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Laboratori democratici. Sardegna. Futuro. Idee per restare.  Il bilancio della due giorni del pd: oltre 400 presenze e centinaia di proposte per rilanciare l’isola.

Cagliari, 22 Nov 2025 - Non un semplice convegno, ma un cantiere di idee operative per fermare l’emorragia demografica e ridare prospettiva alla Sardegna. 

Si è chiusa infatti oggi all’Open Campus di Cagliari la due giorni "Laboratori Democratici. Sardegna Futuro.

Idee per restare", l’evento promosso dal Gruppo Consiliare in Consiglio Regionale del Partito Democratico e dal Partito Democratico Sardegna, che ha registrato un’importante partecipazione della società civile e degli iscritti, oltre 400 partecipanti attivi, otto panel tematici coadiuvati dai tavoli di lavoro, che hanno trasformato l’ascolto in proposta politica concreta.

Aperta dalla relazione del Presidente del Consiglio Regionale, l’On. Piero Comandini, l’iniziativa ha sperimentato una formula partecipativa: al termine di ogni sessione frontale con esperti, docenti universitari, parti sociali e rappresentanti del terzo settore, la discussione si è spostata ai tavoli di lavoro. Qui, amministratori locali, giovani, professionisti, cittadini e i relatori stessi hanno elaborato documenti e sintesi che costituiranno l'ossatura della prossima agenda politica del Partito Democratico sardo.

I temi della prima giornata: welfare e sviluppo.

Venerdì 21 novembre il focus è stato sul modello sociale ed economico.

Sanità: È emersa la necessità improrogabile di difendere la salute come diritto universale e non come servizio a mercato, potenziando la medicina territoriale.

Invecchiamento attivo: Ribaltata la narrazione sulla terza età, non più vista come costo sociale ma come risorsa per un nuovo modello di comunità solidali.

Economia: Le sessioni su competitività e investimenti hanno evidenziato l’urgenza di infrastrutture (digitali e fisiche) per permettere alle imprese di restare sul mercato globale senza lasciare l'isola.

Partecipazione: Forte l’appello a ricucire lo strappo tra istituzioni e cittadini, tema centrale della sessione pomeridiana.

Un momento di profonda intensità emotiva ha segnato la chiusura della prima giornata con la testimonianza di Paolo Romano. Il suo racconto dell'esperienza sulla Global Sumud Flottilla ha ricordato alla platea che "restare umani" e avere il coraggio di schierarsi a fianco dei popoli oppressi è la precondizione di ogni agire politico.

Il Presidente del Gruppo del ParWto DemocraWco, l’On. Roberto Deriu, ha dichiarato: “Il bilancio è estremamente posiWvo. Abbiamo raccolto informazioni, opinioni e conceY che hanno impegnato i lavori di questa giornata a[raverso l’ascolto di tante figure pubbliche e della società civile, a[raverso le quali abbiamo potuto verificare lo stato dell’arte in Sardegna. 

Cos’è questo stato dell’arte? È il focus su quali sono veramente le occasioni e le opportunità, che la Sardegna ha nel caso in cui qualcuno decida delle poliWche e si organizzi.

Le poliWche possono essere assunte soltanto a[raverso questo ascolto, ed è un parWto grande e importante, che è al governo, come il ParWto DemocraWco, che deve farsi carico di questo per trasme[ere alla coalizione che governa, alla Presidente, alla Giunta, agli Assessori i risultaW di questa ricerca. RisultaW che sono importanW perché coinvolgono le persone, non sono soltanto i numeri che noi leggiamo nelle staWsWche ma sono le persone che parlano dei problemi, che spiegano le opportunità che hanno e che la Sardegna ha, che ci spingono ai nuovi orientamenW della nostra poliWca.”  

La seconda giornata: formazione e lavoro.

Sabato 22 novembre i lavori sono ripartiti mettendo al centro il capitale umano.

Istruzione e Ricerca: Le sessioni "Imparare al futuro" e quella su Università e Innovazione hanno tracciato la linea: senza un investimento massiccio sulla scuola e sul diritto allo studio, lo spopolamento è irreversibile.

Lavoro e Diritti: Nel pomeriggio, il confronto si è acceso sulle nuove professioni e l'impatto dell'Intelligenza Artificiale, ribadendo che la flessibilità che richiede l’innovazione ed il lavoro del domani, non deve mai tradursi in una perdita dei diritti e del lavo.

La sintesi - L'evento si è concluso con la sessione plenaria "La politica che serve alla Sardegna: il ruolo del PD", chiusa dall'intervento del Segretario Regionale del Partito Democratico, l’On. Silvio Lai, che ha dichiarato: “Chiudiamo questa due giorni con la consapevolezza di esserci interfacciati con una Sardegna dinamica, che non si limita ad analizzare il presente ma vuole essere protagonista attiva del proprio sviluppo. I Laboratori Democratici sono serviti a costituire un vero mosaico del futuro della Sardegna. 

Tuttavia, il messaggio politico più forte arriva dal metodo: vedere centinaia di persone confrontarsi concretamente ai tavoli di lavoro rappresenta la risposta più netta alla crisi della partecipazione. È una politica che ritrova la sua anima umana e internazionale, come ci ha ricordato la toccante testimonianza di Paolo Romano, e che non dimentica le proprie radici profonde, celebrate nel dialogo in musica con Piero Marras. Con i focus odierni su Scuola, Università e Lavoro abbiamo posato gli ultimi mattoni decisivi: la Sardegna di domani non è da attendere in modo passivo, ma è un progetto collettivo che abbiamo scelto, con orgoglio, di scrivere insieme.”

Il gran finale: musica e identità con Piero Marras.

A suggellare i lavori, un momento di grande suggestione alla fine della seconda giornata: la “discussione in musica sul futuro della Sardegna” che ha visto protagonista Piero Marras. Il cantautore ha dialogato con la platea attraverso la sua arte, toccando le corde dell'identità e ricordando che non esiste futuro senza radici culturali profonde. Un finale che ha unito politica ed emozione, ribadendo che "restare" è anche un atto d'amore verso la propria terra.

Dalla due giorni di Cagliari emerge un messaggio chiaro: la Sardegna non si rassegna al declino. C'è una comunità viva, competente e appassionata pronta a scommettere sul futuro. Le proposte raccolte in queste ore non resteranno sulla carta, ma diventeranno atti, mozioni e progetti per una politica che torni a dare risposte ai bisogni reali delle persone. Com

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