggio ai futuri aggressori, ha affermato Kallas, ovvero che "se si inizia una guerra, si dovrà rispondere delle proprie azioni".
Kallas ha anche annunciato che l'Ue stanzierà un milione di euro a sostegno della commissione varata oggi: "Finché la Russia si rifiuterà di porre fine alla sua guerra, il numero di richieste di risarcimento continuerà ad aumentare. Vediamo ogni giorno che la Russia colpisce quasi esclusivamente obiettivi civili" e tutto questo "è intenzionale", ha evidenziato Kallas, aggiungendo che "le tattiche terroristiche della Russia seguono uno schema spietato".
La responsabile della diplomazia Ue ha evidenziato la necessità di "aumentare la pressione su Mosca" anche con le sanzioni “e rafforzare le difese dell'Ucraina. ”Parallelamente - ha aggiunto -, lavoriamo per costruire il quadro giuridico che chiami la Russia a rispondere della sua guerra e di altre atrocità, anche per il crimine di aggressione. Tutto questo lavoro invia un messaggio chiaro ai potenziali aggressori: se iniziate una guerra, ne sarete ritenuti responsabili".
Una volta raggiunta la pace, in Ucraina dovrà essere fatta giustizia, ha affermato martedì il primo ministro ad interim olandese Dick Schoof. "Una pace giusta e duratura richiede che la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni che le ha inflitto", ha dichiarato Schoof durante una conferenza all'Aia in cui è stata istituita una Commissione internazionale per i risarcimenti all'Ucraina. "Non deve esserci impunità".
Il Regno Unito ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 600 milioni di sterline (quasi 700 milioni di euro) per dotare l'Ucraina di nuove capacità difensive aeree che contribuiscano ad abbattere i droni russi durante l'inverno. Lo ha annunciato il ministro della Difesa britannico John Healey, secondo cui Kiev riceverà "sistemi di difesa aerea, missili e torrette automatizzate per abbattere i droni". Healey co-presiede oggi con l'omologo tedesco Boris Pistorius la 32esima riunione del Gruppo di contatto per la Difesa dell'Ucraina. "Gli ucraini continuano a combattere con enorme coraggio, sia militari che civili", ha affermato il ministro britannico. E ancora: "L'investimento di 600 milioni di sterline del Regno Unito per la difesa aerea di quest'anno rappresenta un aiuto fondamentale per gli ucraini nella difesa delle loro città e infrastrutture energetiche dai barbari attacchi della Russia".
"Il comportamento dell'Ungheria è sempre più distruttivo. Questo non aiuta i processi europei, tanto meno di fronte a tutte le difficili questioni che abbiamo davanti a noi. E non riguarda solo il tema dell'allargamento, riguarda anche altri temi. E naturalmente ci auguriamo maggiore senso di responsabilità e spirito europeo". Lo ha dichiarato il sottosegretario tedesco agli Affari europei Gunther Krichbaum, in merito al veto posto da Budapest sulle conclusioni del Consiglio Ue sull'allargamento. Interpellato sul congelamento dei fondi europei diretti a Budapest, Krichbaum ha riconosciuto che "l'Ungheria è sottoposta a una pressione considerevole", aggiungendo però che "ognuno è artefice del proprio destino". "L'Ungheria - ha spiegato - deve attuare numerose riforme, cosa che finora non ha ancora fatto. Si tratta di fondi provenienti dai fondi di coesione. Se queste condizioni non verranno soddisfatte, entro la fine dell'anno andranno persi anche ingenti fondi. Parliamo di miliardi di euro che naturalmente mancheranno poi al bilancio ungherese".
Il Parlamento ucraino si prepara a elaborare un disegno di legge sulla possibilità di tenere elezioni in "tempo di guerra". Secondo quanto riferisce l'agenzia RBC-Ukriane, verrà creato un gruppo di lavoro presso la commissione competente della Verkhovna Rada (Parlamento ucraino) per elaborare un disegno di legge sulla possibilità di tenere elezioni in regime di legge marziale. Secondo la fonte ascoltata da RBC-Ukriane, il gruppo di lavoro sarà guidato dal primo vicepresidente del Parlamento Oleksandr Kornienko.
Martedì la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha condannato la Russia per numerose misure adottate contro le organizzazioni legate all'oppositore Alexei Navalny, volte a eliminare l'opposizione. Tra queste misure, adottate a partire dal 2019, figurano perquisizioni coordinate su larga scala, sequestro di beni, congelamento di conti bancari, classificazione dell'organizzazione di Navalny (il Fondo per la lotta alla corruzione, FBK) come "agente straniero" e la sua qualificazione come "estremista".
Carismatico attivista anticorruzione e oppositore numero uno di Vladimir Putin, Alexei Navalny è morto nel febbraio 2024 in circostanze misteriose in una colonia penale dell'Artico russo. Il suo movimento è stato represso con forza dalle autorità russe, che hanno incarcerato quasi tutti i suoi collaboratori o li hanno costretti all'esilio.
In una sentenza emessa martedì, la Corte di Strasburgo ha dichiarato all'unanimità, per tutte le 139 richieste ricevute, che la Russia ha violato diversi articoli della Convenzione europea dei diritti dell'uomo: gli articoli 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e della corrispondenza), 10 (libertà di espressione), 11 (libertà di associazione) e 18 (limitazione dell'uso delle restrizioni ai diritti), nonché l'articolo 1 del suo Protocollo n. 1 (protezione della proprietà). Secondo la Corte, le misure adottate dalle autorità russe rientravano in un'azione concertata di portata senza precedenti volta a colpire al cuore ed eliminare l'opposizione democratica. Le ragioni addotte - la lotta contro il riciclaggio di denaro e l'estremismo - non erano fondate e sono servite da pretesto per smantellare strutture politiche e civiche indipendenti, afferma la Corte. La Russia deve versare ai ricorrenti - la FBK, altre organizzazioni e i familiari di Alexei Navalny - somme comprese tra 5.000 e 30.000 euro, principalmente a titolo di risarcimento del danno morale. Esclusa dal Consiglio d'Europa, a cui fa capo la CEDU, nel 2022 a seguito dell'invasione dell'Ucraina, la Russia è teoricamente ancora responsabile delle violazioni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo commesse in precedenza. Ma Mosca non considera più vincolanti le decisioni della CEDU nei suoi confronti e si rifiuta di pagare le multe. La Corte ha sottolineato che il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa continua a vigilare sull'esecuzione delle sentenze emesse contro la Russia.












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