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La Sardegna a Barcellona per l’assemblea generale della Conferenza delle Regioni periferiche marittime per rivendicare una strategia europea per le isole.

Barcellona, 4 Dic 2025 - Ripensare il modello di sviluppo per le isole con strumenti legislativi, finanziari e decisionali all’interno delle strategie di programmazione europea.

La voce della Regione Sardegna si è levata chiara, insieme a quella delle altre Isole d’Europa, nell’assemblea generale della Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa (Crpm) e nel Summit Euromediterraneo, che si sono tenuti nei giorni scorsi a Barcellona. A parlare per l’istituzione sarda è stato il consulente della Presidenza della Regione, Franciscu Sedda, intervenuto a nome di Alessandra Todde, che ha rappresentato “l’esigenza di una strategia europea per le isole, che tenga conto delle differenze strutturali e dei vincoli che condizionano la vita delle regioni insulari. Parliamo di trasporti, di energia, di continuità territoriale, di costi logistici, di accesso ai servizi essenziali. Parliamo, in definitiva, di diritto alla parità delle opportunità. Noi siamo pronti a far fronte alle sfide, vogliamo farlo da europei, ma vogliamo farlo in condizioni di equità”.

Sedda ha sottolineato l’esigenza di proporre soluzioni per i problemi atavici dell’isola sul fronte dell’insularità. “Stiamo lavorando, insieme alle altre isole d’Europa e insieme alla Conferenza – ha sottolineato – affinché l’art. 174 del Trattato Europeo sia finalmente applicato, ci sia finalmente una Strategia per le Isole e sia pienamente riconosciuta una Islands-proof policymaking, cioè una verifica sistematica dell’impatto delle politiche europee sulle isole, prima che vengano approvate. È una battaglia di giustizia e buon senso: non chiediamo privilegi, chiediamo che l’Europa guardi a tutti i suoi cittadini allo stesso modo mentre ne valorizza le diversità”.

Durante l’incontro con la direzione generale per gli Affari Marittimi e la Pesca della Commissione europea, rappresentata dalla direttrice Charlina Vitcheva – che ha ricevuto la delegazione della Commissione Isole – Sedda ha ricordato che “secondo le stime di Eurostat, la popolazione insulare dell’UE ammonta a circa 20 milioni di abitanti, una cifra paragonabile a quella di uno Stato membro di medie dimensioni. Un dato che di per sé legittima e rafforza la richiesta di una specifica Strategia della UE per le Isole, e attesa da almeno trent’anni”. Nel corso dell’incontro, i rappresentanti istituzionali di Sardegna, Corsica e Baleari, hanno espresso la forte preoccupazione in merito alla proposta di unire isole e zone costiere in un’unica strategia dell’UE. “La delegazione – a nome dell’intera Commissione Isole della Crpm – ha espresso un deciso disaccordo, fornendo argomentazioni politiche e tecniche che evidenziano le specificità delle isole e la necessità di un quadro strategico distinto. L’Italia ha 20 regioni di cui 15 costiere e solo 2 isole, di cui una, la Sardegna, molto distante dalle coste continentali. Se mettiamo insieme isole e regioni costiere stiamo privilegiando la parte forte dei territori continentali e passa in secondo piano chi è veramente isola e ha svantaggi ed esigenze diverse”. “Abbiamo bisogno di nuove regole – ha incalzato ancora Sedda – Isole come le nostre, rimaste nel cono d’ombra dal punto di vista degli strumenti finanziari, degli strumenti decisionali di programmazione europea, meritano un riconoscimento. I fondi di coesione europei non dovrebbero essere erogati agli Stati nazionali, l’Unione Europea dovrebbe trattare direttamente con le isole. Le politiche di coesione non vanno ricentralizzate, rivendichiamo possibilità di programmazione o co-programmazione con l’Europa”.

“Continueremo a collaborare con la Commissione per garantire che le sfide e le esigenze specifiche dei territori insulari siano pienamente riconosciute e adeguatamente affrontate”, ha concluso Sedda. “Faremo sentire la nostra voce, sfruttando ogni opportunità (contatti politici, incontri bilaterali, eventi strategici) e qualsiasi canale per continuare a promuovere l'impegno che fin da inizio legislatura ci vede protagonisti a Bruxelles per ottenere una strategia dedicata alle isole dell'Ue”. Com

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